Medicina

COME PREVENIRE L'OSTEOPOROSI?

D
Ossa
Osteporosi
Vitamina
Ipovitaminosi
Giorgio Sciarra

30/05/2023

1. Che cos’è l’osteoporosi?
2. Quanto è diffusa l’osteoporosi?
3. Quali sono i fattori di rischio dell’osteoporosi?
4. Come si previene l’osteoporosi?


1. Che cos’è l’osteoporosi?

L’osteoporosi è una malattia progressiva sistemica scheletrica caratterizzata dalla riduzione della massa ossea e dal deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, con conseguente aumento della fragilità ossea e aumentata suscettibilità alle fratture.

Nei soggetti con osteoporosi le fratture possono anche essere spontanee, oppure possono essere determinate da traumi a bassa energia che in un soggetto sano non causerebbero alcuna frattura.

Bisogna inoltre sottolineare che, in assenza di fratture, l’osteoporosi è del tutto asintomatica: non esiste alcuna sintomatologia dolorosa, o altro sintomo, legato a questa patologia.


2. Quanto è diffusa l’osteoporosi?

L’osteoporosi in Italia è estremamente diffusa: secondo recenti studi circa il 20% delle donne oltre i 40 anni e il 15% degli uomini oltre i 60 anni ne è affetto. Nonostante la sua diffusione, spesso non se ne ha consapevolezza: circa 1 donna su 2 e circa 1 uomo su 5 affetto da osteoporosi non ne è a conoscenza.

Questa carenza di consapevolezza causa ogni anno numerose fratture a livello femorale e vertebrale, con conseguente riduzione di autonomia del soggetto e disabilità, generando un notevole costo sia umano che economico per l’individuo e la società. Per questo motivo, la prevenzione e la cura dell’osteoporosi rappresenta uno dei maggiori obiettivi per la salute sia in Italia che in Europa.


3. Quali sono i fattori di rischio dell’osteoporosi?

Esistono diversi fattori di rischio che aumentano la probabilità di sviluppare l’osteoporosi. I principali sono:

  • Età: l’osteoporosi è sicuramente una patologia legata all’età. Infatti è piuttosto rara nelle donne in età pre-menopausale e negli uomini prima dei 50 anni, mentre negli anziani sopra gli 80 anni è estremamente frequente
  • Sesso: le donne sono maggiormente colpite da questa patologia, soprattutto dopo la menopausa quando viene meno l’effetto protettivo degli estrogeni
  • Ridotta esposizione agli estrogeni: gli estrogeni hanno un ruolo protettivo a livello dell’osso, contribuendo a mantenere una corretta densità ossea, per cui tutte quelle condizioni in cui vengono meno questi ormoni sono associate a maggior rischio di osteoporosi. Le principali cause di ridotta esposizione agli estrogeni sono: menarca tardivo, menopausa precoce, asportazione delle ovaie in età fertile e amenorrea dovuta a disturbi del comportamento alimentare
  • Assunzione inadeguata di calcio e vitamina D: sono tra i nutrienti più importanti per il benessere dell’osso, per cui la carenza di essi porta ad una riduzione della sua salute e può portare a quadri di osteomalacia e osteoporosi
  • Esposizione prolungata a determinati farmaci: alcuni farmaci, specie se assunti per periodi prolungati possono aumentare il rischio di osteoporosi. Tra i principali abbiamo: glucocorticoidi, diuretici, lassativi, ormoni tiroidei e antiacidi contenenti sali di alluminio
  • Ridotto indice di massa corporea: l’indice di massa corporea (IMC) è un indice che esprime il rapporto tra peso espresso in chilogrammi e il quadrato dell’altezza espresso in metri. Un IMC sotto i 18,5, che indica una condizione di sottopeso, si associa ad un maggior rischio di osteoporosi
  • Prolungata immobilizzazione conseguente a ricoveri: una prolungata immobilizzazione porta sia alla progressiva atrofia muscolare, sia ad un aumentato riassorbimento osseo con conseguente riduzione della densità ossea.


4. Come si previene l’osteoporosi?

Prevenire l’osteoporosi è molto importante, poiché spesso la prima manifestazione di questa patologia è il riscontro di una fattura da fragilità, che può ridurre l’autonomia di un soggetto e portare a disabilità.

La prevenzione dell’osteoporosi dovrebbe essere effettuata da tutti (indipendentemente dal sesso) fin dalla giovane età, ma specialmente da donne in età peri-menopausale e da uomini che si avvicinano ai 50 anni, oltre che da tutti i soggetti con aumentato rischio di sviluppare osteoporosi.

Le accortezze principali per mantenere una buona salute dell’osso e prevenire l’osteoporosi sono:

  • Seguire un regime alimentare sano: diversi studi osservazionali hanno riscontrato una riduzione del rischio di sviluppare osteoporosi e fratture dell'anca in soggetti che seguono un regime alimentare con alto contenuto di frutta e verdura, pesce, pollame, latticini e cereali. Al contrario, in soggetti che assumono grandi quantità di carni lavorate e rosse, grassi animali, zuccheri raffinati e bevande analcoliche hanno osservato un modesto aumento del rischio di osteoporosi e di fratture dell'anca
  • Assumere un’adeguata quantità di proteine: poiché le proteine sono un importante costituente delle ossa e dei muscoli, una buona assunzione dietetica è necessaria per mantenere in salute il sistema muscolo-scheletrico. Nella popolazione comune la dose giornaliera raccomandata è di circa 0,80 g/kg peso corporeo al giorno, ma assunzioni proteiche più elevate si associano ad una maggiore densità minerale ossea del femore e dell'anca e ad un ridotto rischio di fratture dell'anca
  • Assumere adeguate quantità di calcio e vitamina D: in ogni fase della vita, un'adeguata assunzione dietetica di sostanze nutritive chiave per le ossa come il calcio e la vitamina D contribuisce alla salute dello scheletro. In tutti i soggetti con età uguale o superiore ai 19 anni l'assunzione raccomandata di calcio è di 700 mg al giorno. Mentre il quantitativo di vitamina D raccomandato è di 400 UI al giorno per adulti sani di tutte le età, mentre nei casi di osteoporosi già conclamata sono necessari livelli più elevati, in particolare dalle 800 fino a 2.000 UI al giorno.
    Per l’assunzione di questi nutrienti le fonti alimentari sono l'opzione preferita, mentre l’utilizzo di integratori dovrebbe essere riservato a coloro che non ottengono sufficiente calcio dalla loro dieta e che sono a rischio di osteoporosi o di fratture da fragilità, come gli anziani costretti in casa o che vivono in una struttura residenziale o assistenziale, oppure i soggetti con malassorbimento intestinale, ad esempio i soggetti affetti da malattie infiammatorie croniche intestinali o che si sono sottoposti a chirurgia bariatrica. Bisogna inoltre ricordare che gli integratori di calcio e vitamina D possono aumentare il rischio di calcoli renali. I principali alimenti ricchi di vitamina D sono latte e latticini, pesce e uova, mentre quelli ricchi di calcio sono (oltre a latte e latticini), anche verdure a foglia verde, legumi e frutta secca. Bisogna inoltre ricordare che la vitamina D viene prodotta dalla nostra cute e attivata quando ci si espone al sole, per cui anche eseguire attività all’aria aperta, rispettando le accortezze per evitare scottature, può essere una strategia per provare ad aumentare la concentrazione di vitamina D
  • Eseguire attività fisica: l’attività fisica, specie quella di rafforzamento dei muscoli degli arti inferiori e del rachide, aumenta la densità ossea a livello della colonna vertebrale e del femore, prevenendo cosi l’osteoporosi e le fratture da fragilità.


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