1. Che cos'è la pediculosi?
2. Biologia del pidocchio umano
3. Quali sono i sintomi della pediculosi?
4. Come fare la diagnosi?
5. Trattamento e gestione dell'infestazione da pidocchi
6. I pidocchi possono favorire la comparsa di altre malattie?
1. Che cos'è la pediculosi?
La pediculosi umana è una parassitosi causata dai pidocchi, piccoli insetti grigio-biancastri senza ali, con il corpo appiattito e le zampe, che possono infestare soprattutto il cuoio capelluto o l’area genitale, ma anche il corpo. La pediculosi è un problema di salute pubblica in tutto il mondo: si stima che ne siano affetti il 19% tra i bambini in età scolare e il 2% nelle popolazioni adulte, con prevalente localizzazione pubica.
I parassiti che causano la pediculosi umana sono il Pediculus humanus capitis, il pidocchio del capo, il Pediculus humanus corporis, il pidocchio del corpo o pidocchio dei vestiti, e lo Pthirus pubis ossia il pidocchio pubico. Mentre i pidocchi del capo o del pube trascorrono tutta la loro vita sull'ospite, i pidocchi del corpo vivono principalmente sulle pieghe dei vestiti e della biancheria da letto dell'ospite. La trasmissione dei pidocchi del capo e del corpo avviene attraverso uno stretto contatto, come testa contro testa o scambio di cappelli, pettini o condivisione di federe e vestiti. I pidocchi pubici, invece, vengono trasmessi da persona a persona attraverso il contatto sessuale.
2. Biologia del pidocchio umano
Il ciclo vitale del pidocchio comprende l'uovo, tre stadi ninfali e l'adulto. I pidocchi umani si nutrono di sangue regolarmente (ogni 3-4 ore) al fine di completare il loro ciclo vitale e sopravvivere. Utilizzano stiletti delicati per sondare e perforare la pelle dell'ospite, con lo scopo di raggiungere i vasi sanguigni e iniettare la loro saliva dotata di proprietà anticoagulanti, così da favorire il flusso di sangue durante il pasto.
Un pidocchio femmina depone le lendini, uova trasparenti, a forma di fiaschetta e di dimensioni di 0,5 mm, che si incollano ai capelli (pidocchi del capo), alle pieghe del tessuto (pidocchi del corpo) o ai peli pubici (pidocchi pubici) dell'ospite. È stato dimostrato che un pidocchio adulto del capo depone 50-150 uova durante la sua durata di vita di circa 16 giorni.
Le uova dei pidocchi vengono deposte in luoghi con temperatura e umidità ottimali: ad esempio, le uova dei pidocchi del capo si ritrovano intorno e dietro le orecchie o vicino alla scollatura, mentre quelle del pidocchio del corpo si trovano sulla cucitura dei vestiti vicino alla pelle e quelle dei pidocchi pubici possono essere trovate sui peli del torace, dell'addome, delle gambe e dei glutei.
Dopo circa una settimana, la prima ninfa si schiude dalle uova, lasciando i gusci attaccati ai capelli, ai peli o alle cuciture dei vestiti. Maturano in adulti dopo tre mute ed in media la loro durata di vita sull’ospite è di circa un mese.
3. Quali sono i sintomi della pediculosi?
I sintomi clinici più comuni della pediculosi del cuoio capelluto sono il prurito, l’orticaria papulare, le escoriazioni da grattamento e la linfoadenopatia cervicale o occipitale.
La maggior parte dei sintomi della pediculosi nei bambini in età scolare sono da lievi a moderati, sebbene le infestazioni diffuse e croniche possano portare anche ad anemia. Oltre ai segni fisici, l'infestazione da pidocchi del capo provoca stress psicologico nei bambini e nei genitori.
L'infestazione da pidocchi del corpo causa prurito generalizzato e lesioni cutanee come escoriazioni e chiazze eczematose che si trovano generalmente sul collo, sulle spalle, sulla parte superiore della schiena, sui fianchi e sulla vita, siti di stretto contatto tra vestiti e pelle. Il grattamento predispone alla sovra-infezione della lesione che può causare impetigine, ectima e cellulite.
I pidocchi pubici causano intenso prurito a livello di pube, inguine, glutei, piega interglutea e regione perianale. Tuttavia i pidocchi pubici si possono diffondere anche a livello di cosce, viso, addome, torace, ascelle e cuoio capelluto, principalmente negli uomini pelosi o in infestazioni di lunga durata. Le infestazioni delle ciglia possono causare pthiriasi palpebrarum e altri sintomi oculari, tra cui la congiuntivite follicolare.
4. Come fare la diagnosi?
L'infestazione da pidocchi viene solitamente diagnosticata sulla base del rilevamento visivo degli stadi adulto e ninfali. La presenza di uova di pidocchio e di gusci d'uovo, invece, non indica necessariamente un'infestazione attiva.
Il controllo della pediculosi del cuoio capelluto deve essere eseguito mediante ispezione visiva diretta con l'aiuto di un pettine a denti fini. La pettinatura a umido è preferita poiché l'umidità rallenta il movimento. In caso di sospetto di pediculosi del corpo è necessario ispezionare gli indumenti, soprattutto nelle zone che entrano in contatto con regioni del corpo ad alta temperatura come la cintura interna della biancheria intima, fasce di pantaloni o gonne, cuciture laterali e cuciture ascellari. Mentre per fare diagnosi della pediculosi pubica, a causa delle più piccole dimensioni del parassita, può essere necessario aiutarsi con una lente d'ingrandimento o con il dermatoscopio.
5. Trattamento e gestione dell'infestazione da pidocchi
Il trattamento dei pidocchi si avvale di terapie topiche (shampoo o creme) e della rimozione meccanica delle lendini.
Le terapie topiche includono permetrina, piretrina, piperonil butossido, ivermectina, lindano, lozione con alcool benzilico, malathion e dimeticone. A meno che non venga utilizzato un prodotto ovicida, il trattamento deve essere ripetuto dopo sette giorni per uccidere le ninfe appena schiuse. L'ivermectina orale può essere utilizzata in individui con infestazioni ricorrenti o in caso di resistenza farmacologica.
È bene ricordare che l'infestazione da pidocchi pubici richiede il trattamento dei pazienti, ma anche dei loro partner.
Il fallimento del trattamento può essere attribuito alla resistenza del pidocchio agli insetticidi o all'uso scorretto del prodotto, incluso un tempo di esposizione troppo breve, un dosaggio insufficiente o l'applicazione di soluzione sui capelli bagnati che gocciolano.
La rimozione meccanica richiede l’utilizzo di un pettine a denti stretti e un’attenta ricerca.
Oltre alle terapie topiche e alla rimozione cutanea, sono necessarie altre misure di controllo per un trattamento efficace dell'infestazione da pidocchi, come:
- una buona igiene personale
- frequenti cambi di indumenti puliti e lavati
- lavaggio di indumenti, asciugamani e lenzuola con acqua calda (ad esempio, 50 °C per 30 minuti o tempi più brevi a temperature più elevate)
- separazione degli oggetti personali: questa misura è di particolare rilevanza nelle epidemie scolastiche, rispetto alle quali i bambini dovrebbero essere incoraggiati a tenere i loro oggetti personali, come cappelli e sciarpe, separati l'uno dall'altro
- attenzione ad evitare il contatto fisico tra la persona o le persone infestate e il loro parenti o partner fino a quando non venga raggiunta la completa guarigione, per evitare la diffusione della parassitosi
- comunicazione al medico e alle autorità competenti dell’infestazione, in modo da mettere in atto misure di salute pubblica che contengano la diffusione.
6. I pidocchi possono favorire la comparsa di altre malattie?
Alcuni pidocchi del corpo possono diventare vettori di microrganismi, qualora si cibino del sangue di soggetti infetti. In particolare possono favorire la trasmissione di alcune specie di Borrelia, l'agente eziologico della febbre ricorrente o di alcune specie di Rickettsia, il batterio responsabile del tifo esantematico.
La febbre ricorrente è una malattia tropicale, causata dalla Borrelia recurrentis, con trasmissione che avviene solitamente con il morso del vettore infetto. Le manifestazioni cliniche sono caratterizzate da febbre, tachicardia, grave cefalea, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari. Associato a questi sintomi può comparire un'eruzione eritematosa maculare al tronco e agli arti.
Il tifo esantematico invece è una malattia infettiva acuta che nel passato ha causato gravi epidemie anche nel nostro Paese, ma che adesso è presente quasi esclusivamente in Africa e Sudamerica. L'agente eziologico è appunto la Rickettsia prowazekii, che si può moltiplicare nell'intestino del pidocchio e passare nelle feci. Gli escrementi del pidocchio possono poi contaminare le piccole escoriazioni causate dal grattamento. Si manifesta solitamente con febbre alta, mal di testa, congiuntivite, artromialgie, malessere generale ed è spesso accompagnato da un esantema maculare diffuso al tronco. Il decorso della patologia è prolungato, con la febbre che si risolve entro 2-3 settimane, ma la sintomatologia che può perdurare anche per 3 mesi.
Se non trattate, entrambe le condizioni possono portare a complicanze gravi.