Medicina

MONONUCLEOSI, LA MALATTIA DEL BACIO

Malattia
saliva
mononucleosi
epstein-barr
virale
Infezione
bacio
Giorgio Sciarra

10/07/2024

1. Che cos’è la mononucleosi?

2. Come si manifesta la mononucleosi?

3. Quali sono le possibili complicanze della mononucleosi?

4. Come si fa la diagnosi di mononucleosi?

5. Come ti tratta la mononucleosi?

6. Come si previene la mononucleosi?


1. Che cos’è la mononucleosi?

La mononucleosi è un'infezione virale causata principalmente dal virus di Epstein-Barr (EBV). Questa malattia si trasmette principalmente attraverso la saliva, da cui il soprannome "malattia del bacio". Può essere trasmessa anche tramite tosse, starnuti o condivisione di posate e bicchieri.


2. Come si manifesta la mononucleosi?

La mononucleosi si manifesta con una serie di sintomi che possono variare molto da persona a persona, sia in intensità che nella durata. I principali sono:

  • Febbre: solitamente rappresenta il sintomo d’esordio e spesso supera i 38°C
  • Faringotonsillite: si manifesta con mal di gola, che può essere anche severo, e gonfiore delle tonsille, spesso accompagnato dalla comparsa di placche biancastre
  • Linfoadenopatia: un altro segno distintivo della mononucleosi è l'ingrossamento dei linfonodi, specialmente nel collo, sotto le ascelle e nell'inguine
  • Stanchezza: uno dei sintomi più debilitanti della mononucleosi è la stanchezza, una sensazione che può permanere anche dopo che gli altri sintomi sono scomparsi
  • Ingrossamento della milza e del fegato: in alcuni casi questa malattia può causare l'ingrossamento della milza e del fegato, portando a dolore o fastidio a livello dell'addome.


3. Quali sono le possibili complicanze della mononucleosi?

La mononucleosi è generalmente una malattia che si risolve da sola, ma in alcuni casi può portare a complicanze. Le principali sono:

  • Splenomegalia: una delle complicanze più comuni della mononucleosi è l'ingrossamento della milza. Una condizione che può essere pericolosa perché, sebbene di rado, c'è il rischio che la milza si rompa. Se ciò accade, si tratta di un'emergenza medica che richiede un intervento immediato. A segnalare la rottura della milza, è un dolore intenso e improvviso che si avverte nella parte sinistra dell'addome
  • Epatite: la mononucleosi può causare un'infiammazione di epatite che può portare all’ittero. Quest’ultimo si manifesta con l'ingiallimento della pelle e degli occhi e con urine scure
  • Anemia emolitica: tra le complicanze più rare c'è l'anemia emolitica, una condizione in cui i globuli rossi vengono distrutti più velocemente di quanto vengano prodotti. Questa condizione può causare affaticamento, pallore e un battito cardiaco accelerato
  • Piastrinopenia: un'altra complicanza rara è la piastrinopenia, ovvero una riduzione del numero di piastrine nel sangue, che può portare a problemi di coagulazione con sintomi come lividi facili e sanguinamenti prolungati
  • Coinvolgimento neurologico: anche se rare, ci possono essere complicanze neurologiche come l'encefalite e la meningite (infiammazione delle membrane che coprono il cervello e il midollo spinale). Inoltre, in alcuni casi, la mononucleosi può anche causare la sindrome di Guillain-Barré
  • Coinvolgimento cardiologico: in rari casi, la mononucleosi può causare anche la miocardite, un'infiammazione del muscolo cardiaco che determina dolore al petto, battito cardiaco irregolare e difficoltà respiratorie.

Oltre alle complicazioni strettamente legate alla mononucleosi, l’infezione da Epstein-Barr a sua volta è associata ad una serie di neoplasie:

  • Linfoma di Burkitt: il linfoma di Burkitt è una forma di cancro che coinvolge i linfociti B, un tipo di globuli bianchi. Questo linfoma è fortemente associato all'infezione da EBV, soprattutto nelle regioni endemiche dell'Africa equatoriale. Si presenta generalmente con tumori a rapida crescita nella mandibola, nell'addome o in altri organi
  • Carcinoma nasofaringeo: il carcinoma nasofaringeo è un tipo di cancro che si sviluppa nella parte posteriore della gola, nella regione chiamata nasofaringe. È particolarmente comune in alcune popolazioni asiatiche e si ritiene che l'infezione da EBV giochi un ruolo significativo nella sua patogenesi.


4. Come si fa la diagnosi di mononucleosi?

La diagnosi di mononucleosi avviene attraverso un’attenta valutazione clinica con l’aiuto di alcuni test di laboratorio. I principali passi sono:

  • Anamnesi: per prima cosa è opportuno indagare eventuali contatti con persone che presentano sintomi simili o con mononucleosi accertata. Inoltre è importante valutare l’insorgenza e lo sviluppo delle manifestazioni cliniche
  • Esame obiettivo: attraverso la visita medica è opportuno valutare la presenza di alcuni segni, come l’arrossamento della gola, l’ingrossamento delle tonsille, l’ingrossamento dei linfonodi, eventuali ingrossamenti della milza e del fegato e eventuali manifestazioni neurologiche
  • Emocromo: tra quelli di laboratorio, il primo esame richiesto solitamente è l’emocromo che può mostrare un aumento dei globuli bianchi, in particolare dei linfociti, eventuale anemia e/o piastrinopenia
  • Test sierologici: esistono diversi tipi di test sierologici disponibili per la diagnosi di mononucleosi. Il test del monospot rileva gli anticorpi eterofili prodotti in risposta all'infezione da EBV. Questo test è rapido e di solito positivo durante la fase acuta della malattia, anche se può essere meno affidabile nei bambini piccoli. Se il monospot è negativo o se c'è bisogno di maggiore certezza, si possono fare test più specifici per gli anticorpi contro EBV, come i test per gli anticorpi VCA (virus capsid antigen) IgM e IgG e i test per gli anticorpi EBNA (Epstein-Barr nuclear antigen). Questi test inoltre possono aiutare a capire se l'infezione è recente o se è un'infezione passata
  • Ecografia addominale: anche se non strettamente necessaria per la diagnosi di mononucleosi, l’ecografia addominale è utile per valutare l’eventuale presenza di un aumento del volume di fegato e milza.


5. Come ti tratta la mononucleosi?

Non esiste una cura specifica per questa malattia, ma esistono una serie di terapie per contrastarne i sintomi:

  • Riposo: il riposo è fondamentale quando si ha la mononucleosi. Questa malattia può causare una stanchezza molto intensa, che può durare diverse settimane o addirittura mesi. È importante ascoltare il proprio corpo e riposare quanto necessario per recuperare le energie
  • Antipiretici: poiché spesso la mononucleosi si manifesta con la febbre, può essere indicato l’utilizzo di antipiretici come il paracetamolo
  • Antinfiammatori e antidolorifici: per alleviare i dolori muscolari e il mal di testa, può essere utile l’utilizzo di FANS o antidolorifici.


6. Come si previene la mononucleosi?

Oltre al trattamento della mononucleosi, è altrettanto importante adottare delle pratiche per ridurre il rischio di diffusione del virus di Epstein-Barr. I principali consigli sono:

  • Evitare la condivisione di oggetti personali: è importante non condividere posate, bicchieri, bottiglie d'acqua, spazzolini da denti e altri oggetti personali con chiunque potrebbe essere infetto o portatore del virus
  • Baciare con attenzione: occorre evitare i baci con persone che mostrano sintomi di mononucleosi o che sono state recentemente infettate dal virus
  • Lavarsi regolarmente le mani: il lavaggio regolare delle mani con acqua e sapone, specialmente prima dei pasti e dopo aver toccato oggetti potenzialmente contaminati, è fondamentale. Quando non è possibile lavarsi le mani, l'uso di disinfettanti a base di alcol può essere un'alternativa efficace
  • Limitare i contatti con chi ha la mononucleosi: se qualcuno in famiglia o in ambienti vicini ha la mononucleosi, è consigliabile limitare il contatto ravvicinato. La persona infetta dovrebbe usare articoli personali separati e, se possibile, restare in una stanza diversa per ridurre il rischio di trasmissione
  • Adottare uno stile di vita sano: un'alimentazione equilibrata, l'esercizio fisico regolare, un adeguato riposo e tecniche di gestione dello stress sono tutti fattori che possono contribuire a mantenere un sistema immunitario forte, riducendo così il rischio di contrarre infezioni virali come la mononucleosi.


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