1. Che cos’è il saturimetro?
2. Il ruolo del saturimetro durante la pandemia da Covid- 19
3. Come si usa il saturimetro?
4. Quali sono i valori riportati sul saturimetro e come vanno interpretati?
1. Che cos’è il saturimetro?
Il saturimetro (o pulsossimetro) è un dispositivo medico utilizzato per misurare la saturazione di ossigeno nel sangue. La saturazione di ossigeno, spesso abbreviata come SpO2, rappresenta la percentuale di emoglobina nel sangue che risulta satura di ossigeno. Questa misurazione è importante perché fornisce informazioni cruciali sulla capacità del corpo di fornire ossigeno ai tessuti e agli organi: ci dice, in sostanza, se il cuore e i polmoni funzionano correttamente.
Il saturimetro funziona utilizzando una tecnologia non invasiva. Il dispositivo è dotato di un sensore che viene applicato esternamente ad una parte del corpo, solitamente al dito, all'orecchio o al lobo dell'orecchio. Il sensore emette un raggio di luce attraverso la pelle: mediante un lettore ottico, il saturimetro legge il valore della tensione del sangue arterioso periferico nei capillari e – simultaneamente – registra la frequenza cardiaca. Con queste informazioni, il saturimetro calcola la SpO2, che viene visualizzata come un valore percentuale sul display del dispositivo.
I saturimetri sono ampiamente utilizzati in ambito medico, ad esempio in ospedali, cliniche e ambienti di cure intensive per monitorare i pazienti con problemi respiratori o cardiologici. Possono anche essere utilizzati in ambito domestico per il monitoraggio a lungo termine di pazienti con condizioni mediche croniche o per verificare occasionalmente la saturazione di ossigeno nel sangue per motivi di prevenzione.
I saturimetri sono dispositivi sicuri, facili da usare e generalmente forniscono risultati rapidi e affidabili.
2. Il ruolo del saturimetro durante la pandemia da Covid- 19
Il saturimetro è stato uno strumento chiave durante la pandemia da COVID-19, contribuendo alla gestione e al monitoraggio dei pazienti infetti.
La saturazione di ossigeno è, infatti, un indicatore critico nella valutazione della gravità della malattia COVID-19. Una diminuzione significativa della SpO2 può indicare una grave insufficienza respiratoria, che richiede un ricovero e trattamenti immediati in ospedale, come la somministrazione di ossigeno supplementare o la ventilazione meccanica.
Molti pazienti con COVID-19 hanno ricevuto istruzioni di auto-isolamento a casa durante la pandemia. I saturimetri sono stati utilizzati per monitorare regolarmente la saturazione di ossigeno di questi pazienti e per rilevare rapidamente eventuali peggioramenti nelle loro condizioni. Ciò ha contribuito a identificare precocemente i casi in cui era necessaria l'ospedalizzazione del paziente.
Inoltre, dopo la fine del COVID-19 e il recupero dalla malattia, alcuni pazienti hanno continuato a sperimentare sintomi a lungo termine noti come "COVID-19 long-haulers". I saturimetri sono stati utilizzati per monitorare la saturazione di ossigeno di questi pazienti nel tempo e per valutare eventuali problemi respiratori persistenti.
3. Come si usa il saturimetro?
L'uso del saturimetro è relativamente semplice, ma è importante seguire correttamente le istruzioni per ottenere misurazioni accurate. Ecco una guida sintetica per un uso efficace dello strumento:
- Location: occorre assicurarsi di essere in un ambiente tranquillo e ben illuminato
- Pulizia delle dita: è necessario che le dita su cui verrà applicato il sensore del saturimetro siano pulite e prive di sudore o sporco. Di conseguenza, oltre ad un lavaggio accurato delle mani prima di procedere alla misurazione, è importante rimuovere eventuali smalti per unghie scuri o nail art dalle dita, in quanto potrebbero interferire con la lettura
- Accensione del saturimetro: dopo aver messo in atto ogni azione utile per la pulizia delle mani, è necessario accendere il saturimetro premendo il pulsante di accensione
- Inserimento del dito: solitamente, il sensore del saturimetro è posto su un lato del dispositivo. Occorre posizionare il dito indice o il dito medio della mano non dominante all'interno del sensore, spingendolo leggermente in modo che il sensore copra la punta del dito
- Attesa per la misurazione: prima che il saturimetro inizi a leggere il livello di saturazione di ossigeno nel sangue e il battito cardiaco, è necessario attendere da 5 a 15 secondi. E’ il tempo utilizzato dal dispositivo per rilevare i dati
- Lettura della SpO2: una volta completata la misurazione, la SpO2 verrà visualizzata sul display del saturimetro come un valore percentuale. Ad esempio, una lettura di "98%" indica che il 98% dell'emoglobina nel sangue è satura di ossigeno
- Lettura della frequenza cardiaca: il saturimetro mostra anche la frequenza cardiaca, misurando il numero di battiti del cuore per ogni minuto
- Registrazione dei dati: è utile prendere nota delle letture della SpO2 e della frequenza cardiaca, sia come riferimento per le successive misurazioni sia per condividerle con un professionista medico.
4. Quali sono i valori riportati sul saturimetro?
I valori normali di ossigenazione (riportati come SpO2) vanno dal 97% in su, ma non sono preoccupanti fino a 95%. Tuttavia, possono esserci leggere variazioni dei valori normali da persona a persona.
Una SpO2 tra il 90% e il 94% può essere considerata una leggera ipossia, indicando una ridotta saturazione di ossigeno nel sangue. Questo potrebbe verificarsi in situazioni come l'alta quota, l'esercizio intenso o in caso di alcune condizioni mediche.
Valori di ossigenazione inferiori al 90% sono indice di una ipossia moderata. Questo può essere segno di gravi problemi respiratori o cardiovascolari e richiede un intervento medico immediato.
Una SpO2 inferiore al 80% è considerata una ipossia grave e rappresenta una condizione medica critica che richiede cure mediche d'urgenza.