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STANCHEZZA O DEBOLEZZA? PUO’ ESSERE IL CAMBIO DI STAGIONE

Giorgio Sciarra

17/04/2023

1. Che cos’è il “disordine affettivo stagionale”?
2. Quali sono i sintomi più comuni?
3. La stanchezza primaverile e quella autunnale
4. I rimedi per affrontare il cambio di stagione


1. Che cos’è il “disordine affettivo stagionale”?

Il cambio di stagione è un momento critico dell’anno, soprattutto quando si passa dall’estate all’autunno e dall’inverno alla primavera: non sappiamo come vestirci e i nostri impegni si modificano, dal lavoro alle uscite serali e del weekend, allo stesso ritmo dei cambiamenti della merce esposta sul bancone di frutta e verdura al supermercato. Al tempo stesso, anche nel nostro organismo avvengono cambiamenti che possono estrinsecarsi in una serie di sintomi che definiscono, nel complesso, il cosiddetto “disordine affettivo stagionale”.

Doversi adattare ad un nuovo clima, alla diversa lunghezza della giornata e a cambiamenti nelle abitudini di vita, può generare alterazioni del metabolismo che spesso determinano stress e stanchezza.

Le sensazioni di debolezza e di stanchezza avvertite durante il cambio di stagione solitamente non devono destare particolari preoccupazioni. Nonostante ciò, non bisogna sottovalutare alcuni segnali che potrebbero indicare la presenza di una condizione patologica da indagare in maniera più approfondita: è sempre importante consultare un medico nel caso in cui si percepisca un indebolimento eccessivo che perdura da più di un mese, e qualora all’astenia si accompagnino altri sintomi come pressione bassa, scarso appetito e confusione mentale.


2. Quali sono i sintomi più comuni?

I sintomi più comuni del “disordine affettivo stagionale” sono:

  • Sonnolenza, debolezza e stanchezza diffusa, che può arrivare fino all’astenia (assenza di forze fisiche e mentali)
  • Comparsa di ansia e stress, che nel tempo possono determinare cambiamenti ormonali con incremento nei valori circolanti di dopamina e cortisolo
  • Cefalea, favorita dai cambiamenti ormonali e dall’aumento della tensione muscolare
  • Sbalzi del tono dell’umore, associati ai cambiamenti nel livello di serotonina
  • Alterazioni del ciclo sonno-veglia
  • Abbassamento delle difese immunitarie, che in autunno sono indebolite dal calo della temperatura, mentre in primavera dalla comparsa delle allergie
  • Alterazioni dell’appetito
  • Squilibrio della flora batterica intestinale, con la conseguente comparsa di meteorismo, sindromi diarroiche e colon irritabile
  • Cambiamenti nel ciclo mestruale, a causa delle fluttuazioni dei livelli ormonali.

Le persone più soggette all’influenza negativa dei cambiamenti stagionali sono le donne e gli anziani.


3. La stanchezza primaverile e quella autunnale

La comparsa di tutti questi sintomi ha un comune denominatore responsabile: la variazione nell’alternanza di luce e buio. Questa, infatti, influenza la produzione da parte dell’epifisi della melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia e di conseguenza il ritmo circadiano dell’organismo. Quando la melatonina viene prodotta in eccesso determina spesso sonnolenza, anche diurna, se viene prodotta in difetto invece è comune la comparsa di insonnia e del risveglio precoce. Sono i disturbi del sonno, quindi, i primi a comparire e a generare quella sensazione di stanchezza e debolezza che percepiamo durante il cambio di stagione, in particolare nei periodi di passaggio dall’ora legale a solare e viceversa.

Tuttavia esistono altri fattori che concorrono alla comparsa delle manifestazioni cliniche sopracitate e alla loro durata. Tali fattori variano in base alla stagionalità: per questo motivo, è opportuno differenziare la stanchezza primaverile da quella autunnale.

La stanchezza primaverile è influenzata dall’aumento delle temperature, che può interferire anch’esso sulla qualità del sonno e sul cambiamento dell’attività giornaliera. Spesso, infatti, con l’arrivo della bella stagione ci teniamo più impegnati, ci ritagliamo spazio per stare all’aria aperta, ci affatichiamo di più.

Al contrario la stanchezza invernale è condizionata dalla riduzione delle temperature e dalla presenza di una forte umidità. Da ciò ne consegue un effetto deleterio sull’umore: la maggiore tristezza incrementa anche la sensazione di generale spossatezza.


4. I rimedi per affrontare il cambio di stagione

Esistono una serie di rimedi per affrontare il cambio di stagione. Innanzitutto è fondamentale mantenere uno stile di vita sano, seguendo una dieta equilibrata, rispettando le ore di riposo e mantenendo un'adeguata idratazione e un'attività fisica regolare. Tutto ciò aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a migliorare la resistenza alle sfide stagionali.

È altrettanto importante ricordare di proteggersi dalle condizioni metereologiche, dal momento che esse stesse possono influenzare negativamente lo stato di salute, facilitando la comparsa di infezioni delle vie respiratorie superiori. Nonostante ciò è importante, anche durante la stagione fredda, trascorrere del tempo all’aperto al fine di massimizzare l’esposizione alla luce solare, che può aiutare a regolare l’umore e il ritmo circadiano e a prevenire la carenza di vitamina D.

L’alimentazione e l’eventuale integrazione di micronutrienti è tuttavia l’arma preferenziale da adottare in caso di stanchezza stagionale, per garantire un’efficace fonte di energia. Si consigliano soprattutto:

  • Pasti a base di frutta e verdura, ricche di minerali (potassio, zinco e magnesio) e vitamine soprattutto del gruppo B e C: le prime agiscono sul benessere psicofisico essendo coinvolte nella sintesi dei neurotrasmettitori, le seconde invece potenziano l’efficacia del sistema immunitario
  • Pasti a base di alimenti privi di grassi saturi: ritroviamo quest’ultimi soprattutto nei salumi e nelle carni rosse, che affaticano il processo digestivo. I cibi che più rispondono a questa esigenza sono i cereali, i legumi e la verdura
  • Pasti a base di alimenti ricchi di grassi essenziali come gli omega 3, che contribuiscono al rilascio di serotonina e di conseguenza al miglioramento dell’umore: pesce (salmone, sgombro, trota, aringhe), noci, ceci, broccoli e cavolo verde.

Nel caso l’alimentazione non sia sufficiente a fornire il giusto apporto di micro e macronutrienti, le vitamine e i minerali necessari durante il cambio di stagione possono essere assunti mediante integratori.

È importante anche ricordare di mantenere un’adeguata idratazione, al fine di eliminare le tossine e le scorie accumulate.


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