Alimentazione

L’ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO DOPO I PRIMI SEI MESI

Latte
frutta
Cereali
bambino
Svezzamento
Alimentazione
Martina Amenta

31/10/2023

1. L’alimentazione del bambino dopo i primi sei mesi: cosa fare?

2. L’alimentazione del bambino dopo i primi sei mesi: cosa non fare?

3. Quali sono i rischi di uno svezzamento precoce?

4. Vantaggi del latte materno


1. L’alimentazione del bambino dopo i primi sei mesi: cosa fare?

Dopo i primi sei mesi di vita, l'alimentazione del bambino inizia a evolversi, poiché è il momento di introdurre alimenti solidi oltre al latte materno o al latte formulato.

Intorno ai 5-6 mesi, il latte non è più sufficiente a soddisfare le esigenze nutrizionali dal bambino. Si passa allo svezzamento, o alimentazione complementare: il bambino inizia a ingerire alimenti solidi, semi solidi o liquidi diversi dal latte. In questa fase, sistema gastrointestinale e renale sono sufficientemente maturi per metabolizzare nuovi alimenti. Il bambino ha anche raggiunto una maturazione neurologica tale da consentirgli di stare seduto e di deglutire il cibo solido.

Il primo passo da compiere è sicuramente quello di introdurre gradualmente gli alimenti solidi. Normalmente si comincia con i cereali, che si aggiungono al latte e con cui si possono fare delle pappe, o che si possono mettere direttamente nel biberon. Successivamente si inserisce nella dieta del bambino la frutta, iniziando di solito con la banana, la mela e la pera. Poi si procede con piccole quantità di alimenti, come ad esempio la purea di verdure, ed a seguire pastine e crema di riso.

Attenzione alle consistenze: è fondamentale aumentare gradualmente la consistenza dei cibi solidi, passando dalle puree ai pezzi più piccoli. Ciò aiuta a sviluppare le abilità di masticazione e deglutizione del bambino dopo i primi 6 mesi di vita.

Inoltre è importantissimo offrire varietà di cibo al bambino per garantire l'assunzione di una vasta gamma di nutrienti. Questo aiuta anche a sviluppare gusti diversificati. Se il bambino mostra segni di sazietà, è bene non costringerlo a mangiare di più e rispettare il suo appetito.

Infine, è fondamentale l’idratazione: occorre offrire acqua a temperatura ambiente tra i pasti, per garantire che il bambino rimanga ben idratato. Non è necessario introdurre succhi di frutta o altre bevande zuccherate e poco salutari per l’organismo ancora in via di sviluppo.


2. L’alimentazione del bambino dopo i primi sei mesi: cosa non fare?

Il bambino ha i suoi tempi e non c’è bisogno di forzare l’alimentazione. È bene non introdurre alimenti troppo solidi prima dei sei mesi di età del bambino, in una fase nella quale il latte materno o il latte formulato dovrebbero essere la principale fonte di nutrizione.

Secondo alcuni studi scientifici, la ragione per la quale molte madri tendono a introdurre cibi solidi precocemente risiederebbe nella percezione di una riduzione della produzione del latte materno: non c’è niente di più sbagliato. Non solo: fino a quando il bambino non è in grado di masticare e deglutire correttamente, è fondamentale evitare cibi che possano rappresentare un rischio di soffocamento come noci intere, uva, popcorn, caramelle dure e cibi con pezzi troppo grandi, che potrebbero anche danneggiare i denti del bambino.

Inoltre, l'introduzione di alimenti potenzialmente allergenici dovrebbe essere fatta con cautela e sotto la supervisione di un pediatra. E’ necessario in particolare non introdurre alimenti come arachidi, uova, latte vaccino o frutti di mare senza consultare un professionista sanitario, specialmente se ci sono antecedenti di allergie in famiglia. Questi alimenti devono essere proposti uno alla volta a intervalli di tre-cinque giorni, in modo da poter identificare facilmente eventuali allergeni che originano reazioni indesiderate.

Altra regola fondamentale è quella di evitare di aggiungere sale o zucchero in eccesso ai cibi del bambino, perché il suo sistema renale e il suo palato sono ancora in via di sviluppo.


3. Quali sono i rischi di uno svezzamento precoce?

Non è un caso che il calendario dello svezzamento del bambino inizi proprio a 6 mesi. Il piccolo dalla nascita allo svezzamento è cambiato. All’atto della prima pappa, per esempio, è in grado di stare seduto da solo: indice del fatto che il suo corpo ha già compiuto una fase cruciale di sviluppo e che è aumentato il suo fabbisogno.

Uno svezzamento troppo anticipato può comportare:

  • Infezioni dell’orecchio e delle vie respiratorie superiori
  • Mancanza di adattamento del sistema digestivo: il sistema digestivo del neonato è ancora in via di sviluppo nei primi mesi di vita. L'introduzione anticipata di solidi può causare problemi digestivi, come diarrea o costipazione
  • Obesità: questa condizione è peraltro associata al successivo sviluppo di diabete, patologia cardiaca e ipertensione, che sempre più spesso si registrano già in età adolescenziale
  • Difficoltà nell'allattamento al seno: l'introduzione anticipata di solidi potrebbe influire negativamente sull'allattamento al seno. I bambini potrebbero diventare meno interessati al seno materno e quindi ricevere meno latte materno, che è ricco di nutrienti e anticorpi essenziali per lo sviluppo del loro sistema immunitario
  • Rischio di soffocamento durante la deglutizione
  • Disturbi del sonno in età precoce.


4. Vantaggi del latte materno

Secondo le statistiche più attendibili, nei primi giorni di vita il 90% delle donne italiane comincia ad allattare al seno, ma già alla dimissione dall’ospedale la percentuale scende al 77%, per poi crollare al 31% a 4 mesi ed al 10% oltre i 6 mesi di vita.

Non dimentichiamo che il latte materno apporta tutte le sostanze essenziali che assicurano al bambino la crescita migliore e che la particolare composizione nelle prime poppate (il colostro) garantisce al bambino importanti fattori protettivi, in grado di salvaguardare la sua salute futura e di difenderlo dalle infezioni. L'Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda infatti l'allattamento almeno fino al compimento del sesto mese di vita.

È fondamentale, inoltre, che il latte materno rimanga la scelta prioritaria anche dopo l'acquisto di alimenti complementari, quindi fino ai due anni di vita e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.

I vantaggi principali dell’utilizzo del latte materno sono:

  • Nutrizione ottimale: Il latte materno è specificamente progettato per soddisfare le esigenze nutrizionali in evoluzione dei neonati. Contiene una combinazione unica di proteine, grassi, carboidrati e altri nutrienti che promuovono la crescita e lo sviluppo sano del bambino. Inoltre, il latte materno si adatta alle esigenze specifiche del bambino, variando la sua composizione durante la poppata e durante il giorno
  • Protezione immunitaria: il latte materno contiene anticorpi, cellule immunitarie e altre sostanze che aiutano a proteggere il bambino dalle infezioni e dalle malattie. Questa protezione immunitaria è particolarmente importante nei primi mesi di vita
  • Promozione dello sviluppo del cervello: il latte materno contiene acidi grassi essenziali, come il DHA (acido docosaesaenoico), che sono molto importanti per lo sviluppo del cervello e della vista del bambino
  • Facilità di digestione: il latte materno è più facilmente digeribile rispetto alle formule artificiali, riducendo il rischio di disturbi digestivi e di coliche nei neonati
  • Legame madre-bambino: l'atto dell'allattamento al seno promuove un forte legame emotivo tra la madre e il bambino. Questo contatto fisico e l'interazione durante l'allattamento possono contribuire ad uno sviluppo emotivo e psicologico sano del bambino
  • Riduzione del rischio di malattie a lungo termine: gli studi scientifici hanno dimostrato che i bambini allattati al seno hanno un ridotto rischio di sviluppare obesità, diabete di tipo 2, allergie e altre malattie a lungo termine
  • Benefici per la madre: l'allattamento al seno aiuta la madre a recuperare più rapidamente dalla gravidanza, contribuendo ad una perdita di peso più rapida dopo il parto, e riduce il rischio di emorragie postpartum. Inoltre può ridurre il rischio di alcune malattie, come il cancro al seno e alle ovaie.


Passa alla homepage
Scopri cosa può aiutarti subito
Condividi articolo