È in arrivo l’estate, che porta con sé la voglia di abbronzarsi. Ma come farlo in modo corretto? Sono numerose le fake news sul tema. Cerchiamo di riconoscerle insieme!
L’abbronzatura aiuta a mantenere alti i livelli di vitamina D. Vero o falso?
Vero. L'abbronzatura è un segno di esposizione al sole e l'esposizione al sole può aiutare a stimolare la produzione di vitamina D nella pelle. Quando la pelle viene esposta alla luce solare, il corpo sintetizza la vitamina D a partire dal colesterolo presente nella pelle. La vitamina D svolge un ruolo importante nella salute delle ossa, nella regolazione del sistema immunitario e in altri importantissimi processi biologici.
Tuttavia, è importante notare che l'abbronzatura non è l'unico mezzo per ottenere la vitamina D. È possibile mantenere un adeguato livello di vitamina D anche attraverso fonti alimentari come pesci grassi (come il salmone e le sardine), latticini, uova e integratori vitaminici.
Stando in acqua o sotto l’ombrellone non ci si abbronza e quindi la pelle non corre nessun rischio. Vero o falso?
Falso. Stare in acqua o sotto l'ombrellone non garantisce automaticamente una protezione totale dalla radiazione solare. È importante sapere che i raggi UV possono raggiungere la pelle anche quando ci si trova in acqua o all'ombra: per questo motivo è necessario prendere precauzioni per proteggere la pelle dai danni causati dal sole, indipendentemente da dove ci si trovi.
In particolare i raggi UVB, responsabili delle scottature, possono essere parzialmente bloccati dall'acqua, ma i raggi UVA, che penetrano più in profondità nella pelle e sono associati all'invecchiamento prematuro e al rischio di cancro della pelle, possono passare attraverso l'acqua in modo significativo.
Anche l'ombra non offre una protezione completa: riduce l'intensità dei raggi solari, ma non li blocca completamente. I raggi UV possono riflettersi o diffondersi da superfici come l'acqua, la sabbia o l'erba, raggiungendo così la pelle anche quando ci si trova all'ombra.
Per proteggere la pelle in modo adeguato, è sempre consigliabile applicare una crema solare ad ampio spettro con un fattore di protezione solare (SPF) adeguato, indossare indumenti protettivi, come cappelli a tesa larga e occhiali da sole, e limitare l'esposizione al sole durante le ore di picco dell'intensità solare (specialmente tra le 12.00 e le 16.00).
Prima di andare in spiaggia si fanno spesso scorpacciate di carote: è opinione diffusa che i cibi di colore arancione aiutino ad abbronzarsi meglio. Vero o falso?
Vero. Il consumo di cibi di colore arancione, come le carote, può aiutare a ottenere un'abbronzatura migliore. Le carote infatti contengono un pigmento chiamato betacarotene, che è un precursore della vitamina A nel nostro corpo. Si ritiene che il betacarotene possa conferire un leggero colore alla pelle, anche se non fornisce una protezione significativa dai danni causati dai raggi UV.
Tuttavia, è importante sottolineare che l'abbronzatura è una risposta difensiva della pelle all'esposizione ai raggi UV, che causa l'aumento della produzione di melanina, il pigmento responsabile del colore della pelle. E che l'abbondante consumo di carote non influisce direttamente sulla capacità del corpo di produrre melanina o di proteggere la pelle dai danni del sole.
Chi ha un fototipo scuro, quindi la pelle più scura, non deve utilizzare la protezione solare. Vero o falso?
Falso. Indipendentemente dal fototipo della pelle, è importante utilizzare la protezione solare per proteggere la pelle dai danni causati dai raggi solari. Anche se le persone con fototipi più scuri possono avere naturalmente una maggiore quantità di melanina, non sono completamente immuni rispetto ai danni del sole: hanno bisogno di protezione solare.
È vero che spray e crema solare sono uguali da un punto di vista protettivo e assicurano, entrambi, la stessa protezione?
Vero. Sia la crema che lo spray solare possono offrire una protezione efficace contro i raggi solari, se utilizzati correttamente. Tuttavia, ci possono essere alcune differenze tra i due in termini di applicazione e preferenze personali.
Le creme solari sono solitamente costituite da una base cremosa che deve essere spalmata sulla pelle. Questo tipo di protezione solare può richiedere più tempo per essere applicato uniformemente sulla pelle, ma può essere più adatto per il viso e le aree specifiche e più delicate del corpo.
Gli spray solari, d'altra parte, contengono una formula liquida che può essere spruzzata sulla pelle. Questo tipo di protezione solare può essere più facile e veloce da applicare su grandi superfici del corpo o su parti difficili da raggiungere, come la schiena. Tuttavia, è importante assicurarsi di spruzzare lo spray uniformemente sulla pelle per garantire una copertura adeguata.
Quando si utilizza qualsiasi tipo di protezione solare è fondamentale seguire le istruzioni sull'etichetta e applicarla in quantità sufficiente per coprire completamente la pelle esposta. Si consiglia inoltre di riapplicare la protezione solare, sia spray che crema, ogni due ore.
Sul Web si parla spesso di abbronzanti “casalinghi” e fai da te a base di olio, birra e limone. È vero che possono sostituire le creme solari?
Falso. Non è consigliabile utilizzare abbronzanti "casalinghi" come olio, birra o limone per cercare di ottenere un'abbronzatura. Questi rimedi non sono supportati da prove scientifiche e potrebbero persino causare danni alla pelle.
L'olio, ad esempio, può bloccare i pori e impedire alla pelle di respirare correttamente. Ciò potrebbe portare a irritazioni, acne o persino scottature più gravi quando esposti al sole.
La birra, invece, contiene alcol che può essere irritante per la pelle, soprattutto se esposto ai raggi UV. Inoltre, l'applicazione di bevande alcoliche sulla pelle potrebbe seccarla e danneggiarla.
Il limone è acido e può causare irritazioni o reazioni cutanee, soprattutto se applicato sulla pelle esposta al sole. Può aumentare inoltre il rischio di scottature o macchie scure sulla pelle, poiché il limone è fotosensibilizzante.
È vero che per prendere subito colorito, per abbronzarsi, è necessario scottarsi alla prima esposizione prolungata al sole?
Falso. Niente di peggio! È fondamentale la gradualità nell’esposizione al sole. Le scottature solari sono lesioni infiammatorie causate da un'eccessiva esposizione ai raggi UV. Se la pelle si scotta, significa che è stata danneggiata e il corpo sta rispondendo con un'infiammazione per cercare di riparare i danni. La cute non si abbronza da subito in modo duraturo, ma ha bisogno di alcuni giorni perché questo avvenga: è inutile e dannoso forzare o prolungare le esposizioni, soprattutto a inizio stagione.