I Falsi Miti della Salute

I NEI, TRA VERITÀ E FALSI MITI

Tumore
Melanoma
Neo
Pelle
Giorgio Sciarra

14/06/2023

I nei, o più correttamente nevi, sono delle lesioni cutanee piuttosto comuni che si manifestano solitamente come delle macule o papule lievemente rilevate di colore scuro (marrone scuro o nero). Variano in modo significativo per dimensioni, forma, colore e aspetto.

I nei sono costituiti da un accumulo di melanociti, che sono le cellule che producono il pigmento della pelle chiamato melanina, e possono essere considerati dei tumori benigni della pelle.

Esistono diversi tipi di nei, ognuno con le sue caratteristiche distintive:

  • Nei giunzionali: questi originano nella giunzione dermo-epidermica e tendono a comparire nell'infanzia, mentre in età adulta possono diventare rialzati, ipopigmentati o addirittura scomparire
  • Nei intradermici: originano dal derma, lo strato più profondo della pelle. Sono solitamente di color pelle o leggermente più scuri, e spesso sono rialzati. Sono più frequenti in età adulta
  • Nei composti: questi nei sono costituiti da una componente giunzionale e da una componente intradermica, pertanto presentano caratteristiche sia degli uni che degli altri.


I nei possono trasformarsi in melanomi?

Vero. Sebbene la stragrande maggioranza dei nei è benigna e non rappresenta alcun rischio per la salute, alcuni effettivamente possono trasformarsi in melanomi. Per individuare i nei più preoccupanti è consigliato utilizzare la cosiddetta regola ABCDE, che definisce le 5 caratteristiche, non necessariamente presenti contemporaneamente, dei nei sospetti per trasformazione maligna e quindi meritevoli di immediata attenzione medica:

  • Asimmetria: normalmente i nei sono simmetrici, mentre in caso di trasformazione maligna questa caratteristica viene persa
  • Bordi: al contrario di quelli dei nei, i bordi dei melanomi sono irregolari e frastagliati
  • Colore: un cambio di colore di un neo rappresenta un campanello d’allarme importante. Inoltre, solitamente i nei presentano un colore omogeneo, mentre spesso i melanomi sono policromi con presenza di colori diversi come nero, marrone, rosso e rosa
  • Dimensione: la grandezza della lesione è un altro elemento importante. Se il diametro supera i 6 millimetri, deve essere posto all’attenzione di uno specialista
  • Evoluzione: solitamente nel momento in cui un neo benigno si trasforma in melanoma modifica la propria forma, colore e superficie.


Tagliare un neo può farlo ricrescere più grande o trasformarlo in maligno?

Falso. Soprattutto in caso di nei rilevati, può capitare che utilizzando un rasoio si possano creare dei tagli. Un mito diffuso riguardo ai nei è che tagliarli possa farli ricrescere più grandi o addirittura trasformarli in tumori maligni. Tuttavia, questa credenza è del tutto infondata: tagliare un neo non ha alcun effetto sulla sua crescita o sulla sua trasformazione in tumore maligno.

Ben diverso è se un neo inizia a sanguinare spontaneamente in assenza di traumi: in questo caso è opportuno recarsi dal medico poiché potrebbe essere un segno di trasformazione maligna. È comunque importante evitare di tagliare i nei, per prevenire possibili infezioni o complicanze.


Il numero dei nei influenza il rischio di sviluppare un melanoma?

Vero. Il numero di nei presenti sul corpo, sia quelli comuni che displastici, è uno dei fattori di rischio di sviluppo di melanoma cutaneo.


Solo i nei esposti al sole possono trasformarsi in melanomi?

Falso. Sebbene l'esposizione al sole aumenti il rischio di sviluppare il cancro della pelle, è importante comprendere che anche i nei protetti dai vestiti possono trasformarsi in melanomi. Pertanto, è essenziale monitorare attentamente tutti i nei, indipendentemente dalla loro esposizione al sole.


I nei possono essere rimossi?

Vero. I nei possono essere rimossi principalmente per motivi medici, in caso di lesioni dubbie, o per motivi estetici, per esempio nel caso di nei di grandi dimensioni sul viso o in altre parti esposte. La decisione di rimuovere un neo va presa di comune accordo con un dermatologo e dipende da diversi fattori, come la posizione del nevo, le sue dimensioni, la forma, il colore, l'aspetto e la presenza di caratteristiche sospette di melanoma.

Esistono diversi modi per rimuovere un neo, ma qualsiasi metodo si utilizzi è necessario che il pezzo rimosso sia sottoposto ad esame istologico per valutare la natura della lesione stessa. I principali metodi sono:

  • Escissione chirurgica tradizionale: questo metodo comporta l'asportazione del nevo attraverso un classico bisturi a lama
  • Escissione con bisturi a radiofrequenza: questa procedura utilizza un bisturi a radiofrequenza per rimuovere il nevo in modo preciso e controllato. La radiofrequenza viene utilizzata per tagliare il tessuto e contemporaneamente cauterizzare i vasi sanguigni, riducendo il rischio di sanguinamento


Tutti i melanomi originano da un neo che evolve?

Falso. La maggior parte dei melanomi originano da cute sana e solo una piccola percentuale derivano da un neo successivamente trasformato.


In caso di neo sospetto bisogna per forza rimuoverlo immediatamente?

Falso. Fino a non molto tempo fa effettivamente l’asportazione del neo e il successivo esame istologico erano l'unico modo per verificare un sospetto di malignità.

Da qualche anno però è stata introdotta l'epiluminescenza (o dermatoscopia), un esame diagnostico non invasivo e assolutamente indolore che permette di esaminare i nei e di riconoscere eventuali anomalie e irregolarità nella pigmentazione e altri aspetti, contribuendo alla diagnosi differenziale tra tumori benigni e maligni, tra cui il melanoma. L’epiluminescenza consente infatti di studiare le caratteristiche di formazioni cutanee sospette e di verificare se sono maligne. Se la lesione non ha caratteristiche di malignità, è possibile evitare l'asportazione chirurgica.


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