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ACIDO ACETILSALICILICO. COME E QUANDO USARLO

Giorgio Sciarra

08/03/2023
4 min

1. Che cos’è l’acido acetilsalicilico?
2. Indicazioni. Quando si usa?
3. Come si assume?
4. Dosaggio
5. Effetti indesiderati
6. Interazioni
7. Fertilità, gravidanza e allattamento


1. Che cos’è l’acido acetilsalicilico?

L’acido acetilsalicilico è un farmaco antinfiammatorio non steroideo (FANS) che fa parte della famiglia dei salicilati. È un farmaco che presenta attività antinfiammatoria, analgesica e antipiretica e inoltre azione antiaggregante piastrinica.

È disponibile in varie formulazioni, compresse o granulato, in dosaggi che variano dai 100 ai 500 mg.


2. Indicazioni. Quando si usa?

Le formulazioni a basso dosaggio (100 mg) trovano impiego come terapia antiaggregante piastrinica nelle seguenti condizioni:

  • Prevenzione degli eventi aterotrombotici dopo infarto del miocardio, dopo ictus cerebrale o attacchi ischemici transitori (TIA), in soggetti con angina pectoris instabile o in soggetti con angina pectoris stabile cronica.
  • Prevenzione della riocclusione dei by-pass aorto-coronarici e nell’angioplastica coronarica percutanea transluminale (PTCA).
  • Prevenzione degli eventi cardiovascolari nei soggetti con malattia ateromasica conclamata nei soggetti in emodialisi e nella prevenzione della trombosi durante circolazione extracorporea.
  • Prevenzione degli eventi cardiovascolari in soggetti ad elevato rischio.

Le formulazioni a dosaggio superiore (dai 325 ai 500 mg) invece viene utilizzato per il trattamento sintomatico di:

  • Mal di testa
  • Mal di denti
  • Nevralgie
  • Dolori mestruali
  • Dolori reumatici e muscolari
  • Stati febbrili, sindromi influenzali e da raffreddamento


3. Come si assume?

L'acido acetilsalicilico andrebbe assunto dopo i pasti principali o, comunque, a stomaco pieno e con molta acqua, questo per minimizzare il rischio di effetti avversi gastrointestinali.


4. Dosaggio

Se utilizzato come antiaggregante piastrinico, la dose di acido acetilsalicilico può variare dai 75 ai 100 mg al giorno. Se invece viene utilizzato per trattamento degli stati dolorosi la dose può variare dai 325 mg fino a 1000 mg, da assumersi 2-3 volte al giorno intervallate da 4-8 ore. In linea generale comunque va usato il dosaggio minimo efficace e va aumentata la dose solo se il dosaggio minimo non è sufficiente ad alleviare i sintomi.

Esistono una serie di condizioni in cui l’acido acetilsalicilico non dovrebbe essere usato, le principali sono:

  • Ipersensibilità al principio attivo, ai salicilati o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
  • Soggetti con mastocitosi preesistente
  • Anamnesi di asma indotta dalla somministrazione di salicilati o sostanze ad attività simile, in particolare farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
  • Ulcera gastroduodenale.
  • Diatesi emorragica.
  • Insufficienza renale, cardiaca o epatica gravi.
  • Trattamento concomitante con metotrexato (a dosi di 15 mg/settimana o più). h. Ultimo trimestre di gravidanza e allattamento.
  • Bambini e ragazzi di età inferiore ai 16 anni.


5. Effetti indesiderati

Sono stati descritti diversi effetti indesiderati legati all’assunzione di acido acetilsalicilico, perlopiù condivisi con gli altri anti infiammatori non steroidei (FANS). La maggior parte di essi sono dipendenti sia dalla dose che dalla durata del trattamento:

  • Patologie del sistema emolinfopoietico:prolungamento del tempo di sanguinamento, anemia da stillicidio gastrointestinale e trombocitopenia.
  • Patologie del sistema nervoso: cefalea, capogiro, emorragia cerebrale e sindrome di Reye.
  • Patologie dell'orecchio e del labirinto: tinnito.
  • Patologie respiratorie, toraciche, e mediastiniche: sindrome asmatica, rinite, congestione nasale e epistassi.
  • Patologie cardiache: distress cardiorespiratorio.
  • Patologie dell'occhio: congiuntivite.
  • Patologie gastrointestinali: sanguinamento gastrointestinale, gengivorragia, pirosi, vomito, diarrea, nausea, dolore addominale crampiforme, infiammazione gastrointestinale, esofagite, erosione gastrointestinale, ulcera gastrointestinale emorragica e/o perforazione gastrointestinale. Questi disturbi possono essere parzialmente alleviati assumendo il medicinale a stomaco pieno.
  • Patologie epatobiliari: epatossicità.
  • Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo: eruzione cutanea, edema, orticaria, prurito, eritema, angioedema.
  • Patologie renali ed urinarie: alterazione della funzione renale e sanguinamenti urogenitali.
  • Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione: emorragie peri-operatorie, ematomi.
  • Disturbi del sistema immunitario: shock anafilattico.


6. Fertilità, gravidanza e allattamento

L'acido acetilsalicilico, come tutti gli inibitori della sintesi delle prostaglandine e della cicloossigenasi, potrebbe interferire con la fertilità.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, così come durante l’allattamento, l’assunzione di acido acetilsalicilico deve essere assolutamente evitata; nei primi due trimestre di gravidanza invece è opportuno valutare con il proprio medico di riferimento il rapporto rischi/benefici.


7. Interazioni

L’acido acetilsalicilico può interferire con diversi farmaci; in particolare tra le associazioni controindicate ci sono:

  • Metotrexato (dosaggi maggiori o uguali a 15 mg/settimana). La loro associazione può causare l'aumento dei livelli plasmatici e la tossicità del metotrexato, specie in pazienti con funzionalità renale compromessa.
  • Warfarin.

La loro associazione può causare un grave aumento del rischio di emorraggia. Esistono poi una serie di farmaci la cui associazione con l’acido acetilsalicilico non è raccomandata, necessita di particolari precauzioni o aggiustamenti del dosaggio, per cui bisognerebbe sempre avvisare il proprio medico di riferimento che valuterà il rapporto rischio/beneficio caso per caso; tra questi troviamo:

  • Altri FANS.
  • Trombolitici o anticoagulanti orali o parenterali (aumento del rischio di emorragia).
  • Metotrexato a dosaggi inferiori ai 15 mg/settimana.
  • Alcuni uricosurici.
  • SSRI (inibitori selettivi del reuptake di serotonina).
  • Digossina.
  • Antidiabetici.
  • ACE-inibitori.
  • Diuretici.
  • Acido valproico.
  • Antiacidi.
  • Corticosteroidi.
  • Metoclopramide.


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