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I FARMACI DIURETICI: COSA SONO E QUANDO SI UTILIZZANO?

Ipertensione
Drenanti
Farmaci
Diuretici
Inibitori
Martina Amenta

23/03/2023

1. Farmaci diuretici: cosa sono e come funzionano?
2. Farmaci diuretici: gli effetti collaterali
3. Per quali patologie vengono impiegati i farmaci diuretici?
4. I diversi principi attivi per i diuretici
5. Farmaci diuretici e drenanti: le differenze
6. Assunzione prolungata di farmaci diuretici
7. Alimentazione e farmaci diuretici
8. Farmaci diuretici e assunzione in gravidanza
9. È possibile sostituire i farmaci diuretici con integratori naturali?


1. Farmaci diuretici: cosa sono e come funzionano?

I diuretici sono medicinali che devono essere prescritti dal medico e rappresentano una importante categoria di farmaci, impiegati per il trattamento di condizioni cliniche come l’ipertensione, l’insufficienza cardiaca e renale, la sindrome nefrosica e la cirrosi.

Tali farmaci aumentano l’eliminazione di liquidi dall’organismo agendo sui reni. Ciò riduce la quantità di liquido che scorre attraverso i vasi sanguigni e, di conseguenza, la pressione sulle pareti del vaso.


2. Farmaci diuretici: gli effetti collaterali

L’impiego cronico dei farmaci diuretici può determinare la comparsa di due sintomi: nausea e vertigini. La nausea è un evento avverso che può insorgere comunemente durante il trattamento con farmaci diuretici, mentre le vertigini sono eventi avversi rari.

È corretto precisare, tuttavia, che nausea e vertigini sono sintomi aspecifici e potrebbero anche essere ascritti ad una eccessiva riduzione della pressione arteriosa.

In tal caso, potrebbero comparire in associazione a vista appannata, stato confusionale, svenimento, stordimento, vomito, sonnolenza e debolezza.


3. Per quali patologie vengono impiegati i farmaci diuretici?

In linea generale, i diuretici sono farmaci impiegati per il trattamento di:

  • ipertensione arteriosa
  • insufficienza cardiaca
  • edemi
  • insufficienza renale cronica
  • stato di shock
  • edema polmonare acuto
  • ritenzione idrosalina
  • iperkaliemia (alti livelli di potassio nel sangue)
  • intossicazioni

Non tutti i diuretici agiscono alla stessa maniera, per cui il loro impiego varia in funzione del loro meccanismo d’azione.


4. I diversi principi attivi per i diuretici

In base alla percentuale di sodio escreta, che rappresenta uno degli obiettivi principali di questa classe terapeutica, i farmaci diuretici si distinguono in:

  • diuretici ad alta intensità d’azione (Na+ escreto >10%)
  • diuretici a media intensità d’azione (Na+ escreto compreso nel range 5-10%)
  • diuretici a debole intensità d’azione (Na+ escreto <5%)

Tenuto conto invece del meccanismo d’azione, i diuretici vengono distinti in cinque gruppi:

  • inibitori della anidrasi carbonica, utilizzati essenzialmente per ridurre la pressione intraoculare nel glaucoma (acetazolamide, diclorofenamide)
  • diuretici dell'ansa, che agiscono a livello del tratto ascendente dell’ansa di Henle, utilizzati per il trattamento dell’ipertensione e dell’edema
  • diuretici tiazidici (tubulo contorto distale), che inibiscono il riassorbimento del sodio e del cloro nei tubuli renali provocando un corrispondente aumento dell'escrezione di potassio (clorotiazide e composti a struttura simile come il clortalidone, l'indapamide, la mefruside e il metolazone)
  • diuretici che riducono la perdita di potassio (amiloride, triamterene, inibitori dell'aldosterone)
  • diuretici osmotici utilizzati per ridurre o prevenire l'edema cerebrale e per ridurre la pressione intraoculare (mannitolo, urea).


5. Farmaci diuretici e drenanti: le differenze

È opportuno precisare che i farmaci diuretici e le sostanze drenanti non sono assolutamente sinonimi: a volte i pazienti tendono a confondere le due sostanze, completamente diverse tra di loro.

I farmaci diuretici favoriscono unicamente la diuresi, ovvero l'espulsione dei liquidi in eccesso attraverso le urine, e sono impiegati soprattutto per il trattamento dell’ipertensione e dell’insufficienza cardiaca. Consentono, inoltre, di ridurre il volume del sangue e la pressione che questo esercita sulle pareti vascolari.

Le sostanze drenanti, invece, comprendono tutta quella categoria di farmaci, integratori, erbe o alimenti che sono in grado di favorire il ritorno nel flusso ematico dei liquidi che normalmente si accumulano nei tessuti muscolari.


6. I rischi dell’assunzione prolungata di farmaci diuretici

Un’assunzione prolungata e non controllata di farmaci diuretici può provocare fenomeni di disidratazione, improvvisi cali di pressione, eccesso di debolezza e perdita di sali minerali.

In particolare, la condizione di disidratazione si può manifestare con particolari sintomi come bocca secca, crampi muscolari, nausea o vomito. I diuretici, sia tiazidici che dell’ansa, soprattutto a dosaggi elevati, possono inoltre generare severe ipovolemie e dar luogo ad una insufficienza renale molto grave.


7. Alimentazione e farmaci diuretici

Gli alimenti possono influenzare l’efficacia e l’effetto terapeutico di un farmaco.

Quando si utilizzano i farmaci diuretici risparmiatori di potassio, ad esempio, è opportuno evitare di mangiare grandi quantità di alimenti ricchi di potassio (ad esempio: banane, arance e verdure a foglia verde e sostituti del sale che contengono potassio) perché ciò potrebbe causare un aumento della concentrazione di potassio in circolo.

Anche la liquirizia può interferire con i farmaci diuretici. Infatti, ad alte dosi, causa ritenzione salina e idrica renale che può comportare un aumento della pressione sanguigna.


8. Farmaci diuretici e assunzione in gravidanza

Il farmaco di prima scelta per il trattamento dell’ipertensione in gravidanza è l'alfa metildopa. Qualora la pressione non sia adeguatamente controllata dall'alfa metildopa, è consigliabile l'utilizzo dei calcioantagonisti o di un betabloccante, preferibilmente il labetalolo.

Le donne affette da ipertensione cronica, già prima della gravidanza, dovrebbero porre particolare attenzione alla somministrazione di diuretici date le possibili complicanze sia per la madre che per il nascituro.


9. È possibile sostituire i farmaci diuretici con integratori naturali?

La scelta dello specialista di trattare un paziente con un farmaco diuretico indica di solito la presenza di una patologia non trattabile con rimedi naturali.

Esistono comunque in natura numerose erbe e cibi ad azione diuretica, alcuni dei quali notoriamente efficaci, come ad esempio l’ananas, l’asparago racemoso, la betulla, il tarassaco, il caffè, il thè verde e nero, il prezzemolo, la cipolla, il cetriolo, il carciofo. Sono tutti elementi in grado di aiutare a ridurre la ritenzione di liquidi, ma non di trattare le patologie per le quali sono indicati i farmaci diuretici.


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