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LE INSULINE

ipoglicemia
insulina
Diabete
Giorgio Sciarra

12/03/2024

1. Che cos’è l’insulina e a cosa serve?

2. Tipi di insuline sintetiche e classificazione

3. Schemi terapeutici di insulina in soggetti con diabete di tipo I e di tipo II

4. Reazioni avverse all’insulina

5. Dieta nel soggetto diabetico che assume insulina

6. Consigli per evitare l’ipoglicemia quando si assume insulina


1. Che cos’è l’insulina e a cosa serve?

L'insulina è un ormone fondamentale per la regolazione dei livelli di glucosio nel sangue e per il metabolismo dei carboidrati, delle proteine e dei grassi nel corpo umano. La sua scoperta e la successiva sintesi sintetica hanno rivoluzionato il trattamento del diabete e hanno avuto un impatto significativo sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo.

L'insulina è prodotta in maniera endogena dalle cellule beta del pancreas ed è rilasciata nel flusso sanguigno in risposta all'aumento dei livelli di zucchero nel sangue dopo un pasto. L'insulina agisce come una chiave per consentire alle cellule del corpo di assorbire il glucosio dal sangue e utilizzarlo come fonte di energia. Inoltre, stimola la sintesi di glicogeno nel fegato e nei muscoli, contribuendo alla regolazione dei livelli di glucosio nel sangue.

L'insulina è stata scoperta nel 1921 dai ricercatori canadesi Sir Frederick Banting e Charles Best presso l'Università di Toronto. La loro scoperta è stata una pietra miliare nella storia della medicina e ha segnato l'inizio di un nuovo approccio al trattamento del diabete. Banting e Best sono riusciti a isolare l'insulina dall'ormone secreto dal pancreas di cani, dimostrando che l'iniezione di insulina poteva ridurre significativamente i livelli di zucchero nel sangue nei pazienti diabetici. Nel 1923, Banting e il collega J.J.R. Macleod hanno ricevuto il Premio Nobel per la Medicina.

Nel corso degli anni, gli scienziati hanno perfezionato la produzione di insulina sintetica, consentendo la produzione di grandi quantità dell'ormone in laboratorio. Questo ha reso possibile la produzione di insulina ad azione rapida, intermedia e prolungata, fornendo agli individui diabetici opzioni di trattamento più flessibili e personalizzate.

L'insulina sintetica è ampiamente utilizzata nel trattamento del diabete mellito, una condizione caratterizzata da livelli elevati di zucchero nel sangue a causa di una produzione insufficiente di insulina o di una resistenza ad essa. Il trattamento con insulina è vitale per controllare efficacemente i livelli di zucchero nel sangue e prevenire complicazioni a lungo termine associate al diabete, come malattie cardiache, danni ai nervi, insufficienza renale e problemi agli occhi.

Le moderne formulazioni di insulina sintetica consentono ai soggetti diabetici di regolare con precisione i loro livelli di zucchero nel sangue in base alle esigenze individuali, consentendo una gestione più efficace del diabete e una migliore qualità di vita.


2. Tipi di insuline e classificazione

Nel corso degli anni, gli scienziati hanno sviluppato diverse varianti di insulina per adattarsi alle esigenze individuali dei pazienti con diabete. Queste varianti, chiamate insuline sintetiche, differiscono per la loro velocità d'azione, durata e picco d'azione. Tutte le insuline sintetiche si somministrano tramite iniezione sottocutanea.

Le insuline rapide hanno un inizio d'azione veloce, che si verifica generalmente entro 15-30 minuti dopo l'iniezione. Queste insuline sono progettate per controllare l'aumento repentino dei livelli di zucchero nel sangue dopo i pasti. A questo gruppo appartengono:

  • Insulina lispro: questa variante ha una struttura molecolare modificata rispetto all'insulina umana e ha un inizio d'azione rapido, che la rende ideale per il controllo post-prandiale dei livelli di glucosio nel sangue
  • Insulina aspart: simile alla lispro, l'insulina aspart è progettata per iniziare a funzionare rapidamente dopo l'iniezione. È utile per il controllo dei livelli di zucchero nel sangue durante i pasti
  • Insulina glulisina: è un'altra forma di insulina a rapida azione che inizia ad agire velocemente dopo l'iniezione. Anche questa è utilizzata per controllare l'aumento dei livelli di glucosio nel sangue dopo i pasti.

Le insuline a media azione hanno un’efficacia d’azione più lenta rispetto alle insuline rapide, pertanto aiutano a mantenere i livelli di zucchero nel sangue stabili tra i pasti e durante la notte. A questo gruppo appartiene l’insulina NPH, o insulina neutra protamina Hagedorn: è un'insulina a media azione che inizia a funzionare entro 1-3 ore dall'iniezione e raggiunge il suo picco tra le 4 e le 12 ore successive. È spesso combinata con insuline a rapida azione per fornire un controllo completo dei livelli di glucosio nel sangue durante il giorno.

Infine, le insuline a lunga durata forniscono un rilascio costante di insulina nel corso di molte ore, aiutando a mantenere livelli di glucosio nel sangue stabili per un periodo prolungato. Appartengono a questo gruppo:

  • Insulina glargine: questa variante ha un inizio d'azione più lento rispetto all'insulina NPH e fornisce un rilascio costante di insulina per un periodo fino a 24 ore
  • Insulina detemir: questa insulina ha un inizio d'azione più lento rispetto alla glargine e fornisce un rilascio prolungato di insulina per un massimo di 24 ore.

La scelta del tipo di insulina dipende dalle esigenze individuali del paziente, dallo stile di vita e da altri fattori, come la presenza di altre condizioni mediche.


3. Schemi terapeutici di insulina in soggetti con diabete di tipo I e di tipo II

I regimi terapeutici dell'insulina per soggetti con diabete di tipo 1 e di tipo 2 possono variare in base alle esigenze individuali, al controllo glicemico, allo stile di vita e ad altre variabili.

Nel diabete di tipo 1, il corpo non produce abbastanza insulina: il trattamento si concentra quindi sulla somministrazione di insulina sostitutiva. I regimi terapeutici comuni includono:

  • Terapia con iniezioni multiple di insulina (MDI): consiste nell'iniettare insulina rapida o ultrarapida prima dei pasti (bolus) e insulina a lunga durata o intermedia una o due volte al giorno (basale), per mantenere i livelli di glucosio nel sangue stabili durante il giorno. Questo regime prevede in genere almeno 4 iniezioni al giorno
  • Pompa insulinica: è una pompa automatizzata che fornisce insulina a flusso continuo durante tutto il giorno (basale), emettendo anche dosi supplementari di insulina prima dei pasti (bolus) in base al consumo di carboidrati e ai livelli di glucosio nel sangue.

Nel diabete di tipo 2 il corpo riesce ancora a produrre insulina, ma può esserci una resistenza intrinseca all'insulina oppure l’insulina prodotta può non essere sufficiente per soddisfare le esigenze del corpo. In questo caso, regimi terapeutici possono includere:

  • Modifiche dello stile di vita: per alcuni soggetti con diabete di tipo 2, le modifiche dello stile di vita, come la dieta equilibrata, l'esercizio fisico regolare e il controllo del peso possono essere sufficienti a controllare la glicemia
  • Terapia orale: in alcuni casi i farmaci orali come metformina, sulfaniluree, inibitori DPP-4, agonisti del recettore GLP-1, inibitori di SGLUT2 e altri possono essere prescritti per aumentare la sensibilità all'insulina, ridurre la produzione di glucosio da parte del fegato o stimolare la secrezione di insulina dal pancreas
  • Terapia insulinica: se la terapia orale non è sufficiente a controllare la glicemia, l'insulina può essere prescritta in aggiunta o come terapia primaria. I regimi insulinici per il diabete di tipo 2 possono variare da iniezioni di insulina una o due volte al giorno a regimi più intensivi simili a quelli del diabete di tipo 1, come la terapia con MDI o la pompa insulinica.

In entrambi i tipi di diabete, il regime terapeutico deve essere personalizzato in base alle esigenze e al monitoraggio regolare dei livelli di glucosio nel sangue.


4. Reazioni avverse all’insulina

Le reazioni avverse all'insulina sintetica possono variare da lievi a gravi e dipendono dalla sensibilità individuale del paziente, dal tipo di insulina utilizzato e dalla somministrazione. Ecco alcune delle reazioni avverse più comuni:

  • Reazioni locali: dolore, arrossamento, gonfiore o irritazione nel sito di iniezione. Queste reazioni sono spesso lievi e temporanee
  • Ipoglicemia (bassi livelli di zucchero nel sangue): l'ipoglicemia è una delle complicanze più comuni e pericolose dell'insulina. Per questo bisogna misurare la glicemia frequentemente e comunicare al medico i valori registrati, in modo da poter effettuare aggiustamenti terapeutici. I sintomi possono includere sudorazione eccessiva, tremori, fame, confusione, palpitazioni e, in casi gravi, perdita di coscienza
  • Reazioni allergiche: alcune persone possono sviluppare allergie all'insulina, che possono manifestarsi con eruzioni cutanee, prurito, orticaria o gonfiore. Le reazioni allergiche gravi, come l'edema della glottide, sono rare ma possono verificarsi
  • Lipodistrofia: la lipodistrofia è una condizione in cui si verificano cambiamenti nel tessuto adiposo nel sito di iniezione, causando grumi o depressioni. Può verificarsi più comunemente quando lo stesso sito di iniezione viene utilizzato frequentemente
  • Aumento di peso: alcune persone possono sperimentare un aumento di peso a causa della terapia insulinica. Questo può essere dovuto alla capacità dell'insulina di promuovere l'accumulo di grasso
  • Reazioni sistemiche: a volte l'insulina può causare reazioni sistemiche, come nausea, mal di testa, affaticamento o vertigini
  • Ipersensibilità al recettore insulinico: in rari casi, alcuni pazienti possono sviluppare una resistenza all'insulina a livello del recettore. Ciò può rendere difficile il controllo della glicemia.

È importante che i soggetti che assumono insulina discutano qualsiasi reazione avversa con il proprio medico. Alcune reazioni possono richiedere un aggiustamento del tipo o del dosaggio dell'insulina, mentre altre possono richiedere un trattamento immediato. La gestione delle reazioni avverse all'insulina è fondamentale per mantenere un buon controllo della glicemia e prevenire complicazioni a lungo termine.


Dieta nel soggetto diabetico che assume insulina

La dieta è un elemento fondamentale nella gestione del diabete, specialmente per coloro che assumono insulina. Una dieta bilanciata può contribuire a mantenere i livelli di zucchero nel sangue sotto controllo e a prevenire picchi glicemici e ipoglicemie. Ecco alcuni principi generali per la dieta nel soggetto diabetico che assume insulina:

  • Controllo delle porzioni e monitoraggio dei carboidrati: monitorare l'apporto di carboidrati è essenziale per il controllo glicemico. E’ importante pianificare i pasti in modo da mantenere costanti i livelli di glucosio nel sangue: la dose di insulina spesso corrisponde ai carboidrati consumati usualmente durante i pasti
  • Scelta dei carboidrati: si consiglia di dare la preferenza a carboidrati complessi, come cereali integrali, verdure, frutta e legumi, che hanno un impatto minore sui livelli di zucchero nel sangue rispetto ai carboidrati semplici ed evitare cibi ad alto contenuto di zucchero e cibi altamente processati
  • Proteine e grassi: è opportuno includere fonti di proteine magre e grassi sani nella dieta come pesce, pollo senza pelle, tofu, latticini a basso contenuto di grassi, noci, semi e olio d'oliva. Le proteine e i grassi, infatti, possono aiutare a rallentare l'assorbimento dei carboidrati, contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue
  • Pianificazione dei pasti: distribuire l'assunzione di cibo in più pasti più piccoli durante il giorno anziché consumare grandi pasti è di fondamentale importanza, mantenendo orari regolari per i pasti e gli spuntini ed evitando di saltare il pasto
  • Monitoraggio costante: è importante monitorare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue per comprendere come la dieta, l'attività fisica e l'insulina influenzano i livelli di zucchero nel sangue
  • Consulenza dietetica: lavorare con un dietista o un nutrizionista specializzato nel diabete può essere estremamente utile per sviluppare un piano alimentare personalizzato che tenga conto delle preferenze individuali, dello stile di vita e delle esigenze mediche.

In generale una dieta sana ed equilibrata, combinata con un piano di trattamento completo che include l'assunzione di insulina, l'esercizio fisico regolare e il monitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue, è fondamentale per il controllo efficace del diabete.


6. Consigli per evitare l’ipoglicemia quando si assume insulina

Evitare l'ipoglicemia è una parte importante della gestione del diabete per chi assume insulina. Ecco alcuni consigli utili per prevenire l'ipoglicemia:

  • Monitorare i livelli di glucosio nel sangue: monitorare regolarmente i livelli di glucosio nel sangue (anche prima e dopo i pasti, prima di andare a dormire e durante l'esercizio fisico) può aiutare a individuare e prevenire l'ipoglicemia in modo tempestivo
  • Seguire un piano alimentare equilibrato: seguire una dieta equilibrata che distribuisca uniformemente i carboidrati durante il giorno può aiutare a mantenere stabili i livelli di glucosio nel sangue e a prevenire l'ipoglicemia. E’ necessario evitare grandi quantità di carboidrati raffinati e zuccheri semplici, che possono causare picchi glicemici seguiti da ipoglicemia
  • Far corrispondere l'assunzione di insulina ai carboidrati: se si utilizzano regimi insulinici che richiedono la correzione dei carboidrati, è necessario assicurarsi di calcolare correttamente la dose di insulina in base alla quantità di carboidrati consumati durante i pasti
  • Adattare l'assunzione di insulina all'attività fisica: l'esercizio fisico può abbassare i livelli di glucosio nel sangue. Quindi è importante regolare l'assunzione di insulina e gli spuntini fatti prima, durante e dopo l'attività fisica per prevenire l'ipoglicemia. Inoltre, è opportuno assicurarsi di avere sempre a disposizione degli snack ad alto contenuto di carboidrati per contrastare l'ipoglicemia durante l'esercizio fisico
  • Evitare alcol e bere con moderazione: l'alcol può aumentare il rischio di ipoglicemia. Di conseguenza è importante limitarne il consumo
  • Essere consapevoli dei segni e dei sintomi: è fondamentale essere consapevoli dei segni e dei sintomi dell'ipoglicemia, che possono includere sudorazione eccessiva, tremori, fame, irritabilità, vertigini, confusione e palpitazioni.


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