L'Esperto Risponde

ALIMENTAZIONE A RIDOTTO CONTENUTO DI ISTAMINA: QUANDO E’ UTILE?

Beatrice Mosele

14/03/2023

Cos’è l’istamina?

L'istamina è un importante mediatore chimico, che interviene durante reazioni allergiche e immunitarie

Si tratta di un gruppo di sostanze chimiche prodotte dal sistema immunitario. Le istamine aiutano il corpo a liberarsi di qualcosa che dà fastidio, in questo caso un fattore scatenante dell'allergia o "allergene".

Livelli molto alti di istamina portano alla comparsa di reazioni allergiche: le istamine infatti avviano il processo che porta gli allergeni fuori dal corpo o dalla pelle. Possono farvi starnutire, lacrimare o prudere, qualsiasi cosa sia necessaria per portare a termine il lavoro. Fanno parte del sistema di difesa del corpo.


Istamina e reazioni allergiche

Quando si soffre di allergie, alcuni dei fattori scatenanti, come il polline, la forfora degli animali domestici o la polvere, sembrano innocui. Ma il sistema immunitario li vede come una minaccia e reagisce.

L'intenzione del vostro corpo di tenervi al sicuro è buona. Ma la sua reazione eccessiva provoca quei sintomi allergici fin troppo noti: naso chiuso o che cola (rinite) occhi rossi, orticaria, prurito e arrossamento diffuso, problemi gastrointestinali, fino a sintomi più severi che arrivano all’estremo nel caso di shock anafilattico, che altro non è che una reazione allergica portata ai massimi livelli.


L’intolleranza all’istamina

Anche diversi alimenti contengono istamina e, solitamente, il nostro organismo è in grado di degradarla prima che questa comporti fastidiosi sintomi.

Il problema insorge quando non vi è equilibrio tra assunzione o liberazione di istamina e degradazione di questa sostanza ad opera di un enzima detto diaminossidasi (DAO). Questo enzima agisce al livello dell'intestino tenue, evitando l’assorbimento di istamina da parte dell’organismo.

Generalmente una persona sana è in grado di gestire l‘istamina proveniente da fonti alimentari o rilasciata in risposta all’assunzione di alcuni cibi, proprio grazie a questo enzima. Se però vi è un’intolleranza all’istamina, l’enzima preposto non riesce a svolgere correttamente la sua funzione in quanto non si trova nel corpo nella giusta quantità. Ecco allora comparire alcuni sintomi. 

Il nostro organismo a questo punto accumula istamina e non riesce a degradarla, fatto che causa sintomi di vario tipo. I più comuni, che si manifestano spesso in concomitanza con i pasti, sono:

  • arrossamento repentino del viso (il cosidetto flush);
  • prurito e arrossamenti del corpo;
  • disturbi della digestione come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali;
  • calo della pressione, vertigine, tachicardia;
  • nelle donne: disturbi mestruali;
  • naso che cola, raffreddore cronico;
  • mal di testa, emicrania;
  • occhi rossi, labbra gonfie.

Se si sospetta un’intolleranza all’istamina è bene affrontarla con il proprio medico con un approccio multidisciplinare. Contrariamente ad un'allergia alimentare, infatti, l’intolleranza all'istamina non interessa il sistema immunitario e non figura dai test allergologici: bisogna quindi procedere con una diagnosi differenziale.

Potrebbe essere utile, ad esempio, adottare per un periodo una dieta povera di alimenti ricchi di istamina o istamina-liberatori, per abbassare il livello di questa sostanza introdotto con l’alimentazione.

Non solo: se si soffre di allergie stagionali o alimentari, il nostro organismo è già in superproduzione di istamina, e sarebbe quindi consigliabile cercare di tenerne bassi i livelli alimentari. Non si tratta solo di eliminare ciò che provoca direttamente la reazione allergica, ma anche quei cibi a cui non siamo allergici ma che, per le loro caratteristiche, possono aumentare la produzione di istamine.


L’istamina negli alimenti

La formazione di istamina negli alimenti richiede la disponibilità di aminoacidi liberi, microrganismi, batteri e condizioni che ne consentano la crescita e la trasformazione. Molti alimenti contengono istamina ma il quantitativo di questa sostanza aumenta soprattutto in seguito ad alcuni trattamenti a cui vengono sottoposti i cibi. La formazione di istamina richiede infatti delle condizioni particolari per potersi sviluppare, che sono tutte presenti nei casi in cui i prodotti vengano sottoposti a stagionatura, fermentazione, maturazione o prolungata conservazione.

Pertanto alte concentrazioni di istamina si trovano principalmente nei prodotti della fermentazione microbica quali formaggi fermentati, carni in scatola, vino, birra. Anche l'esposizione del pesce fresco ad alte temperature accelera la produzione di istamina.

Di norma, i disturbi compaiono circa 45 minuti dopo l'assunzione di alimenti contenenti istamina e scompaiono dopo un lasso di tempo variabile. Poiché il contenuto di istamina è variabile – perfino nello stesso tipo di alimento – i sintomi possono talvolta verificarsi e talvolta no, anche ingerendo lo stesso alimento. È soprattutto il consumo combinato e ripetuto di alimenti ad elevato tenore di istamina che può condurre alla comparsa di sintomi molto accentuati.

Nei soggetti con dermatite atopica e in soggetti che soffrono di mal di testa, l'istamina presente negli alimenti provoca un peggioramento dei sintomi stessi.


Gli alimenti ricchi di istamina

L’istamina si trova in un’infinità di alimenti, tuttavia sono pochi i dati scientificamente affidabili concernenti il tenore di istamina, perché la concentrazione di questa sostanza è influenzata da numerosi fattori ed è quindi molto variabile. Senza contare che per i disturbi svolgono un ruolo rilevante le quantità di cibo contenente istamina ingerite e la soglia individuale di tolleranza.

Tra la carne hanno un alto contenuto di istamina tutti i prodotti lavorati e conservati come i salumi e ogni tipo di insaccato. Allo stesso modo i pesci in scatola o conservati, marinati, salati, essiccati o affumicati. Molto ricchi di istamina e ben noti a chi soffre di allergie sono anche i crostacei e i frutti di mare.

Tra le verdure e gli ortaggi, il primo posto per contenuto di istamina spetta al pomodoro, sotto qualsiasi forma, sia crudo che cotto o come succo o salsa. Le verdure fermentate anche andrebbero evitate se si vuole ridurre l’istamina, così come spinaci e melanzane.

Anche condimenti apparentemente innocui come ketchup, aceto e salsa di soia hanno alti livelli di vitamina a causa del procedimento di produzione. Lo stesso vale per i formaggi fermentati e stagionati.

Anche il lievito in eccesso contenuto nel pane può causare fastidi, ma per questo basta ricorrere a un escamotage: il pane fresco (a lunga lievitazione) andrà tostato per ridurre la quota di lieviti attivi.


Gli alimenti istamina-liberatori

Esistono anche dei cibi che, anche se al loro interno contengono poca istamina, sono in grado di far rilasciare al nostro organismo questa sostanza una volta ingerititi, stimolandone la produzione. Si tratta di alimenti che contengono, in misura maggiore rispetto ad altri, tiramina e fenilentiammina, due aminoacidi che stimolano la produzione di istamina. Eccoli:

  • fragole
  • cioccolato
  • funghi
  • ananas
  • noci e mandorle
  • albume
  • pesce
  • molluschi
  • sosia
  • cereali integrali
  • alcool


Il passo in più: aumentare i livelli di DAO

Un ulteriore passo, se si accerta una carenza di istamina attraverso esami specifici, è quello di aiutare l’organismo a produrre le giuste quantità di enzima DAO, aumentando l’apporto di alcuni micronutrienti detti “colatori”, efficaci nell’incrementarne i livelli: tra questi soprattutto gli acidi grassi Omega-3, i grassi “buoni” (grassi saturi), ferro, calcio, zinco, magnesio fosforo e vitamina B-12. In particolare il rame e la vitamina B6 sono cofattori centrali dell’enzima DAO: una carenza di questi fattori può comportare un’insufficiente produzione di DAO e una conseguente inibizione del processo degradativo dell’istamina.

Importante anche fare attenzione all’alcool, che non solo rilascia istamina, ma blocca anche l’enzima DAO, peggiorando le reazioni. Anche il thè in eccesso ne inibisce la produzione.


Commenti (2)

Maria Giulia Gambino

25/03/2024 05:10

Salve,mi potrebbe consigliare un integratore di rame e vitamina B6? Sono i cura con Letrozolo e non posso assumere vit.B12. Grazie

Mi dispiace, ma preferisco non consigliare marche di integratori in questa sede. La prescrizione di integratori dovrebbe essere sempre personalizzata e a seguito di una visita con anamnesi completa.
Dott.ssa Beatrice Mosele

Monica

04/03/2024 13:29

Mi dicono che la salsa di pomodoro se bollita a lungo elimina L istamina e un altra cosa che non ho capito è che il pesce fresco si può mangiare ma come deve essere cotto? Ad esempio il pesce che danno a mia figlia alla mensa sarà sicuramente congelato e anche quello come dovrebbe essere cucinato per degradare l istamina? La carne di maiale non si può mangiare neanche un arista al forno!!! Insomma più che un commento sono domande

L’istamina è termostabile, dunque resistente a trattamenti di cottura veloce. Per cercare di diminuirla dovrebbe avere una cottura ad alta temperatura e molto prolungata, anche se ovviamente ciò comporta dall’altra parte una perdita di nutrienti e vitamine.
In ogni caso può trovare un approfondimento sul tema a questo link https://www.pcare.it/allergie-perche-ci-fa-bene-ridurre-listamina/
Dott.ssa Beatrice Mosele

Scrivi un commento

I campi contrassegnati* sono obbligatori

Commenti (2)

Passa alla homepage
Scopri cosa può aiutarti subito
Condividi articolo