L'Esperto Risponde

ENDOMETRIOSI E CELIACHIA. I BENEFICI DI UNA NUTRIZIONE PERSONALIZZATA

Beatrice Mosele

16/04/2024

Se parliamo di endometriosi e celiachia, ci vengono in mente due aree apparentemente separate.

La celiachia è una malattia autoimmune cronica che colpisce l'intestino tenue ed è scatenata dall'ingestione di glutine, una proteina presente nel grano, nella segale e nell'orzo. Quando una persona affetta da celiachia mangia cibi contenenti glutine, il suo sistema immunitario reagisce danneggiando la mucosa dell'intestino tenue. Questo danneggiamento può portare a una varietà di sintomi gastrointestinali ed extra-gastrointestinali tra cui malassorbimento di nutrienti, diarrea, gonfiore addominale, perdita di peso, affaticamento, mal di testa, eruzione cutanea e altri sintomi.

L’endometriosi è una patologia infiammatoria in cui l’endometrio, il tessuto che normalmente riveste l'interno dell'utero, cresce al di fuori di esso causando dolori, sanguinamenti, problemi di fertilità, aderenze e tessuto cicatriziale.

Cos’hanno in comune? Prima di tutto il fatto che per entrambe le patologie le cause sono complesse e ancora non definite con certezza. E soprattutto negli ultimi anni si sta notando sempre di più, sia a livello di pratica clinica che di studi scientifici, una correlazione tra di esse.


L’alimentazione che aiuta l’endometriosi

Seguendo i principi della Bioterapia Nutrizionale, ho studiato negli anni una strategia alimentare che porta sollievo nei sintomi delle pazienti con endometriosi, e che poi viene declinata in ogni caso a seconda di esigenze, costituzione, età e stile di vita. Lo scopo principale, trattandosi di una patologia infiammatoria, è quello di abbassare il livello globale di infiammazione. Al primo posto la scelta di alimenti freschi e non processati, frutta e verdura di stagione, con un apporto ridotto di alcol e caffeina.

Importante anche tenere sotto controllo i picchi glicemici (portatori di infiammazione), con una nutrizione equilibrata dal punto di vista dell’apporto di zuccheri e carboidrati, da bilanciare sempre nel pasto e nella giornata con proteine e grassi buoni. Anche un buon apporto di fibre da verdura fresca di stagione ha numerosi vantaggi: mantiene sotto controllo i picchi glicemici, migliora il transito intestinale spesso difficoltoso in caso di endometriosi, e inoltre aiuta a ridurre gli estrogeni circolanti nel sangue, con un minore impatto sui tessuti estrogeno-dipendenti.

È importante anche inserire grassi buoni con proprietà antinfiammatorie, come quelli provenienti da avocado, frutta a guscio, olio extravergine di oliva e pesce. In particolare, gli acidi grassi poli-insaturi omega 3 promuovono la produzione della prostaglandina PGE1 che riduce il livello di infiammazione addominale determinato dall’endometriosi.

Spesso si notano giovamenti riducendo o addirittura eliminando l’apporto di due micronutrienti considerati pro-infiammatori, quali glutine e lattosio, anche in assenza di un’intolleranza specifica.


Endometriosi e disturbi intestinali

È noto come molte donne che soffrono di endometriosi abbiano spesso anche disturbi intestinali, in particolare colite cronica. Diversi studi hanno riscontrato una forte sovrapposizione tra i sintomi, le risposte metaboliche e immunitarie associate all'endometriosi e quelle associate alla celiachia, alla colite ulcerosa, al morbo di Crohn, alla sindrome dell'intestino irritabile e alla sensibilità al grano non celiaca (la cosiddetta “intolleranza al glutine” o “gluten sensitivity”).

In particolare, studi clinici sembrerebbero suggerire una associazione epidemiologica tra endometriosi e sindrome dell’intestino irritabile (IBS), altra patologia con forte correlazione con la celiachia. L’associazione tra sindrome dell’intestino irritabile ed endometriosi potrebbe rappresentare la manifestazione di una correlazione fisiopatologica, che probabilmente genera un fenomeno di promozione reciproca. In particolare, entrambe le patologie condividono la presenza di uno stato infiammatorio cronico di basso grado alla base della persistenza della malattia.

La strada che stanno prendendo numerosi studi recenti è quella di indagare come l’endometriosi, con le sue diverse manifestazioni cliniche e sintomatologiche, possa essere la conseguenza - in donne geneticamente predisposte - di una varietà d’alterazioni metaboliche e neuroendocrine, causate da una infiammazione cronica intestinale che spesso inizia nell’infanzia. Negli ultimi anni è stato ipotizzato dunque un potenziale legame soprattutto tra l'endometriosi e la celiachia, dal momento che questi disturbi condividono alcune somiglianze, in particolare per quanto riguarda un potenziale ruolo dello stress ossidativo, dell'infiammazione e delle disfunzioni immunologiche.

Gli specialisti tendono oggi a considerare l’endometriosi addirittura un campanello d’allarme nei confronti di una celiachia non diagnosticata, soprattutto se accompagnata da colite cronica, portandoli ad effettuare le analisi opportune per verificare un’eventuale compresenza delle due condizioni.


La dieta priva di glutine

Il glutine di per sé è una proteina che tende a creare e accentuare stati infiammatori già presenti all’interno del corpo. Sebbene pertanto non strettamente collegato all’endometriosi. Ma una dieta povera di questa proteina pare possa giovare a chi è affetto da questa patologia, anche se ancora non si sono effettuate le indagini specifiche per la celiachia.

Si può provare con un’esclusione parziale, cercando alternative in alimenti naturalmente privi di queste sostanze (senza ricorrere a surrogati industriali), e vedere se si trae giovamento. In quest’ottica è importante l’elaborazione di un piano nutrizionale mirato sulla patologia e sulla persona. Spesso infatti chi deve ridurre o eliminare un’intera categoria di nutrienti tende ad avere un’alimentazione monotona, spesso non equilibrata, e nel caso di intolleranze ad ampio spettro come glutine e lattosio, a rivolgersi per comodità o varietà a prodotti industriali eccessivamente lavorati e alterati: ciò a lungo andare porta squilibri, disturbi e carenza di alcuni nutrienti.

Con un’opportuna guida nutrizionale, invece, si può apprendere un vero e proprio stile di vita che nel caso dell’endometriosi dovrà avere tra le priorità l’equilibrio glicemico ed ormonale, un’attività antiinfiammatoria, la salute dell’intestino con il corretto apporto di fibre (necessario e utile, ma che in eccesso può causare disturbi) e di tutti quegli alimenti pre e probiotici che nutrono la flora batterica e migliorano l’assorbimento dei nutrienti utili, la risposta immunitaria, l’assorbimento ormonale, e la salute complessiva sul breve e lungo periodo.


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