L'Esperto Risponde

IL METEORISMO

Beatrice Mosele

02/11/2023

Il meteorismo è caratterizzato dall'accumulo di gas nel tratto gastrointestinale, che può causare una sensazione di gonfiore e spesso provoca disagio. Si tratta di un fenomeno molto comune che si manifesta in persone di tutte le età. È ugualmente diffuso in tutte le razze e può colpire sia i neonati che gli anziani, anche se la maggior parte delle persone presenta meteorismo a partire dalla terza decade di vita.

A scatenare i sintomi del meteorismo è una presenza di gas in eccesso nel lume intestinale, oltre la quota considerata normale nell’adulto che è di circa 200ml. Tuttavia, non è tanto la quantità di gas a darci indicazione di meteorismo, quanto la loro gestione: per una stessa quantità di gas, individui diversi riferiscono sintomatologie diverse con soglie di sensibilità individuali. Inoltre, c’è differenza nei sintomi e nella lor rilevanza se l’accumulo avviene a livello dell’intestino tenue o del colon.


Cause e manifestazioni del meteorismo

Il meteorismo può manifestarsi subito dopo il pasto, oppure a distanza di ore, e può interessare diversi tratti del l’intestino, con sensazione di tensione, gonfiore, pesantezza, a volte anche dolore, causati dalla dilatazione delle anse intestinali. Non si tratta di per sé di una patologia, quanto di un fenomeno “di superficie” che può derivare da cause e concause, sia alimentari che organiche o ancora derivanti dallo stile di vita.

Ad esempio, cattive abitudini come mangiare di fretta, masticare frettolosamente, assumere di frequente bevande gassate, specialmente se zuccherate in quanto peggiorano la fermentazione intestinale, fa sì che si ingerisca molta aria che non trova subito una via d’uscita e va ad accumularsi generando fastidi, gonfiori, persino dolore.

La stitichezza, con relativo rallentamento della funzione intestinale, può generare anomale produzioni di gas e creazione di sacche gassose nell’intestino, così come una disbiosi intestinale, o ancora ad alcune intolleranze che provocano alterazione della mucosa intestinale e mancato riassorbimento dei gas. Con cadenza minore, ma non escludibili in fase di un’anamnesi, possono essere individuati alla radice di questo disturbo fattori ormonali, oppure un rallentamento della funzione epatica.

Esistono poi cause prettamente alimentari del meteorismo. In questi casi l’iperproduzione di gas è fisiologicamente legata all’ingestione di alcuni alimenti cosiddetti meteorizzanti, tra cui:

  • Legumi
  • Lieviti (specialmente se chimici)
  • Vegetali ricchi di pectina, fibre o cellulosa (carciofi, crucifere, asparagi, cipolle)
  • Dolcificanti artificiali
  • Cibi ad elevato contenuto di zuccheri semplici (favoriscono la fermentazione a livello intestinale)
  • Alimenti elaborati, molto ricchi di grassi e di difficile digestione
  • Crucifere (broccoli, verza, cavolo, cavolfiore)


Anche i tempi sono importanti

Un altro fattore da chiarire in caso di meteorismo è se questo si presenti a breve distanza dal pasto, oppure dopo due-tre ore. Questo infatti rappresenta un segnale relativo alle possibili cause e agli aggiustamenti alimentari da mettere in atto.

Il meteorismo immediatamente dopo i pasti, con lentezza digestiva e sensazione di pienezza, ci parla di un’ipofunzione degli apparati che secernono enzimi digestivi, specialmente pancreas e fegato. In questo caso a peggiorare la situazione sono gli alimenti cosiddetti “meteorizzanti”, ricchi di cellulosa, pectina e fibre.

Quando invece il gonfiore si verifica dopo due o tre ore dal pasto, spesso è imputabile ad un rallentamento delle funzioni digestive dovuto ad una insufficiente capacità di gestire i grassi: in questo caso si presenta dopo pasti molto “ricchi”, con presenza di formaggi o altri alimenti a elevato contenuto lipidico.


La gestione alimentare del meteorismo

Se il meteorismo diventa un sintomo frequente, è opportuno indagarlo con il medico. In ogni caso, per risolvere una situazione acuta ci sono alcuni consigli alimentari da seguire:

  • Ridurre i carboidrati semplici e gli alimenti ricchi di pectina e fibre, incrementando la quota proteica del pasto
  • Assumere tisane antifermentative, specialmente quelle a base di foglie d’alloro o di finocchio, ed aiutare la buona salute della flora batterica intestinale con spezie come peperoncino, curcuma, zenzero
  • Iniziare il pasto con un pinzimonio di finocchio, che ha una specifica azione antimeteorica a patto che sia masticato accuratamente.

Possiamo anche adottare degli accorgimenti riguardo ai metodi di cottura. Per quanto riguarda le verdure, evitiamo di lessarle e preferiamo quelle ripassate in padella con aglio, olio e peperoncino, una preparazione che disidrata l’alimento e ne rende più rapida la digestione. Il pane andrà sempre ben tostato per abbattere la quota di lievi residui. La pasta andrà ripassata in padella con il peperoncino. Meglio ridurre o evitare la frutta nella fase acuta, dato il contenuto di fruttosio e pectina che tende a peggiorare i sintomi.

Come comportarsi con altri alimenti meteorizzanti? Se venite da una situazione di gonfiori e fastidi intestinali, iniziate con porzioni piccole e prediligete preparazioni che disidratano l’alimento, ad esempio con le verdure della famiglia delle crucifere.


Soffro di meteorismo: devo rinunciare ai legumi?

A causa delle loro caratteristiche, a molte persone i legumi causano fastidi intestinali quali gonfiore, meteorismo, rallentamento della digestione. Ma per non rinunciare ad inserirli nella propria dieta, date le loro importanti proprietà, è sufficiente adottare alcuni accorgimenti.

Bisognerebbe preferire i legumi secchi a quelli in barattolo, già lessati. Dato che però non sempre è possibile gestire i lunghi tempi di ammollo e preparazione, dobbiamo avere l’accortezza di sciacquare bene i legumi in barattolo con acqua corrente eliminando tutto il liquido.

I legumi secchi devono essere messi in ammollo preferibilmente dal giorno prima (eccetto le lenticchie decorticate, che invece possono essere preparate direttamente), cambiando l’acqua di ammollo almeno due volte e sciacquandoli bene alla fine. Il bicarbonato, spesso suggerito per velocizzare i tempi di ammollo, è sconsigliato, perché ne altera le proprietà funzionali e organolettiche. I legumi che vengono a galla devono essere eliminati. L’ammollo è funzionale alla reidratazione e all’eliminazione di alcune sostanze “anti nutrienti” come l’acido fitico, noto per la sua capacità di ostacolare l’assorbimento intestinale del calcio.

Dopo aver effettuato l’ammollo e sciacquato i legumi, possiamo procedere alla cottura che deve essere lunga e fuoco dolce, aggiungendo all’acqua erbe carminative (anti gonfiore addominale) come alloro e semi di finocchio. Dobbiamo avere anche cura di rimuovere la schiuma che man mano si forma in superficie. Aggiungiamo il sale solo al termine della cottura.

Sia con i legumi secchi che con quelli precotti, prima della consumazione è possibile passarli al passaverdure a maglie fitte per eliminare ogni traccia di cuticola esterna, responsabile della fermentazione e delle difficoltà digestive. Meglio infine non abbinarli ad altre proteine per non appesantire la digestione, e accompagnarli con del finocchio crudo.


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