L'Esperto Risponde

SUPPORTARE IL FEGATO ATTRAVERSO L’ALIMENTAZIONE

Beatrice Mosele

07/03/2024

Il fegato interviene in un numero grandissimo di funzioni organiche: ne sono state individuate oltre 500, per la maggior parte collegata alla gestione dei livelli chimici del sangue, che dal fegato viene filtrato, elaborato, scomposto, arricchito di sostanze nutritive, liberato dagli scarti.

Questo organo interviene nel metabolismo dei grassi e degli zuccheri, produce alcune proteine, regola il colesterolo, converte il glucosio in eccesso in glicogeno per l'immagazzinamento, elabora l’emoglobina, produce fattori immunitari, interviene nella produzione e nel metabolismo degli ormoni, anche sessuali: si tratta solo di una lista sommaria delle funzioni più importanti del fegato.

Non è difficile quindi intuire perché sia così importante tutelare, detossificare e stimolare al bisogno questo “laboratorio chimico” del nostro organismo. Lo possiamo fare su base quotidiana grazie all’impiego di alimenti e modalità di cottura consigliati dalla Bioterapia Nutrizionale, la quale pone grande importanza sull’equilibrio del fegato, del quale ci si può prendere cura abbinando nel giusto modo stimolo e drenaggio.

Le cotture che stimolano il fegato sono quelle che comportano il contatto tra l’alimento e un mezzo lipidico ben caldo, preferibilmente olio extravergine di oliva. Soffritto e ripassato, ma anche in alcuni casi il fritto (osservando la regola di tagliare l’alimento in piccoli pezzi e senza mai raggiungere il punto di fumo, e sempre in olio evo), forniscono uno stimolo epato-biliare di diversa intensità utile per mantenere attivo quest’organo, a patto di supportarlo con la presenza nel pasto di una verdura cruda ricca di acqua di vegetazione, fondamentale per il suo corretto funzionamento.


Gli alimenti utili per il fegato

Cardo. E’ il vegetale epatodepuratore per eccellenza. Contiene una quota di zuccheri che facilitano il lavoro del fegato, e un contenuto di minerali essenziali, tra cui il rame, che facilita numerose reazioni biochimiche della cellula epatica, con un’azione prevalentemente drenante.

Carciofo. E’ un vegetale con una diretta influenza sul fegato, contribuendo al drenaggio della colecisti, con un apporto di zuccheri utili per il metabolismo epatico (inulina). È inoltre ricco di ferro, che viene immagazzinato proprio nel fegato.

Rucola. Questo alimento interviene nella funzione epatica grazie al suo contenuto di isotiocianati, tra i quali il più noto è il sulforafano, che stimolano la produzione di enzimi che aiutano il fegato a eliminare le tossine.

Limone. Gli effetti protettivi del limone, secondo alcuni studi, potrebbero essere legati alla capacità antiossidante del succo di limone. Questi studi suggeriscono che alcuni antiossidanti presenti nel limone possono in modo mirato migliorare la salute del fegato e ridurre i lipidi epatici.

Peperoncino. La capsaicina, il principio che conferisce al peperoncino la sua piccantezza, possiede proprietà antiossidanti e antinfiammatorie ed è un antiossidante alimentare di comprovata efficacia rispetto ad una serie di disturbi. Si è anche dimostrata in grado di prevenire il danno epatico acuto indotto dall'alcol.

Avocado, asparagi, broccoli. Sono tutti alimenti che apportano naturalmente glutatione. Il glutatione è un antiossidante prodotto nel corpo umano che aiuta a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi. È composto da tre aminoacidi (cisteina, glicina e glutammina) e svolge un ruolo in molti processi metabolici. Un buon apporto di glutatione può contribuire a ridurre l'infiammazione del fegato, proteggendolo da ulteriori danni, può aiutare a prevenire la cirrosi e può persino aiutare nella prevenzione di alcuni tipi di cancro in chi soffre di malattie epatiche croniche. Inoltre contribuisce alla disintossicazione del fegato ed a sostenere livelli sani di enzimi epatici.

Curcuma. La curcumina contenuta nella radice di questa pianta sembra in grado di ritardare il danno epatico. Ma attenzione: sono stati segnalati casi di danni al fegato causati da un uso eccessivo di integratori a base di curcumina. La soluzione? Introdurre nella propria alimentazione questa spezia, ottimo antiossidante ed eccellente insaporitore per i nostri piatti, ancor più se grattugiata fresca. In questo modo è impossibile raggiungere livelli che rischiano di diventare tossici per lo stesso organo che invece, “al naturale” la curcuma aiuta a proteggere. Si tratta dell’ennesimo esempio di come i nutrienti assunti alla fonte abbiano una funzione differente e a tratti anche opposta rispetto ai loro principi attivi sintetizzati negli integratori, e di come anche l’utilizzo degli integratori debba avvenire a seguito di consiglio medico.

Semi di carvi. Questa pianta, detta anche “cumino dei prati” o “cumino nero”, non è in realtà correlata al cumino ma ha un gusto simile all’anice. Ha la capacità di migliorare la digeribilità degli alimenti e contrastare i gonfiori, ed ha inoltre un elevato potere antiossidante. Queste sue proprietà agiscono anche direttamente sul fegato, aiutandolo a proteggersi e ripararsi dai danni causati da sostanze chimiche e inquinanti ambientali e alimentari.


Scrivi un commento

I campi contrassegnati* sono obbligatori

Passa alla homepage
Scopri cosa può aiutarti subito
Condividi articolo