Medicina

COMPRENSIONE DELL’ANORESSIA NERVOSA: SINTOMI E CURA

Nervosa
Anoressia
Cibo
Bulimia
Dispercezione
Peso
Alimentazione
Giorgio Sciarra

07/02/2024

1. Definizione e distinzione dell’anoressia nervosa

2. Anoressia nervosa: un’epidemia nascosta e la sua diffusione in Italia

3. Cause multifattoriali dell'anoressia nervosa

4. Identificazione dei sintomi e diagnosi

5. Trattamenti e interventi terapeutici per l’anoressia nervosa

6. Gestione del disturbo e ruolo di familiari e caregiver


1. Definizione e distinzione dell’anoressia nervosa

I disturbi della condotta alimentare (DCA) sono disturbi psichiatrici di varia entità che riguardano l'alimentazione e il peso corporeo, e che sono correlati ad una immagine distorta di sé e del proprio corpo (dispercezione). Si stima che questi disturbi colpiscano tra il 5 e il 10% della popolazione, in particolare le donne.

Spesso la dispercezione dell’immagine corporea varia in base al genere: negli uomini ad esempio potrebbe concentrarsi sulla muscolosità, mentre nelle donne queste preoccupazioni potrebbero concentrarsi maggiormente sulla perdita di peso. Esistono diversi tipi di DCA: i più comuni sono l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo da alimentazione incontrollata. Tutti i disturbi alimentari compromettono considerevolmente la salute fisica e perturbano il funzionamento psicosociale del soggetto.

Con il termine anoressia si intende l’assenza o la marcata riduzione dell’appetito di qualsiasi origine. Questa condizione, in quanto sintomo, può accompagnare diverse malattie croniche più o meno gravi e non è necessariamente legata ad un disturbo della condotta alimentare. Quando invece ci si riferisce ai DCA, è necessario aggiungere al termine anoressia l’aggettivo “nervosa” per indicare la natura funzionale e non organica della malattia, tale da renderla una patologia a sé stante.

L'anoressia nervosa è caratterizzata da una forte preoccupazione per il peso corporeo e da una percezione distorta del proprio aspetto fisico. Le persone affette da anoressia nervosa spesso limitano drasticamente l’introito calorico e cercano di perdere peso in modi insalubri, come con il digiuno o l'eccessivo esercizio fisico. In alcuni casi tali soggetti ricorrono anche a terapie farmacologiche come lassativi o diuretici, inducendosi spesso gravi disturbi elettrolitici. Questo disturbo può causare malnutrizione, disfunzioni multiorgano o addirittura la morte.

La distinzione principale tra l'anoressia nervosa e altri disturbi del comportamento alimentare, come la bulimia nervosa o il disturbo da alimentazione incontrollata (binge eating disorder), riguarda principalmente la modalità con cui avviene la restrizione alimentare e le caratteristiche comportamentali associate. Ecco le differenze principali:

  • Restrizione alimentare: nell'anoressia nervosa, la restrizione calorica è estrema e persistente. Le persone affette da anoressia spesso limitano drasticamente la quantità di cibo ingerito e possono sviluppare comportamenti ossessivi riguardanti l'alimentazione e l'esercizio fisico. Al contrario, nella bulimia nervosa le persone possono assumere grandi quantità di cibo in breve tempo (binge eating), seguite da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto
  • Immagine corporea distorta: le persone con anoressia nervosa spesso hanno una percezione distorta del proprio corpo, vedendosi come sovrappeso anche quando sono sottopeso. Questa distorsione dell'immagine corporea può portare a comportamenti estremi per perdere peso, anche quando è già pericolosamente basso
  • Preoccupazione per il peso e la forma del corpo: la preoccupazione e l'ansia riguardanti il peso e la forma del corpo sono comuni nell'anoressia nervosa e possono influenzare notevolmente il comportamento alimentare e le percezioni personali. Questa preoccupazione può essere così dominante da influenzare significativamente la vita quotidiana e il benessere emotivo della persona.


2. Anoressia nervosa: un’epidemia nascosta e la sua diffusione in Italia

Nonostante sia un disturbo piuttosto noto per la sua diffusione e la sua gravità, l'anoressia è sottostimata e mal compresa nella società italiana. Questo fenomeno ha radici profonde e molteplici cause, dalle pressioni sociali alle ideologie culturali che influenzano la percezione del corpo e del peso.

Studi epidemiologici hanno evidenziato che l'anoressia nervosa non risparmia nessun gruppo di età, genere o classe sociale. Tuttavia, le statistiche ufficiali non riflettono sempre la reale diffusione del disturbo: molte persone non sono diagnosticate o non cercano aiuto per via dello stigma sociale, della mancanza di consapevolezza o delle sfide nell'accesso ai servizi sanitari.

L'incidenza dell'anoressia nervosa in Italia è in aumento, soprattutto tra i giovani. Si stima che tra l'1 e il 2% delle adolescenti e delle giovani donne italiane possa essere affetto da anoressia nervosa, ma questi numeri potrebbero essere sottostimati a causa della mancanza di consapevolezza del disturbo. La sottostima dell'anoressia nervosa in Italia può essere attribuita a diversi fattori:

  • Stigma e vergogna: la nostra società, come molte altre, spesso associa il valore personale e sociale al peso e all'aspetto fisico. Di conseguenza, coloro che soffrono di anoressia possono vivere questa condizione con vergogna e senso di colpa, ritardando o evitando di cercare aiuto
  • Mancanza di consapevolezza: molte persone, inclusi alcuni professionisti sanitari, potrebbero non essere adeguatamente informati sull'anoressia nervosa, i suoi sintomi e le sue conseguenze. Ciò può determinare una sotto-diagnosi ed una mancata identificazione del disturbo
  • Negazione: le persone affette da anoressia possono nascondere il loro disturbo dietro a comportamenti alimentari apparentemente normali, oppure a giustificazioni come la volontà di mantenere uno stile di vita sano. Inoltre, i sintomi fisici dell'anoressia possono essere facilmente mascherati o minimizzati.


3. Cause multifattoriali dell’anoressia nervosa

Le cause di tutti disturbi della condotta alimentare ed in particolare dell’anoressia nervosa non sono del tutto chiare, ma si pensa che una combinazione di fattori biologici, psicologici, sociali e comportamentali possa contribuire al loro sviluppo.

Tra i fattori biologici coinvolti si annoverano: la predisposizione genetica, il genere, tratti dello spettro ossessivo-compulsivo o autistico, suscettibilità comportamentale alla disregolazione dell'appetito, influenze ambientali nel periodo perinatale.

Tra i fattori psicologici si considerano: tratti della personalità (rigidità, attenzione ai dettagli e al controllo, intolleranza all'incertezza e agli errori, perfezionismo), rigidità cognitiva con alto controllo cognitivo sulle pulsioni, alta capacità o incapacità di ritardare la ricompensa, diminuzione dell'espressività facciale e capacità di decodificare segnali non verbali dagli altri e disturbo dell'immagine corporea, disturbo da deficit di attenzione e iperattività.

Tra i fattori psicosociali si considerano: problemi alimentari dei genitori, bullismo, stress post-traumatico, comportamenti denigratori sulla forma del corpo e sul cibo, figure familiari eccessivamente autoritarie.

Tra i fattori comportamentali coinvolti ricordiamo: controllo eccessivo del peso e del mangiare, eccessiva preoccupazione per l'indice di massa corporea, evitamento o perfezionismo, isolamento sociale.

Le comorbidità psichiatriche sono comuni nelle persone con DCA (>70%): le più comuni sono i disturbi dell'umore e dell'ansia, i disturbi dello sviluppo neurologico, i disturbi da uso di alcol e sostanze e i disturbi della personalità.


4. Identificazione dei sintomi e diagnosi

L’anoressia nervosa può essere confusa in alcuni casi con una malattia infiammatoria intestinale (morbo di Crohn o colite ulcerosa), oppure con tumori maligni, tireotossicosi e diabete. Identificare i sintomi e diagnosticare correttamente l'anoressia nervosa richiede una valutazione medica attenta.

Clinicamente il soggetto si presenta eccessivamente magro, malnutrito, con masse muscolari ipotoniche e spesso presenta bassa frequenza cardiaca e bassa pressione sanguigna. In questi soggetti è molto importante la testimonianza dei familiari che possono raccontare fenomeni come recenti perdite drastiche di peso, evitamento dei pasti, paura irrazionale di ingrassare, ossessione nel pesarsi e nel contare le calorie, comportamenti ossessivi riguardo al cibo ed eccessiva dedizione all’esercizio fisico. Tra i sintomi più frequenti riportati si annoverano affaticamento, debolezza muscolare, costipazione, problemi cardiaci, perdita di capelli, pelle secca e altri segni di malnutrizione.

Agli esami del sangue possiamo osservare anomalie diffuse a causa della restrizione di cibo o dell’utilizzo di farmaci come lassativi o diuretici. Tra le alterazioni più comuni si riscontrano spesso: anemia, leucopenia (globuli bianchi ridotti), glucosio ridotto, alterazioni degli elettroliti, valori della creatinina inferiori alla norma, aumento degli enzimi epatici, riduzione del colesterolo, lieve ipotiroidismo, bassi livelli di estrogeni o testosterone, ipersecrezione dell'ormone di rilascio della corticotropina e dell'ormone della crescita.

Come supporto diagnostico, il medico si può servire dei criteri stabiliti dal Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) che includono:

  • Restrizione dell'apporto calorico che porta ad un peso significativamente basso rispetto a quello che è considerato normale per l'età, il sesso, lo sviluppo e la salute fisica. La restrizione dell'apporto calorico può avvenire attraverso una dieta estremamente ridotta, comportamenti di digiuno o altri mezzi come l'eccessivo esercizio fisico
  • Paura intensa di guadagnare peso o diventare grasso, o comportamenti persistenti che interferiscono con il guadagno di peso, nonostante il peso sia significativamente basso. Questa paura può essere manifestata attraverso comportamenti come il rifiuto di mangiare determinati cibi, il pesarsi frequentemente o l'evitamento di situazioni che coinvolgono cibo
  • Distorsione dell'immagine corporea, in cui la percezione del peso o della forma corporea è influenzata in modo improprio dalla paura di ingrassare o diventare grasso, anche se la persona è sottopeso. Questo significa che la persona può percepire il proprio corpo in modo significativamente diverso rispetto alla realtà oggettiva.

È importante notare che la diagnosi di anoressia nervosa richiede una valutazione accurata e approfondita da parte di un professionista qualificato della salute mentale o di un medico specializzato.


5. Trattamenti e interventi terapeutici per l’anoressia nervosa

Il trattamento dell’anoressia nervosa può includere una combinazione di psicoterapia, farmaci e cure mediche.

La terapia cognitivo-comportamentale è spesso utilizzata per trattare tutti i tipi di DCA, poiché può aiutare le persone a identificare e modificare i loro pensieri e comportamenti disfunzionali.

Quanto alla terapia medica, possono essere prescritti farmaci antidepressivi per aiutare a gestire l’ansia, la depressione ed i comportamenti ossessivi oppure antipsicotici, che in alcuni casi possono stimolare l’appetito.

Inoltre, la terapia familiare può essere utile per le persone affette da DCA, soprattutto per i giovani, aiutando a migliorare la comunicazione all'interno della famiglia e a sviluppare strategie per sostenere la persona affetta nel processo di recupero.

La gestione nutrizionale è un’altra componente importante del trattamento dell’anoressia nervosa, in quanto spesso è necessario un programma graduale per evitare le complicanze determinate dall’eccessiva rialimentazione. Inoltre, è importante sviluppare un piano alimentare sano e bilanciato per soddisfare le esigenze nutrizionali della persona affetta associando il cibo a supplementi orali nutrizionali ipercalorici.

Infine, il supporto sociale è essenziale per il recupero dei DCA: i soggetti affetti da questi disturbi spesso si sentono isolati e si vergognano del loro disturbo, pertanto è importante evitare che si isolino fornendo loro un ambiente di sostegno in cui condividere le esperienze e ricevere incoraggiamento e supporto.

L'intervento precoce migliora i risultati: pertanto, è essenziale iniziare rapidamente il trattamento e la cura dei disturbi alimentari specializzati, piuttosto che adottare un'attesa vigile. Per i casi lievi o moderatamente gravi, il primo passo è un trattamento psicologico ambulatoriale che coinvolge i familiari in modo adeguato all'età.

Nel caso in cui invece l’indice di massa corporea (BMI) risulti inferiore a 11 il paziente dev’essere immediatamente ricoverato in ospedale, in quanto ad alto rischio di complicanze potenzialmente fatali.


6. Gestione del disturbo e ruolo dei familiari e caregiver

Il ruolo dei familiari e dei caregiver nel trattamento e nella gestione del disturbo dell'anoressia nervosa è fondamentale e può avere un impatto significativo sul recupero e sul benessere del soggetto affetto. Ecco alcuni aspetti importanti del coinvolgimento dei familiari e dei caregiver:

  • Supporto emotivo: i familiari e i caregiver possono offrire un sostegno emotivo prezioso al paziente affetto da anoressia nervosa. Mostrare comprensione, empatia e accettazione può aiutare la persona a sentirsi meno isolata e più supportata durante il percorso di recupero
  • Coinvolgimento nel trattamento: i familiari e i caregiver dovrebbero essere coinvolti attivamente nel piano di trattamento, partecipando alle sessioni di terapia familiare, informandosi sul disturbo e sulle sue implicazioni e collaborando con il team di professionisti della salute
  • Monitoraggio e supporto nutrizionale: i familiari e i caregiver possono svolgere un ruolo importante nel monitorare l'assunzione alimentare del soggetto e nel fornire un ambiente domestico sano per il recupero. Ciò può includere la preparazione di pasti equilibrati, la promozione di comportamenti alimentari sani e il sostegno nel superare le sfide legate all'alimentazione
  • Gestione delle crisi e delle ricadute: l'anoressia nervosa può comportare periodi di crisi e ricadute nel percorso di recupero. I familiari e i caregiver devono essere preparati ad affrontare queste situazioni in modo calmo ed empatico, offrendo supporto immediato e aiuto nel riattivare il sostegno professionale necessario
  • Promozione del benessere generale: oltre alla gestione diretta del disturbo alimentare, i familiari e i caregiver possono svolgere un ruolo cruciale nel promuovere il benessere generale della persona. Possono ad esempio incoraggiare l'attività fisica moderata, favorire hobby e interessi positivi, sostenere il mantenimento di relazioni sociali significative.

È importante riconoscere che la gestione dell'anoressia nervosa può essere estremamente impegnativa e che i familiari e i caregiver possono provare stress, frustrazione e senso di impotenza nel supportare il loro caro. La partecipazione attiva dei familiari e dei caregiver, tuttavia, può fare la differenza nel favorire un recupero completo e duraturo di chi soffre di anoressia nervosa.


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