Medicina

Disfagia: comprendere e gestire i disturbi della deglutizione

Gola
Cibo
bocca
Deglutizione
disfagia
Martina Amenta

16/04/2024

1. Cos'è la disfagia e chi colpisce?

2. I principali segni e sintomi della disfagia

3. Diagnosi della disfagia: processi e procedure

4. Strategie alimentari e nutrizionali per la gestione della disfagia

5. Esercizi e tecniche di riabilitazione per la disfagia

6. Supporto emotivo e psicologico per i pazienti con disfagia


1. Cos'è la disfagia e chi colpisce?

La disfagia è una condizione medica caratterizzata dalla difficoltà o dalla incapacità di deglutire cibi o liquidi in modo efficace. Tra le cause della disfagia possono esserci disturbi neuromuscolari, lesioni al sistema nervoso centrale, problemi anatomici della bocca o della gola, o persino effetti collaterali di trattamenti medici come la radioterapia.

La disfagia può colpire persone di tutte le età, anche se è più comune negli anziani e in coloro che hanno subito ictus, lesioni cerebrali traumatiche, malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson o la sclerosi multipla, e condizioni mediche che influenzano la struttura o la funzione della bocca o della gola. Può influenzare significativamente la nutrizione, l'idratazione e la qualità della vita delle persone colpite.


2. I principali segni e sintomi della disfagia

I sintomi della disfagia possono variare a seconda della causa sottostante e della gravità della condizione. Tuttavia, i sintomi più comuni sono:

  • Deglutizione difficoltosa
  • Sensazione di ostruzione o blocco durante la deglutizione
  • Dolore durante la deglutizione
  • Sensazione di cibo che rimane nella gola o nella parte posteriore della bocca
  • Tosse o soffocamento durante o dopo aver mangiato o bevuto
  • Cambiamenti nella voce dopo aver mangiato o bevuto
  • Ricorrenti infezioni respiratorie, dovute all'inalazione di cibo o liquidi nei polmoni (aspirazione)
  • Perdita di peso involontaria o difficoltà a mantenere un peso sano
  • Sensazione di fame costante
  • Fatica a deglutire
  • Tendenza ad evitare di mangiare o bere per paura di soffocare.


3. Diagnosi della disfagia: processi e procedure

La diagnosi dei problemi di deglutizione coinvolge una serie di processi e procedure mirate a identificare la causa sottostante e valutare la gravità della condizione.

Innanzitutto, il medico raccoglierà un'anamnesi dettagliata, includendo informazioni sui sintomi, la durata e la gravità della disfagia, oltre ad eventuali patologie mediche preesistenti e terapie in corso.

Successivamente, verrà eseguito un esame fisico per valutare la funzione muscolare e neurologica, nonché per individuare eventuali anomalie anatomiche nella bocca e nella gola.

Un test comune per valutare la funzione della deglutizione è la videofluoroscopia o la videofluorografia, in cui al paziente viene chiesto di ingerire cibi e liquidi contenenti una sostanza radio-opaca mentre viene eseguita una radiografia in tempo reale. Questo test permette ai medici di osservare il movimento del cibo lungo l'apparato digerente e di individuare eventuali problemi durante la deglutizione.

Un altro test è la manometria esofagea, che misura la pressione e la coordinazione dei muscoli nell'esofago durante la deglutizione.

In alcuni casi, possono essere necessari esami di imaging aggiuntivi come la tomografia computerizzata (TC) o la risonanza magnetica (RM) per individuare eventuali anomalie strutturali o lesioni nel tratto gastrointestinale.

La valutazione multidisciplinare è spesso cruciale per una diagnosi accurata della disfagia. Essa può coinvolgere specialisti come gastroenterologi, otorinolaringoiatri, neurologi, terapisti del linguaggio e nutrizionisti, che collaborano per identificare la causa sottostante e pianificare il miglior trattamento possibile per il paziente.


4. Strategie alimentari e nutrizionali per la gestione della disfagia

Quando si tratta di gestire la disfagia attraverso strategie alimentari e nutrizionali, l'obiettivo principale è rendere più sicura e più facile la deglutizione dei cibi e dei liquidi.

La consistenza degli alimenti può essere adattata in base alle esigenze del paziente. Ad esempio, cibi solidi possono essere trasformati in purè o frullati per rendere più facile la deglutizione, mentre i liquidi possono essere ispessiti per ridurre il rischio di aspirazione.

Se il paziente ha difficoltà a deglutire liquidi sottili come l'acqua, è possibile ispessirli con addensanti appositamente progettati per ridurre il rischio di aspirazione.

Inoltre, anziché fare pasti completi, il paziente potrebbe beneficiare di una dieta composta da piccoli bocconi o cucchiaiate più gestibili.

La postura durante il pasto può anche influenzare la deglutizione. Sedersi in posizione eretta e mantenere la testa leggermente inclinata in avanti può facilitare il passaggio del cibo lungo la gola.

Infine, è importante mangiare lentamente e prendersi il tempo necessario per masticare e deglutire ogni boccone: ciò può ridurre il rischio di soffocamento e migliorare la difficoltà di deglutire.

Nei casi più gravi, il paziente potrebbe aver bisogno di essere supervisionato da un caregiver durante i pasti per garantire una deglutizione sicura e per intervenire in caso di difficoltà.

È fondamentale ricordare che se il paziente non riesce a ottenere una quantità sufficiente di nutrienti attraverso la dieta normale, potrebbe essere necessario integrare la dieta con alimenti arricchiti o integratori nutrizionali. Per questo motivo, è bene monitorare regolarmente il peso e l'idratazione del paziente per garantire che riceva un'adeguata nutrizione e idratazione nonostante le difficoltà di deglutizione.


5. Esercizi e tecniche di riabilitazione per la disfagia

La riabilitazione della disfagia coinvolge una serie di esercizi e tecniche mirate a migliorare la funzione della deglutizione e a ridurre il rischio di aspirazione. Un approccio comune è quello della terapia del linguaggio, che può essere guidata da un logopedista o da un terapista del linguaggio specializzato nella gestione della disfagia.

Uno degli obiettivi principali della terapia del linguaggio per la disfagia è migliorare la coordinazione muscolare coinvolta nella deglutizione e aumentare la sensibilità e la consapevolezza del paziente riguardo al processo di deglutizione.

Gli esercizi specifici possono includere:

  • Esercizi di sensibilizzazione: questi esercizi mirano a migliorare la consapevolezza e la percezione del paziente riguardo alla posizione e al movimento delle strutture coinvolte nella deglutizione, come la lingua, il palato e la gola. Possono richiedere l'uso di specchi o l'assistenza di un terapista, per guidare il paziente attraverso esercizi che coinvolgono la visualizzazione e la sensazione del movimento
  • Esercizi di forza e resistenza: per migliorare la forza e l'efficacia della deglutizione, possono essere prescritti esercizi che coinvolgono la contrazione e il rilassamento dei muscoli coinvolti nella deglutizione, come i muscoli della lingua e della gola. Questi esercizi possono essere eseguiti utilizzando resistenza esterna, come l'uso di dispositivi appositamente progettati o la resistenza fornita dal terapeuta
  • Esercizi di coordinazione: gli esercizi di coordinazione mirano a migliorare la sincronizzazione dei movimenti muscolari durante la deglutizione. Si tratta di esercizi che riguardano la sequenza corretta dei movimenti della lingua e della gola durante la masticazione e la deglutizione di cibi di diverse consistenze
  • Esercizi di controllo della respirazione: poiché la respirazione e la deglutizione sono processi intimamente legati, gli esercizi di controllo della respirazione possono essere utili per migliorare la coordinazione tra la respirazione e la deglutizione e per ridurre il rischio di aspirazione
  • Terapia alimentare: oltre agli esercizi, la terapia del linguaggio può coinvolgere anche la valutazione e la gestione della dieta del paziente. Come abbiamo già visto, ciò può includere la modifica della consistenza degli alimenti e dei liquidi, così come la raccomandazione di strategie specifiche durante i pasti.


6. Supporto emotivo e psicologico per i pazienti con disfagia

Per i pazienti disfagici, il supporto emotivo e psicologico riveste un ruolo cruciale nel loro benessere complessivo. Affrontare le sfide quotidiane legate alla disfagia può essere estremamente stressante e può influenzare significativamente la qualità della vita del paziente. Pertanto, è fondamentale offrire un sostegno che tenga conto degli aspetti emotivi e psicologici della condizione.

Gli individui con disfagia possono sperimentare una gamma di emozioni, tra cui frustrazione, ansia, vergogna e isolamento sociale. La difficoltà a mangiare e bere può portare a sentimenti di perdita, sia per il piacere associato al cibo che per la socializzazione durante i pasti. Inoltre, la paura di soffocare o di avere difficoltà durante i pasti può generare ansia e stress significativi.

Il supporto emotivo e psicologico, fornito da professionisti sanitari tra cui psicologi clinici, counselor, terapisti occupazionali e assistenti sociali, aiuta i pazienti a esplorare e affrontare le loro emozioni legate alla disfagia, offrendo un ambiente sicuro e non giudicante in cui esprimere i propri sentimenti.

Le strategie di supporto psicologico possono includere la terapia cognitivo-comportamentale (TCC), che aiuta i pazienti a identificare e modificare i pensieri negativi e i comportamenti disfunzionali legati alla disfagia. La terapia di accettazione e impegno (ACT) può essere utile nel promuovere la consapevolezza e l'accettazione delle difficoltà legate alla disfagia, incoraggiando nel contempo il paziente a impegnarsi in attività significative nonostante le sfide.

Anche i gruppi di supporto possono essere un'importante fonte di sostegno emotivo per chi ha problemi di deglutizione, offrendo l'opportunità di condividere esperienze, consigli e strategie di adattamento con altre persone che affrontano situazioni simili. Ciò può contribuire a ridurre l'isolamento sociale e a favorire un senso di appartenenza e comprensione reciproca.

Infine, è essenziale coinvolgere anche i caregiver e i familiari nel processo di supporto emotivo e psicologico. Essi possono sperimentare stress e ansia a causa delle sfide legate alla gestione della disfagia del loro caro e possono beneficiare anch'essi di supporto e risorse per affrontare tali sfide in modo efficace.


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