1. Che cos’è l’epatite C?
2. Quali sono i sintomi dell’epatite C?
3. Come si trasmette il virus HCV?
4. Epatite C: come avviene la diagnosi?
5. L’importanza dello stile di vita nei pazienti HCV-positivi
1. Che cos’è l’epatite C?
L'epatite C è una malattia infettiva causata dal virus HCV. È una delle principali cause di epatite cronica e può portare a gravi danni al fegato, inclusa la cirrosi epatica e il carcinoma epatocellulare (una tipologia di cancro al fegato).
2. Quali sono i sintomi dell’epatite C?
Le persone infette dal virus dell'epatite C possono non manifestare sintomi per molti anni o addirittura per decenni dopo l'infezione iniziale. Quando i sintomi si manifestano, alcune persone possono presentare solo sintomi lievi o episodi occasionali di malessere, mentre altre possono avere sintomi più evidenti.
I sintomi comuni dell'epatite C possono includere:
- Affaticamento: una sensazione di stanchezza generale e persistente
- Dolori articolari e muscolari: dolore e rigidità nelle articolazioni e nei muscoli
- Prurito: prurito della pelle, spesso senza eruzione cutanea visibile
- Perdita di appetito: diminuzione dell'appetito e perdita di peso non intenzionale
- Dolori addominali: dolore o sensazione di pressione nella zona addominale
- Nausea e vomito: sensazione di nausea e occasionalmente vomito
- Fecondazione (ittero): ingiallimento della pelle e della parte bianca degli occhi
- Urina scura: l'urina può apparire scura o di colore marrone
- Sintomi influenzali: mal di testa, febbre leggera e sensazione di malessere generale, simile ai sintomi influenzali.
3. Come si trasmette il virus HCV?
Il virus dell'epatite C (HCV) si trasmette principalmente attraverso il contatto diretto con il sangue infetto. In particolare, le vie di trasmissione sono:
- Uso di siringhe non sterilizzate o condivisione di aghi: l'HCV si trasmette facilmente attraverso l'uso di aghi contaminati durante l'uso di droghe per via endovenosa. Condividere siringhe con una persona infetta è una delle cause più comuni di diffusione del virus
- Trasfusioni di sangue o trapianti d'organo: prima dell'introduzione dei test per l'HCV, negli anni '90, il virus poteva essere trasmesso attraverso trasfusioni di sangue o trapianti di organi provenienti da donatori infetti. Da allora, le procedure di screening hanno reso il sangue e gli organi sicuri e questa via di trasmissione è diventata molto rara
- Strumenti medici o di bellezza non sterilizzati: l'uso di strumenti non sterilizzati o insufficientemente sterilizzati in ambienti medici, in luoghi dove si realizzano tatuaggi e piercing, in saloni di bellezza o studi di parrucchiere può rappresentare un rischio di trasmissione dell'HCV, nel caso in cui questi strumenti contengano tracce di sangue infetto
- Trasmissione verticale: in rare circostanze il virus può essere trasmesso dalla madre infetta al neonato durante il parto, o attraverso l'allattamento al seno
- Rapporti sessuali non protetti: sebbene il rischio di trasmissione sessuale dell'HCV sia relativamente basso, può verificarsi durante rapporti sessuali che coinvolgono il contatto con il sangue
- Condivisione di oggetti taglienti: la condivisione di oggetti taglienti come rasoi o spazzolini da denti può essere una via di trasmissione, se questi strumenti contengono tracce di sangue infetto.
È importante ricordare che non vi è alcun rischio di contrarre l'HCV attraverso il contatto occasionale, come abbracci, baci e tocco della mano. È inoltre impossibile essere infettati dal virus dell’epatite C attraverso cibo e bevande contaminati: l’epatite C si trasmette esclusivamente quando il sangue di una persona malata entra nel circolo ematico di una persona sana.
4. Epatite C: come avviene la diagnosi?
Il primo passo nella diagnosi dell'epatite C è un test sierologico per rilevare la presenza di anticorpi anti-HCV (HCV Ab) nel sangue. Questi anticorpi indicano un'infezione precedente o in corso da virus dell'epatite C.
Tuttavia, il solo risultato positivo degli anticorpi non è sufficiente per una diagnosi definitiva, poiché indica solo l'esposizione al virus, non se l'infezione sia ancora attiva. Se il test sierologico risulta positivo, viene eseguito un test per rilevare l'RNA del virus dell'epatite C nel sangue (HCV RNA). La presenza dell'HCV RNA indica un'infezione attiva e conferma la diagnosi di epatite C.
Una volta confermata l'infezione da HCV RNA, viene eseguita la genotipizzazione del virus. L'HCV esiste in diversi genotipi e sottotipi. La genotipizzazione aiuta a identificare il tipo specifico di HCV presente nel corpo del paziente. Questo è importante per determinare la durata e il tipo di trattamento più appropriato.
Dato che l'epatite C può causare danni al fegato nel tempo, è essenziale valutarne la salute attraverso esami del sangue specifici come il dosaggio delle transaminasi (AST e ALT), che misurano l'attività degli enzimi epatici e il dosaggio della bilirubina. Altri test utili includono la misurazione della conta piastrinica e la valutazione del tempo di protrombina (PT) o del tempo di tromboplastina parziale (PTT), che possono indicare il grado di funzionalità del fegato.
In alcuni casi, può essere necessaria una biopsia epatica per determinare la presenza di fibrosi o cicatrici. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati sviluppati metodi non invasivi come la fibroscan per valutare lo stato del fegato senza la necessità di una biopsia.
5. L’importanza dello stile di vita nei pazienti HCV-positivi
Chi contrae l’epatite C può continuare a svolgere le proprie abituali attività quotidiane, incluse quelle sportive, e non deve seguire una dieta specifica. Ma sono consigliati alcuni accorgimenti riguardanti lo stile di vita come:
- abolire le bevande alcoliche
- optare per un’alimentazione bilanciata, ricca in frutta e verdura e povera in cibi fritti, sale e grassi animali (in caso di forme di epatite C più avanzate, per esempio cirrosi epatica, il medico specialista valuterà caso per caso la necessità di seguire un adeguato regime alimentare)
- destinare ad uso strettamente personale gli oggetti taglienti come rasoi, forbici e spazzolini
- utilizzare il profilattico, in caso di attività sessuale promiscua.