1. Che cos’è la febbre?
2. Febbre nei bambini: quali cause?
3. Come misurare la febbre ai bambini?
4. Febbre nei bambini: quando preoccuparsi?
5. Febbre nei bambini: come gestirla?
1. Che cos’è la febbre?
La febbre è un aumento della temperatura corporea al di sopra del range considerato normale. La temperatura corporea normale varia generalmente tra i 36,5°C e i 37,5°C (circa 97,7°F - 99,5°F): quando la temperatura corporea supera questi limiti, si parla di febbre.
La febbre è una risposta del corpo ad una notevole varietà di stimoli, tra cui infezioni, infiammazioni, lesioni e altre condizioni mediche. È un segnale che il sistema immunitario sta combattendo attivamente contro un agente patogeno o sta rispondendo a una condizione che richiede attenzione. La febbre non è dunque una malattia, ma piuttosto il sintomo di un problema sottostante.
La temperatura corporea viene regolata nel cervello dal cosiddetto "centro termoregolatore", che regola la temperatura attraverso meccanismi di dissipazione del calore e di produzione di calore.
La febbre può essere misurata utilizzando un termometro e può manifestarsi con altri “sintomi” come brividi, malessere generale, sudorazione e aumento della frequenza cardiaca.
2. Febbre nei bambini: quali cause?
La febbre nei bambini è abbastanza comune e, nella maggior parte dei casi, è una risposta normale del corpo a un'infezione o a un'altra condizione che stimola il sistema immunitario. Si tratta di un fenomeno estremamente frequente nei mesi invernali, al punto da rendere la febbre letteralmente all'ordine del giorno.
La febbre nei bambini può essere causata da infezioni virali o batteriche come raffreddori, influenza, infezioni dell'orecchio o gastroenteriti. Inoltre, dopo alcune vaccinazioni, i bambini possono sviluppare febbre bassa come reazione normale del sistema immunitario alla vaccinazione.
Tra le altre cause ci sono:
- Dentini in crescita: alcuni bambini possono avere la febbre durante il periodo in cui stanno spuntando i denti
- Sbalzi termici: l'esposizione a temperature estreme o ai cambiamenti climatici può provocare febbre
- Infezione delle alte vie respiratorie
- Malattie esantematiche come morbillo, varicella, rosolia o parotite
- Faringiti, tonsilliti, otiti e tracheiti.
3. Come misurare la febbre ai bambini?
Esistono diversi tipi di termometri. I due principali sono i termometri al Galinstan, una lega che ha sostituito il mercurio, e i termometri digitali, che misurano la temperatura elettronicamente.
I termometri a infrarossi, che misurano la temperatura all’interno dell’orecchio, possono dare una misura poco accurata se non utilizzati in modo corretto: il loro utilizzo è preferibile da parte del personale sanitario, non in casa.
I termometri che misurano la temperatura della fronte del bambino, pur con il vantaggio delle comodità di impiego, non appaiono ad oggi sufficientemente affidabili.
Per quanto riguarda la sede della misurazione della temperatura, le misurazioni rettale e buccale danno valori più accurati. La misurazione rettale può, però, essere fastidiosa e molto invasiva per il piccolo. La Società Italiana di Pediatria dichiara la sede ascellare quella da preferirsi, quando si misura la febbre in casa.
4. Febbre nei bambini: quando preoccuparsi?
Esistono alcune circostanze in cui la febbre nei bambini può essere motivo di preoccupazione, richiedendo una valutazione medica immediata. È fondamentale prestare attenzione alla febbre quando:
- I bambini hanno meno di tre mesi: in neonati e bambini molto piccoli qualsiasi segno di febbre, definita come temperatura rettale superiore a 38°C (100,4°F), richiede una valutazione medica immediata. La risposta alle infezioni può essere diversa nei neonati: in questi casi è fondamentale un'attenzione particolare
- La febbre è elevata: se il bambino ha una temperatura superiore a 39°C (102,2°F), soprattutto se non risponde bene ai farmaci antipiretici, è consigliabile consultare un medico
- Sono presenti sintomi gravi: la presenza di sintomi gravi come difficoltà respiratorie, confusione, letargia, convulsioni o segni di disidratazione è motivo di preoccupazione e richiede una valutazione medica immediata
- La febbre persiste: se la febbre persiste per più di due giorni, nonostante l'uso di farmaci antipiretici, è opportuno consultare uno specialista
- L'immunità è compromessa: se il bambino ha una condizione medica che compromette il sistema immunitario, come un trapianto di organo, una malattia cronica o sta assumendo farmaci immunosoppressori, è consigliabile consultare il medico per una valutazione anche con febbre moderata
- Il bambino rifiuta di bere o mangiare: se il bambino rifiuta di bere o mangiare e sembra molto debole, può essere necessario recarsi al Pronto Soccorso.
5. Febbre nei bambini: come gestirla?
I farmaci disponibili per curare la febbre nei bambini sono paracetamolo e ibuprofene.
Il paracetamolo è l’antipiretico di prima scelta, perché è efficace e ha pochi effetti collaterali.
L’ibuprofene deve essere considerato di seconda scelta e, inoltre, è controindicato in caso di varicella e in presenza di vomito e diarrea.
I farmaci antifebbrili vanno preferibilmente somministrati per via orale (gocce, sciroppo, bustine, compresse). Ma se il bambino vomita e non riesce a trattenere niente nello stomaco, si può ricorrere alle supposte.
L’uso alternato o combinato di paracetamolo e ibuprofene è fortemente sconsigliato, in quanto può aumentare il rischio di effetti indesiderati nel bambino.
Inoltre, è bene assicurarsi che il bambino beva abbastanza liquidi per prevenire la disidratazione. L'acqua, i succhi di frutta diluiti o le soluzioni di reidratazione orale possono essere adatti.
Un altro consiglio è quello di mantenere una temperatura confortevole nella stanza del bambino e di evitare ambienti troppo caldi o troppo freddi. Se il bambino è molto caldo e irrequieto, un bagno tiepido può aiutare a raffreddare il corpo.
Infine, il sonno può svolgere un ruolo importante nel supportare il sistema immunitario e contribuire alla guarigione durante un episodio di febbre nei bambini. Durante il sonno, il corpo produce e rilascia diverse sostanze chimiche benefiche tra cui le citochine, che svolgono un ruolo chiave nella risposta immunitaria.