1. Che cosa sono le intossicazioni alimentari?
2. Che cosa sono le gastroenteriti?
3. Come si manifestano le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
4. Come prevenire le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
5. Come si trattano le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
1. Che cosa sono le intossicazioni alimentari?
Le intossicazioni alimentari si verificano quando si consumano alimenti o bevande contaminate da tossine prodotte da agenti patogeni come batteri, funghi o parassiti, e che possono essere veicolate da piante o animali velenosi.
Le tossine possono entrare nel cibo a causa di manipolazione inadeguata, conservazione impropria o insufficiente igiene durante la preparazione del cibo. Rischiano di essere dannose o addirittura letali.
Le tossine possono avere diversi meccanismi d'azione e possono influenzare il funzionamento normale delle cellule o dei tessuti degli organismi bersaglio: tra molti altri effetti, possono interferire con enzimi specifici, danneggiare le membrane cellulari, alterare la comunicazione tra le cellule o influire sul sistema nervoso centrale.
Le tossine possono essere classificate in base alla loro origine e alle loro proprietà chimiche. Ad esempio le tossine batteriche includono:
- Esotossine: vengono prodotte dai batteri come Clostridium botulinum, l’agente eziologico del botulismo, e rilasciate in circolo
- Endotossine: sono le componenti strutturali delle pareti cellulari batteriche che possono scatenare una risposta infiammatoria.
Le tossine delle piante invece possono essere presenti in parti come radici, fusti, foglie o frutti, e includono sostanze tossiche come la solanina presente nelle patate verdi. In base alla loro labilità alla temperatura, le tossine possono inoltre essere classificate in:
- Tossine termolabili: queste tossine sono sensibili al calore e possono essere inattivate o distrutte da temperature elevate, per cui possono essere neutralizzate attraverso la cottura completa degli alimenti a temperature elevate
- Tossine termostabili: queste tossine sono resistenti al calore e possono conservare la loro attività tossica anche a temperature elevate, per cui possono rimanere attive anche dopo la cottura degli alimenti a temperature elevate. Quindi è importante adottare misure di prevenzione per evitare la contaminazione di alimenti da batteri produttori di queste tossine.
La classificazione delle tossine in base alla loro labilità alla temperatura è utile per comprendere come gestire e prevenire le intossicazioni alimentari. Tuttavia, è importante notare che esistono molti altri fattori che influenzano la stabilità e l'attività delle tossine, come il pH, l'umidità e la presenza di agenti antimicrobici.
2. Che cosa sono le gastroenteriti?
Le gastroenteriti, a differenza delle intossicazioni alimentari, sono causate da infezioni virali o batteriche che colpiscono l'apparato gastrointestinale. Queste infezioni possono essere trasmesse attraverso diverse vie:
- Contaminazione fecale-orale: questa è la via di trasmissione più comune. Si può contrarre l'infezione ingerendo cibo o acqua contaminati da feci contenenti agenti patogeni. Ciò può accadere quando le persone non si lavano accuratamente le mani dopo essere andate in bagno e poi toccano cibi, utensili o superfici che entrano a contatto con gli alimenti. Questo tipo di trasmissione è tipico in età pediatrica
- Contaminazione alimentare: gli alimenti possono essere contaminati da microrganismi patogeni durante la produzione, la lavorazione, la preparazione o la conservazione. Ad esempio il consumo di carne cruda o poco cotta, pollame, uova crude o parzialmente cotte, frutti di mare crudi o poco cotti e latticini non pastorizzati può portare all'ingestione di batteri o virus che causano gastroenteriti
- Contaminazione dell'acqua: l'acqua potabile contaminata da agenti patogeni può essere una fonte di infezione
- Contaminazione ambientale: le superfici come maniglie delle porte, corrimano, giocattoli o utensili da cucina, possono diventare contaminate da agenti patogeni delle gastroenteriti. Se le persone toccano queste superfici e poi si portano le mani alla bocca, possono contrarre l'infezione.
Le gastroenteriti possono essere classificate in base alla durata dei sintomi:
- Gastroenteriti acute: caratterizzate da un insorgere improvviso dei sintomi e da una durata limitata nel tempo. Solitamente, i sintomi si manifestano entro poche ore o giorni dopo l'infezione e si risolvono entro uno o due giorni, anche se in alcuni casi possono persistere per una settimana o due al massimo. Le gastroenteriti acute sono tipicamente causate da virus
- Gastroenteriti persistenti: presentano un decorso più lento e durano oltre le due settimane
- Gastroenteriti croniche: le gastroenteriti croniche sono caratterizzate da sintomi che persistono per un periodo prolungato, oltre i trenta giorni. Queste condizioni possono essere causate da infezioni persistenti da batteri come Helicobacter pylori, agente patogeno associato anche all'ulcera peptica e alla gastrite cronica.
Sono numerosi gli agenti patogeni in grado di causare una gastroenterite. I principali sono:
- Norovirus: è uno dei virus più comuni responsabili delle gastroenteriti, spesso associato a focolai di infezione in ambienti comunitari come scuole, ristoranti e navi da crociera
- Rotavirus: è una causa comune di gastroenterite nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita
- Salmonella: un batterio spesso presente in alimenti contaminati, come carne, uova o prodotti lattiero-caseari.
3. Come si manifestano le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
Le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti possono manifestarsi con segni e sintomi tipici. I principali sono:
- Diarrea: è uno dei sintomi più comuni ed è caratterizzato da evacuazioni frequenti, in alcuni casi anche superiori a 10 al giorno, e di consistenza ridotta, fino a feci completamente liquide
- Nausea e vomito: può verificarsi un senso di malessere allo stomaco accompagnato da nausea, seguito eventualmente da episodi di vomito
- Crampi addominali: dolore o disagio addominale, spesso associato a contrazioni o crampi
- Febbre: in alcuni casi più gravi può manifestarsi febbre, ma non è comune a tutte le intossicazioni alimentari o gastroenteriti
- Malessere generale: sensazione di stanchezza, debolezza, mancanza di appetito o sensazione di malessere generale
- Disidratazione: la diarrea e il vomito possono portare a una perdita di liquidi e elettroliti, causando disidratazione e disionie.
I sintomi delle intossicazioni alimentari e delle gastroenteriti possono variare in gravità e durata a seconda del patogeno coinvolto, delle condizioni di salute dell'individuo e di altri fattori. Tendenzialmente le intossicazioni hanno un esordio dei sintomi più rapido e una durata minore degli stessi.
4. Come prevenire le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
Per prevenire le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti, è importante adottare alcune misure di precauzione nel manipolare, preparare e consumare gli alimenti. Ecco alcuni consigli utili per prevenire queste condizioni:
- Lavarsi le mani: prima di toccare gli alimenti, occorre lavarsi sempre le mani accuratamente con acqua calda e sapone per almeno 20 secondi. Bisogna lavarsi le mani anche dopo essere andati in bagno, aver toccato animali, la spazzatura o qualsiasi altra possibile fonte di contaminazione
- Manipolazione degli alimenti: è opportuno mantenere le superfici di lavoro, gli utensili e le attrezzature da cucina pulite ed evitare la contaminazione incrociata tra alimenti crudi e cotti, utilizzando utensili diversi o lavandoli accuratamente tra un utilizzo e l'altro
- Cottura degli alimenti: è bene assicurarsi che gli alimenti - in particolare la carne, il pollame, il pesce e le uova - siano cucinati a temperature sicure per uccidere i microrganismi patogeni. Occorre utilizzare un termometro per alimenti per verificare la temperatura interna degli alimenti e assicurarsi di raggiungere temperature adeguate per la loro cottura
- Conservazione corretta degli alimenti: è necessario conservare gli alimenti a temperature sicure per prevenire la proliferazione di batteri. Il cibo deperibile dovrebbe essere conservato in frigorifero ad una temperatura inferiore a 4°C.
- Acqua potabile sicura: è meglio bere solo acqua potabile sicura da fonti affidabili. Se necessario, utilizzare acqua in bottiglia o filtrata
- Frutta e verdura: occorre lavare accuratamente la frutta e la verdura prima di consumarle, per rimuovere eventuali residui di pesticidi o contaminazioni microbiche
- Igiene durante i viaggi: è necessario prestare particolare attenzione all'igiene durante i viaggi, evitando di consumare cibi di dubbia qualità o acqua non sicura
- Segnalare casi sospetti: se si sospetta di aver contratto un'infezione alimentare o gastroenterite, è importante segnalarlo alle autorità sanitarie locali in modo che possano essere prese le misure appropriate per prevenire la diffusione dell'infezione.
Seguendo queste pratiche di sicurezza alimentare e igiene personale, è possibile ridurre significativamente il rischio di intossicazioni alimentari e gastroenteriti.
5. Come si trattano le intossicazioni alimentari e le gastroenteriti?
Il trattamento delle intossicazioni alimentari e delle gastroenteriti dipende dalla gravità dei sintomi e dalla causa sottostante dell'infezione. Tuttavia, in generale, i trattamenti possono includere i seguenti interventi:
- Reidratazione: la diarrea e il vomito possono causare disidratazione, quindi la cosa più importante in questi casi è bere liquidi per mantenere l'idratazione e riequilibrare gli ioni. Si consiglia di bere piccole quantità di liquidi in modo frequente, preferibilmente bevande ricche di elettroliti come soluzioni di reidratazione orale o bevande sportive. Evitare l'alcol e le bevande zuccherate, che possono aumentare la disidratazione
- Alimentazione leggera: durante l'episodio di intossicazione alimentare o gastroenterite, può essere utile seguire una dieta leggera e facilmente digeribile. Evitare cibi piccanti, grassi, latticini, cibi fritti o molto conditi, che potrebbero irritare ulteriormente il sistema digestivo
- Farmaci per il controllo dei sintomi: in alcuni casi, possono essere prescritti farmaci per controllare i sintomi come antiemetici per il vomito, antidiarroici per la diarrea o antispastici per i crampi addominali
Se i sintomi persistono oltre 48 ore, peggiorano o sono particolarmente gravi, è consigliabile consultare un medico. Inoltre, è importante cercare assistenza medica immediata se si verificano sintomi come vomito persistente, sangue nelle feci, febbre alta o segni di disidratazione grave come sete eccessiva, bocca secca, diminuzione della minzione e debolezza generale.