Medicina

LA SINDROME DELL'OCCHIO SECCO

Secco
Lacrimazione
irritazione
Film
Lacrimale
Occhio
Giorgio Sciarra

31/08/2023

1. Che cos’è la sindrome dell’occhio secco?
2. Quali sono le cause della sindrome dell’occhio secco?
3. Come si fa la diagnosi di sindrome dell’occhio secco?
4. Come si tratta la sindrome dell’occhio secco?


1. Che cos’è la sindrome dell’occhio secco?

Con il termine sindrome dell'occhio secco, o malattia dell'occhio secco, ci si riferisce a un gruppo di disturbi del film lacrimale dovuti alla ridotta produzione lacrimale o all'instabilità del film lacrimale, che causano fastidio oculare o disturbi visivi e infiammazione della superficie oculare.

L'occhio secco, da solo o in combinazione con altre condizioni, è una causa frequente di irritazione oculare che porta i soggetti a cercare cure oftalmologiche. Anche se questi sintomi spesso migliorano con un trattamento mirato, la malattia alla base di solito non è curabile e può essere fonte di frustrazione e ridotta qualità della vita.

È importante sottolineare che l'occhio secco è anche una causa di ridotta funzione visiva e può compromettere i risultati della chirurgia della cornea, della cataratta e refrattiva.

Secondo gli studi clinici, la sindrome dell'occhio secco colpisce dal 7 al 17% della popolazione generale.


2. Quali sono le cause della sindrome dell’occhio secco?

Le possibili cause della secchezza oculare sono numerose. Le principali sono:

  • Invecchiamento: con l'avanzare dell'età, la produzione di lacrime può diminuire, aumentando il rischio di secchezza oculare
  • Condizioni ambientali: l'esposizione a condizioni ambientali secche o ventose, ad esempio a climi aridi, aria condizionata, vento o fumo, può favorire l'evaporazione delle lacrime, causando secchezza oculare
  • Uso prolungato di dispositivi digitali: la costante esposizione agli schermi di computer, smartphone e altri dispositivi digitali può ridurre la frequenza del battito delle palpebre e contribuire alla secchezza oculare
  • Utilizzo eccessivo di lenti a contatto: l'uso prolungato delle lenti a contatto, specialmente se indossate per un periodo di tempo superiore alle raccomandazioni, può causare secchezza oculare
  • Malattie sistemiche: condizioni come il diabete, la sindrome di Sjögren, il lupus, l'artrite reumatoide e altre malattie autoimmuni possono essere associate a secchezza oculare
  • Malattie della superficie oculare: problemi come la blefarite (infiammazione delle palpebre), la cheratite (infiammazione della cornea) o la congiuntivite (infiammazione della congiuntiva) possono contribuire alla secchezza oculare
  • Uso di farmaci: alcuni farmaci come antistaminici, diuretici, antidepressivi e alcuni trattamenti ormonali possono determinare secchezza oculare come effetto collaterale
  • Chirurgia oculare: alcuni interventi chirurgici oculari, come la chirurgia refrattiva LASIK, possono temporaneamente causare secchezza oculare
  • Carenza di lacrime: la produzione insufficiente di lacrime può essere dovuta a problemi nelle ghiandole lacrimali
  • Disfunzione delle ghiandole meibomiane: le ghiandole meibomiane producono uno strato lipidico nella lacrima, che aiuta a evitare l'evaporazione eccessiva. Se queste ghiandole non funzionano correttamente, può verificarsi secchezza oculare.


3. Come si fa la diagnosi di sindrome dell’occhio secco?

La diagnosi della sindrome dell'occhio secco coinvolge una valutazione accurata dei sintomi e dei fattori di rischio, insieme ad un esame oculare completo effettuato da un oftalmologo o da un optometrista.

Durante la visita medica, il professionista può eseguire diverse procedure per valutare la presenza e la gravità della secchezza oculare:

  • Anamnesi: Il medico inizierà chiedendo informazioni sulle esperienze personali riguardanti i sintomi e l'entità del disagio oculare. Domande riguardanti l'ambiente in cui si vive, l'uso di dispositivi digitali, l'assunzione di farmaci e le condizioni mediche preesistenti possono aiutare a identificare le possibili cause della secchezza oculare
  • Esame oculare: durante l'esame oculare, il professionista valuterà le condizioni delle palpebre, della superficie oculare e delle ghiandole lacrimali. Potrebbero essere utilizzati strumenti come una lampada a fessura per esaminare attentamente gli occhi
  • Test di Schirmer: questo test misura la quantità di lacrime prodotte nell'occhio. Viene eseguito inserendo una striscia di carta assorbente sotto la palpebra inferiore per un breve periodo di tempo. La carta viene quindi rimossa e misurata per determinare la quantità di lacrime presenti
  • Test del Break-up Time (BUT): è un altro esame oculare utilizzato per valutare la stabilità del film lacrimale sulla superficie dell'occhio. La stabilità del film lacrimale è importante perché aiuta a proteggere e mantenere idratata la superficie dell'occhio. Nel test del Break-up il medico applica una goccia di colorante di fluoresceina (una sostanza sicura e innocua) sulla congiuntiva dell'occhio. Questo colorante rende visibile il film lacrimale sulla superficie dell'occhio. Dopo l'applicazione del colorante, il paziente sarà invitato a chiudere gli occhi per alcuni istanti e poi riaprirli. Il medico osserva attentamente la superficie dell'occhio attraverso una lampada a fessura o un oftalmoscopio a luce blu o verde. Durante questo processo, il medico osserverà il momento in cui compaiono i primi punti o aree di secchezza sulla superficie dell'occhio, indicando che il film lacrimale si è interrotto o si sta rompendo. Il tempo trascorso tra l'apertura degli occhi dopo un battito delle palpebre e la comparsa delle prime aree di secchezza è chiamato "tempo di break-up". Questo tempo è misurato in secondi
  • Valutazione delle ghiandole meibomiane: il medico può esaminare le ghiandole meibomiane per verificare la loro funzionalità e rilevare eventuali ostruzioni o infiammazioni
  • Esclusione di altre patologie: poiché alcuni sintomi della sindrome dell'occhio secco possono sovrapporsi a quelli di altre condizioni oculari, il medico escluderà altre possibili cause di irritazione oculare.


4. Come si tratta la sindrome dell’occhio secco?

Il trattamento della sindrome dell'occhio secco dipende dalla gravità dei sintomi e dalla causa sottostante della condizione. Spesso la gestione della secchezza oculare coinvolge un approccio multifattoriale che mira a migliorare la produzione e la qualità delle lacrime, nonché a ridurre l'evaporazione delle lacrime dagli occhi.

Ecco alcuni metodi comuni di trattamento per la sindrome dell'occhio secco:

  • Lacrime artificiali: le lacrime artificiali sono disponibili in forma di colliri o gel oftalmici e possono essere utilizzate per lubrificare e idratare gli occhi. Vengono utilizzate quando la produzione di lacrime naturali è insufficiente o di scarsa qualità
  • Terapia calda: l'applicazione di impacchi caldi sulle palpebre può aiutare a migliorare il flusso delle ghiandole meibomiane, favorendo una produzione di lipidi più adeguata per stabilizzare il film lacrimale. Questo rimedio può essere utile, soprattutto se la secchezza oculare è dovuta a una disfunzione delle ghiandole meibomiane
  • Modifiche dello stile di vita: ridurre il tempo trascorso davanti a dispositivi digitali e monitorare l'ambiente circostante per ridurre l'esposizione a climi secchi o ventosi può contribuire a migliorare il comfort oculare
  • Lenti a contatto a base di acqua: se si utilizzano lenti a contatto, è possibile passare a lenti a contatto a base di acqua o lenti progettate specificamente per chi soffre di secchezza oculare
  • Trattamenti farmacologici: in alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci antinfiammatori o farmaci che stimolano la produzione di lacrime per alleviare i sintomi
  • Terapie più avanzate: in casi gravi di secchezza oculare, in cui le misure conservative non sono sufficienti, possono essere considerate terapie più avanzate come la chiusura temporanea dei dotti lacrimali
  • Chirurgia: in alcuni casi specifici, la chirurgia può essere una soluzione per trattare la sindrome dell'occhio secco resistente a trattamenti convenzionali. Un esempio è la chirurgia delle ghiandole meibomiane, per migliorare la funzionalità delle ghiandole responsabili della produzione di lipidi nella lacrima.


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