Medicina

ORZAIOLO: CAUSE, CONSIGLI E RIMEDI

Meibomio
Moll
Zeis
Orzaiolo
Occhio
Giorgio Sciarra

05/06/2023

1. Che cos’è l’orzaiolo?

2. Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’orzaiolo?

3. Quali sono le differenze tra orzaiolo e calazio?

4. Come si manifesta l’orzaiolo?

5. Come si effettua la diagnosi di orzaiolo e quali sono le diagnosi differenziali?

6. Come si cura l’orzaiolo?

7. Come si previene l’orzaiolo?


1. Che cos’è l’orzaiolo?

L’orzaiolo è un'infezione batterica acuta di alcune ghiandole che si trovano in prossimità dei follicoli piliferi delle palpebre.

A livello palpebrale, vicino le radici delle ciglia, sono fisiologicamente presenti tre tipi di ghiandole:

  • Ghiandole di Moll: sono delle ghiandole sudoripare modificate presenti all’esterno della palpebra, che producono immunoglobulina A e mucina 1: si tratta di elementi essenziali nella difesa immunitaria contro i batteri negli occhi
  • Ghiandole di Zeis: sono delle ghiandole sebacee presenti anch’esse sul versante esterno della palpebra, che secernono sebo con proprietà antisettiche per ostacolare la crescita dei batteri
  • Ghiandole di Meibomio: presenti invece all’interno della palpebra, svolgono la funzione di secernere lo strato lipidico più esterno del film lacrimale, con funzione di difesa dell'epitelio corneale, di controllo dell'evaporazione dello strato acquoso della lacrima e del corretto livello di idratazione della cornea.

L'orzaiolo esterno è causato da un’infezione delle ghiandole di Zeis o di Moll, mentre l'orzaiolo interno è causato da un’infezione delle ghiandole di Meibomio. L'orzaiolo può interessare sia la palpebra superiore che quella inferiore.


2. Quali sono le cause e i fattori di rischio dell’orzaiolo?

L’orzaiolo si verifica a causa dell'ispessimento, dell'essiccamento o della stasi delle secrezioni delle ghiandole di Zeis, Moll o Meibomio, i cui dotti si ostruiscono compromettendo le difese dell'occhio e favorendo la crescita batterica.

Il patogeno più comunemente interessato è lo Staphylococcus aureus, la cui crescita induce una risposta infiammatoria localizzata con infiltrazione di leucociti e sviluppo di una papula o di un ascesso purulento.

L’orzaiolo presenza la stessa incidenza nei due sessi, mentre varia in base all’età: gli adulti sono più inclini a sviluppare questa patologia a causa della maggiore viscosità delle secrezioni ghiandolari.

Altre condizioni che aumentano la probabilità di insorgenza di un orzaiolo sono:

  • Blefarite cronica: è una condizione infiammatoria cronica delle ghiandole di Meibomio
  • Dermatite seborroica: è una condizione infiammatoria della pelle che colpisce principalmente le aree ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto, il viso e il torace, ed è caratterizzata un'eccessiva produzione di sebo
  • Rosacea: è una malattia cronica della pelle che provoca infiammazione e arrossamento del viso. Si manifesta principalmente sulle guance, sul naso, sulla fronte e sul mento, ma può anche coinvolgere il collo, il torace e gli occhi
  • Diabete: è una malattia metabolica cronica caratterizzata da livelli elevati di glucosio nel sangue
  • Iperlipidemia: è una condizione caratterizzata da livelli elevati di lipidi (grassi) nel sangue.


3. Quali sono le differenze tra orzaiolo e calazio?

Sebbene orzaiolo e calazio vengano spesso impropriamente utilizzati come sinonimi, esistono in realtà delle differenze tra queste due condizioni: mentre il calazio è un’infiammazione non infettiva di una ghiandola di Meibomio causata un ostruzione meccanica del suo dotto, nell’orzaiolo abbiamo sempre un’agente infettivo e l’ostruzione del dotto è solo un meccanismo che favorisce la crescita batterica.


4. Come si manifesta l’orzaiolo?

L’orzaiolo esterno solitamente esordisce con lo sviluppo di un’area eritematosa e lievemente dolorabile alla palpazione, localizzata su un margine palpebrale, che evolve poi in una papula tondeggiante localizzata a livello della ghiandola infetta. Nel giro di pochi giorni la papula si trasformerà in pustola fino a che non avviene il drenaggio spontaneo del materiale infiammatorio presente all’interno, ovvero il pus.

Queste manifestazioni solitamente si associano a fotofobia, sensazione di corpo estraneo nell’occhio, lacrimazione eccessiva e, se l’orzaiolo interessa la palpebra superiore, a ptosi palpebrale con lieve riduzione del campo visivo.

L’orzaiolo interno invece, si manifesta come una rilevatezza grigio-giallastra associata a iperemia della congiuntiva, solitamente più dolorosa di quella esterna. Inoltre l’orzaiolo interno presenta un tasso di recidiva più elevato rispetto all’esterno.

5. Come si effettua la diagnosi di orzaiolo e quali sono le diagnosi differenziali?

Nel caso in cui si sospetti di avere un orzaiolo è consigliato recarsi dal proprio medico di medicina generale. La diagnosi dell’orzaiolo è solitamente semplice e è sufficiente un esame obiettivo accurato per riconoscere la patologia.

Oltre al già citato calazio, l’orzaiolo entra in diagnosi differenziale con altre - estremamente più rare - patologie palpebrali:

  • Carcinoma delle cellule basali: è Il tumore maligno più comune delle palpebre, che rappresenta il 90% di tutti i tumori epiteliali maligni della palpebra. In circa i 2/3 dei casi interessa la palpebra inferiore. Vengono distinti cinque istotipi: nodulare ulcerativo, pigmentato, morfea o sclerotica, superficiale e fibroepiteliale. La lesione più comune ha l’apparenza classica di una papula o di un nodulo madreperlaceo, con vasi teleangectasici sulla superficie
  • Carcinoma spinocellulare: è meno comune del precedente, ma presenta un maggior rischio di diffusione metastatica. Origina dallo strato squamoso dell’epidermide e deriva per lo più da lesioni generate dai raggi ultravioletti. Si presenta come una placca o nodulo eritematoso, duro, ipercheratosico con margini irregolari. Presenta un’alta tendenza alla ulcerazione ed interessa prevalentemente il margine della palpebra e il canto mediale
  • Carcinoma delle ghiandole sebacee: è un tumore estremamente aggressivo con un alto tasso di recidiva, potenziale metastatico e con un notevole tasso di mortalità. Origina dalle ghiandole di Meibomio e di Zeiss. Si presenta come un nodulo duro e giallo
  • Cellulite presettale e orbitaria: è una infiammazione e infezione della regione orbitale e periorbitaria che coinvolge l'area anteriore del setto orbitario (cellulite presettale). Può interessare anche le strutture posteriori del setto. Può insorgere a qualsiasi età, ma è più frequente nei bambini


6. Come si cura l’orzaiolo?

Nella maggior parte dei casi, l'orzaiolo va incontro a risoluzione spontanea nell’arco di circa 10 giorni senza lasciare sequele, attraverso il drenaggio naturale del pus accumulato. Di conseguenza non necessita di terapia specifica, ma può essere gestito con un approccio conservativo. Gli impacchi caldi, ad esempio, ammorbidiscono il tessuto granulomatoso e facilitano il drenaggio.

Bisogna evitare invece manovre per il drenaggio manuale, come ad esempio la spremitura, poiché si rischia di peggiorare il quadro.

Se le lesioni sono di notevoli dimensioni o persistono per molto tempo si può ricorrere ad una terapia antibiotica. Inoltre se nemmeno quest’ultima funziona, è opportuno recarsi da un oculista che valuterà l’opportunità di un eventuale drenaggio chirurgico della lesione in anestesia locale.


7. Come si previene l’orzaiolo?

Esistono diversi accorgimenti igenico-comportamentali da seguire per minimizzare il rischio di orzaiolo:

  • Non utilizzare mai lo stesso fazzoletto per la pulizia di naso e occhi
  • Cambiare regolarmente gli asciugamani per il viso e non condividerli con persone con infezioni in corso
  • Detergere regolarmente viso e occhi e precedere la loro pulizia da un’accurata detersione delle mani
  • Non utilizzare trucchi per gli occhi per molte ore consecutive ed in quantità eccessive.


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