Medicina

RISONANZA MAGNETICA: TUTTO QUELLO CHE OCCORRE SAPERE

Magnetica
Radiologia
Contrasto
TC
Risonanza
Rm
Claustrofobia
Giorgio Sciarra

19/12/2023

1. Principi fondamentali della risonanza magnetica

2. Preparazione per una risonanza magnetica

3. Cosa aspettarsi durante la risonanza magnetica

4. Interpretazione dei risultati della risonanza magnetica

5. Risonanza magnetica in caso di condizioni specifiche

6. Le differenze tra risonanza magnetica (RM) e tomografia computerizzata (TC)


1. Principi fondamentali della risonanza magnetica

La risonanza magnetica (RM) è una metodica di imaging medica avanzata che ha rivoluzionato il campo della diagnostica per immagini. Questa tecnica, grazie all’elevatissima risoluzione di contrasto, offre dettagli straordinari del corpo umano, consentendo ai professionisti della salute di identificare e diagnosticare una vasta gamma di patologie.

Per ottenere queste dettagliate immagini il funzionamento della RM si basa su una serie di principi fisici sofisticati:

  • Spin nucleare: gli atomi che compongono il corpo umano presentano un fenomeno chiamato "spin nucleare". Gli spin nucleari creano un momento magnetico intrinseco: è come se gli atomi si comportassero come piccoli "magneti"
  • Campo magnetico: un campo magnetico esterno può influenzare gli spin nucleari. Quando un corpo viene esposto a un campo magnetico esterno, gli spin atomici si allineano con questo campo
  • Frequenza di Larmor: gli spin nucleari in un campo magnetico compiono una precessione attorno a questo campo, con una frequenza specifica nota come "frequenza di Larmor". La frequenza dipende dalla forza del campo magnetico applicato e dal tipo di nucleo coinvolto
  • Risonanza magnetica: la risonanza magnetica avviene quando si applica un impulso di radiofrequenza al corpo sottoposto all'indagine. Questo impulso "sintonizza" gli spin nucleari alla frequenza di Larmor, causando una transizione degli spin
  • Rilassamento: dopo l'impulso, gli spin tornano al loro stato di equilibrio originale, rilasciando energia. Ciò è misurato in due componenti: T1 (rilassamento longitudinale) e T2 (rilassamento trasversale)

Le moderne macchine per la risonanza magnetica utilizzano tecnologie di imaging avanzate come la risonanza magnetica nucleare bidimensionale (2D) e tridimensionale (3D), migliorando la qualità delle immagini e consentendo una diagnosi più accurata.

La RM non prevede l’utilizzo di radiazioni ionizzanti: risulta quindi meno invasiva rispetto ad altre metodiche, ma sono necessarie alcune accortezze per eseguire l’esame in totale sicurezza.


2. Preparazione per una risonanza magnetica

Prima di sottoporsi ad una risonanza magnetica è fondamentale prepararsi in maniera adeguata, seguendo le istruzioni pre-esame fornite dagli specialisti della salute per garantire risultati accurati ed una procedura senza intoppi.

Per prima cosa è fondamentale informare il personale medico di eventuali patologie preesistenti, la presenza di clip metalliche per recenti procedure chirurgiche o di dispositivi impiantati. È importante anche comunicare eventuali allergie o gravidanze. Bisogna ricordarsi di rimuovere tutti gli oggetti metallici come piercing o orecchini. Inoltre, è importante riferire al personale medico se si è fatto un tatuaggio di recente.

Nel caso in cui ci si debba sottoporre ad una risonanza magnetica con mezzo di contrasto, è importante anche presentarsi il giorno dell’esame a digiuno da almeno 6-12 ore e con il risultato recente del dosaggio della creatininemia per valutare la funzionalità renale.

Alcune restrizioni alimentari potrebbero essere applicate anche ai giorni precedenti la risonanza, specialmente se coinvolge l'addome. Queste istruzioni mirano a migliorare la qualità delle immagini ottenute.

In alcuni casi, potrebbe essere fornita una benda per gli occhi per ridurre la luminosità della sala e migliorare il comfort del paziente.


3. Cosa aspettarsi durante la risonanza magnetica

La procedura di risonanza magnetica può suscitare preoccupazioni e ansie, ma comprendere cosa aspettarsi può contribuire a rendere l'esperienza più confortevole.

Durante l'esame, il paziente viene posizionato all'interno di un tunnel o di un anello aperto della macchina RM. È essenziale rimanere immobili durante tutta la scansione per evitare di generare artefatti, a causa del movimento delle immagini.

Il rumore prodotto dalla macchina può essere considerevole. L'uso di tappi per le orecchie o di cuffie con musica può ridurre il disagio.

La durata di un esame di risonanza magnetica varia in base alla zona del corpo esaminata, ma in genere si attesta tra i 30 e i 60 minuti. I tecnici forniranno istruzioni chiare prima dell'inizio della procedura.

Sebbene la procedura sia indolore, durante la risonanza magnetica si potrebbe essere avvertita una leggera sensazione di calore del tutto innocua. È fondamentale comunicare eventuali sensazioni insolite al personale medico.

Coloro che soffrono di ansia o claustrofobia, è opportuno che ne informino il personale medico in anticipo. Alcuni centri offrono opzioni per la gestione dell'ansia, come la musica rilassante o il supporto di un familiare. Inoltre esistono anche macchine per RM aperte, per ridurre molto il rischio di claustrofobia durante l’esame: purtroppo però queste macchine hanno un potere di risoluzione inferiore a quelle chiuse.


4. Interpretazione dei risultati della risonanza magnetica

Dopo aver completato la procedura, è importante comprendere come leggere i risultati della risonanza magnetica e come questi influenzano la diagnosi e il follow-up medico.

La lettura dei risultati della risonanza magnetica richiede competenze specializzate e sarà effettuata da un radiologo esperto. Il referto radiologico includerà informazioni sulla struttura degli organi esaminati, eventuali anomalie o lesioni rilevate e raccomandazioni per ulteriori valutazioni o trattamenti.

Non sempre la risonanza magnetica rappresenta l’indagine conclusiva nella ricerca della diagnosi: il proseguimento del percorso diagnostico può includere ulteriori test o consulenze con specialisti.

In alcuni casi, potrebbe essere necessaria ottenere una seconda opinione su una diagnosi derivante da una risonanza magnetica, specialmente se le implicazioni sono significative. Questo può fornire sicurezza e informazioni aggiuntive sulla migliore linea di trattamento.


5. Risonanza magnetica in caso di condizioni specifiche

La risonanza magnetica è uno strumento prezioso, ma alcune condizioni richiedono precauzioni speciali. In particolare:

  • RM in caso di dispositivi metallici o protesi metalliche impiantate: i soggetti con impianti metallici, come pacemaker o protesi, devono informare il personale medico in anticipo. I moderni materiali protesici, così come i moderni pacemaker impiantabili, sono compatibili con la RM. Nel caso di modelli datati la compatibilità non è affatto scontata, per cui alcune volte bisogna virare su altre tecniche di imaging. Inoltre i dispositivi cardiologici impiantabili, come pacemaker o defibrillatori, devono essere necessariamente ricalibrati dopo la RM
  • RM in gravidanza: sebbene la risonanza magnetica non utilizzi radiazioni ionizzanti, è preferibile evitare sottoporsi a questo tipo di esami durante il primo trimestre di gravidanza, a meno che non sia strettamente necessario. Le onde di radiofrequenza utilizzate durante l’esame, infatti, potrebbero far aumentare la temperatura dei tessuti fetali fino a valori che superano la soglia di sicurezza. Non essendoci tuttavia delle controindicazioni assolute, sarà il medico che nel caso specifico valuterà attentamente i rischi e i benefici prima di raccomandare l'esame
  • Restrizioni mediche: in alcune condizioni mediche, come la claustrofobia o gravi problemi di salute, potrebbero essere necessarie restrizioni o alternative nell'esecuzione della risonanza magnetica. Il medico e il personale medico lavoreranno insieme per trovare soluzioni appropriate.

Bisogna comunque sottolineare che ogni paziente è unico: i consigli medici relativi alla risonanza magnetica devono essere personalizzati in base alle esigenze e alle condizioni specifiche.


6. Le differenze tra risonanza magnetica (RM) e tomografia computerizzata (TC)

Sebbene la risonanza magnetica (RM) e la tomografia computerizzata (TC) siano due tecniche di imaging con differenze notevoli, spesso vengono confuse o ritenute interscambiabili.

Ecco le principali differenze tra la RM e la TC:

  • Principio di funzionamento: la RM sfrutta il principio di risonanza magnetica nucleare, misurando le interazioni tra gli spin nucleari degli atomi nel corpo umano in risposta ad un campo magnetico e ad impulsi di radiofrequenza. La TC, invece, utilizza raggi X per creare immagini dettagliate delle strutture interne del corpo. Nello specifico i raggi X attraversano il corpo e vengono rilevati da detettori posti su lato opposto
  • Radiazioni: la RM non utilizza radiazioni ionizzanti. È considerata una tecnica di imaging poco invasiva, adatta a pazienti che devono evitare l'esposizione ai raggi X. La TC al contrario prevede l'uso di raggi X: questo è un elemento che va preso in considerazione, soprattutto nei pazienti che devono sottoporsi a ripetuti esami di imaging
  • Qualità delle immagini: la RM fornisce immagini ad alta risoluzione dei tessuti molli, ed è particolarmente efficace nella visualizzazione di cervello, midollo spinale, muscoli, articolazioni e organi addominali. La TC eccelle invece nella visualizzazione di tessuti densi come ossa e calcificazioni, rendendola adatta per la valutazione di fratture e patologie ossee e per la ricerca di calcoli renali
  • Risoluzione di contrasto: la RM eccelle nella visualizzazione del contrasto tra i tessuti molli, per cui può fornire informazioni dettagliate sulla composizione tissutale. La TC invece offre un buon contrasto tra tessuti molli e densità ossee, ma talvolta può essere limitata nella distinzione di alcune strutture anatomiche di densità simile
  • Applicazioni cliniche: la RM viene spesso utilizzata per studiare il sistema nervoso centrale, le articolazioni, i tessuti molli e gli organi addominali. La TC al contrario è comunemente utilizzata per l'analisi delle ossa, la valutazione delle lesioni traumatiche, la valutazione polmonare e la ricerca di masse addominali
  • Costi: la RM solitamente è più costosa rispetto alla tomografia computerizzata, sia in termini di attrezzature che di procedure.


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