Medicina

TERAPIE IMMUNOSOPPRESSIVE NEL TRAPIANTATO

Trapianto
RIGETTO
IMMUNOSOPRESSORI
Terapia
IMMUNOSOPPRESSIVA
organo
Giorgio Sciarra

31/03/2024

1. Quali sono le varie fasi di un trapianto d’organo?

2. Perché è necessaria una terapia immunosoppressiva?

3. Quali sono i farmaci immunosoppressori che si utilizzano nel trapiantato?

4. Quali sono i rischi associati alla terapia immunosoppressoria nel trapiantato?

5. Consigli per evitare infezioni in soggetti immunodepressi


1. Quali sono le varie fasi di un trapianto d’organo?

Il processo di trapianto d'organo coinvolge diverse fasi, che possono variare leggermente a seconda del tipo di organo trapiantato e delle procedure specifiche del centro medico. Tuttavia, le fasi generali di un trapianto d'organo sono:

  • Valutazione del paziente: in questa fase, il paziente viene valutato per determinare la sua idoneità al trapianto. Questa valutazione può includere esami fisici, test di laboratorio, valutazione dello stato psicologico e sociale, e imaging medici per valutare lo stato dell'organo bersaglio e la compatibilità con il ricevente
  • Lista di attesa: se il paziente risulta idoneo al trapianto, viene inserito in una lista di attesa per l'organo necessario. Il tempo di attesa può variare notevolmente a seconda della disponibilità dell'organo compatibile e della gravità del caso del paziente
  • Assegnazione dell'organo: quando un organo diventa disponibile, viene eseguita una valutazione per determinare la compatibilità con i potenziali riceventi in base a criteri come il gruppo sanguigno, la compatibilità tissutale e la gravità del caso del paziente
  • Preparazione del paziente: prima dell'intervento chirurgico, il paziente riceve una preparazione che può includere l'aggiustamento della terapia, il trattamento di eventuali condizioni mediche preesistenti e l'istruzione sulle procedure pre e post-operatorie
  • Chirurgia di prelievo dell'organo: viene prelevato l’organo attraverso un intervento chirurgico eseguito sul donatore
  • Chirurgia di trapianto: una volta che l'organo è stato prelevato, viene trapiantato nel ricevente attraverso un intervento chirurgico. Durante questa fase, il chirurgo connette vasi sanguigni, nervi, eventuali dotti biliari e l'uretere dell'organo trapiantato alle strutture del paziente ricevente
  • Monitoraggio post-operatorio: dopo l'intervento chirurgico, il paziente viene monitorato strettamente per valutare il funzionamento dell'organo trapiantato e per gestire eventuali complicanze post-operatorie. Questa fase può includere soggiorno in terapia intensiva, ottimizzazione della terapia e valutazione della funzione dell'organo mediante esami di laboratorio e imaging
  • Follow-up a lungo termine: dopo il trapianto, il paziente richiede un follow-up a lungo termine per monitorare il funzionamento dell'organo trapiantato, gestire le complicanze a lungo termine, ottimizzare la terapia, tra cui quella immunosoppressiva, e fornire raccomandazioni di stile di vita per garantire il successo a lungo termine del trapianto.


2. Perché è necessaria una terapia immunosoppressiva?

La terapia immunosoppressiva è necessaria nei trapianti d'organo per prevenire il rigetto dell'organo trapiantato. Il sistema immunitario del corpo, infatti, è progettato per riconoscere e respingere ciò che considera "estraneo", come agenti patogeni (batteri, virus, ecc.) e tessuti o cellule provenienti da un donatore diverso (nel caso dei trapianti d'organo). Quando viene trapiantato un nuovo organo nel corpo di un paziente, il sistema immunitario può riconoscere l'organo come estraneo e tentare di distruggerlo. Questo processo è chiamato rigetto dell'organo e può portare alla perdita dell'organo trapiantato e al fallimento del trapianto.

La terapia immunosoppressiva, o immunosoppressione, consiste nell'utilizzo di farmaci che sopprimono il sistema immunitario del paziente. Questi farmaci riducono l'attività del sistema immunitario, impedendo così al corpo di riconoscere e attaccare l'organo trapiantato come se fosse un agente estraneo. Ciò permette al paziente di tollerare l'organo trapiantato senza sviluppare un rigetto immediato.

Gli immunosoppressori vengono solitamente somministrati a lungo termine dopo il trapianto, e il dosaggio può essere regolato in base alla risposta del paziente e ad altri fattori come la funzione dell'organo trapiantato e la presenza di eventuali complicanze. La terapia immunosoppressiva è quindi un elemento chiave nel garantire il successo a lungo termine dei trapianti d'organo.


3. Quali sono i farmaci immunosoppressori che si utilizzano nel trapiantato?

Esistono diversi farmaci immunosoppressori utilizzati nel trattamento dei pazienti sottoposti a trapianto d'organo. Questi farmaci possono essere somministrati singolarmente o in combinazione, a seconda delle esigenze specifiche del paziente e del tipo di trapianto.

Alcuni dei farmaci immunosoppressori più comunemente utilizzati includono:

  • Ciclosporina: la ciclosporina è uno dei farmaci immunosoppressori più antichi ed è ampiamente utilizzata nel trapianto d'organo. Funziona bloccando l'attività delle cellule T, che sono responsabili del riconoscimento e del rigetto dell'organo trapiantato
  • Tacrolimus: simile alla ciclosporina, il tacrolimus inibisce le cellule T e riduce l'attività del sistema immunitario. È spesso utilizzato come alternativa alla ciclosporina
  • Azatioprina: questo farmaco impedisce alle cellule T di moltiplicarsi, riducendo così la risposta immunitaria. È utilizzato principalmente nei trapianti di rene e di altri organi
  • Micofenolato mofetile e Micofenolato sodico: questi farmaci inibiscono un enzima coinvolto nella produzione di cellule T e B, riducendo l'attività del sistema immunitario. Sono spesso utilizzati in combinazione con altri immunosoppressori
  • Prednisone: questo corticosteroide è utilizzato per ridurre l'infiammazione e sopprimere il sistema immunitario. È spesso utilizzato a breve termine dopo il trapianto o in situazioni in cui altri farmaci non sono efficaci da soli
  • Anticorpi monoclonali: questi farmaci, come il basiliximab, agiscono bloccando selettivamente l'attività delle cellule T, riducendo così il rischio di rigetto dell'organo trapiantato.

Quelli citati sono soltanto alcuni esempi di farmaci immunosoppressori utilizzati nei trapianti d'organo. La combinazione specifica di farmaci e dosaggi dipenderà dalle esigenze individuali del paziente, dalla tipologia del trapianto e da altri fattori clinici.

È importante che la terapia immunosoppressiva sia attentamente monitorata e regolata per bilanciare l'efficacia nel prevenire il rigetto dell'organo con il rischio di complicazioni legate alla soppressione del sistema immunitario.


4. Quali sono i rischi associati alla terapia immunosoppressoria nel trapiantato?

La terapia immunosoppressiva, sebbene sia fondamentale nel prevenire il rigetto dell'organo trapiantato, comporta anche alcuni rischi e potenziali complicanze per i pazienti sottoposti a trapianto. I principali rischi associati alla terapia immunosoppressiva sono:

  • Maggiore suscettibilità alle infezioni: poiché la terapia immunosoppressiva riduce l'attività del sistema immunitario, i pazienti sono più suscettibili alle infezioni batteriche, virali e fungine. Queste infezioni possono essere più gravi e più difficili da trattare nei pazienti immunosoppressi
  • Complicazioni renali: alcuni farmaci immunosoppressori, in particolare la ciclosporina e il tacrolimus, possono causare danni ai reni nel lungo termine determinando un’insufficienza renale e la necessità di trattamenti specifici
  • Aumento del rischio di tumori: la soppressione del sistema immunitario può aumentare il rischio di sviluppare tumori
  • Effetti collaterali specifici dei farmaci: i farmaci immunosoppressori possono causare una serie di effetti collaterali specifici, tra cui ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, osteoporosi, disturbi gastrointestinali, disturbi del sonno e tremori
  • Rischio di rigetto tardivo: nonostante la terapia immunosoppressiva, esiste comunque il rischio di rigetto tardivo dell'organo trapiantato nel lungo termine. Ciò può richiedere un aggiustamento della terapia immunosoppressiva o l'introduzione di nuovi farmaci
  • Complicazioni cardiovascolari: alcuni farmaci immunosoppressori possono aumentare il rischio di complicazioni cardiovascolari come ipertensione, iperlipidemia e cardiomiopatia
  • Problemi psicologici e sociali: la necessità di assumere farmaci immunosoppressori a lungo termine può avere un impatto significativo sulla qualità della vita del paziente, causando stress emotivo, ansia e depressione. Inoltre, i pazienti immunosoppressi devono adottare precauzioni extra per evitare l'esposizione a infezioni e malattie.

È importante che i pazienti sottoposti a trapianto d'organo siano consapevoli di questi rischi e che vengano monitorati da vicino dai professionisti sanitari per gestire efficacemente le complicanze e garantire il successo a lungo termine del trapianto.


5. Consigli per evitare infezioni in soggetti immunodepressi

Poiché il principale rischio legato all’assunzione dei farmaci immunosoppressori è rappresentato dalla maggiore suscettibilità alle infezioni, è importante che i soggetti immunodepressi adottino uno stile di vita che mira a minimizzare i rischi infettivi. Ecco alcuni consigli utili:

  • Igiene delle mani: è necessario lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, specialmente prima dei pasti, dopo essere stati in luoghi affollati o pubblici e dopo aver tossito, starnutito o soffiato il naso
  • Contatto con persone malate: occorre ridurre al minimo il contatto con persone che hanno sintomi di infezione come raffreddore, influenza o altre malattie trasmissibili
  • Vaccinazioni: è importante essere aggiornati sulle vaccinazioni raccomandate, inclusi i vaccini antinfluenzali e altri vaccini consigliati per le persone immunodepresse. E’ meglio consultare sempre il proprio medico prima di ricevere qualsiasi vaccino, poiché alcuni di essi potrebbero non essere sicuri per le persone immunodepresse
  • Alimentazione sana: è utile mantenere una dieta equilibrata e ricca di frutta e verdura
  • Cibi crudi o poco cotti: è opportuno ridurre al minimo il consumo di alimenti crudi o poco cotti, come carne cruda, frutti di mare crudi, uova crude o poco cotte e latticini non pastorizzati, che possono aumentare il rischio di infezioni alimentari
  • Contatti con animali: è preferibile evitare il contatto con animali domestici, animali selvatici ed escrementi di animali, poiché possono trasmettere malattie che possono essere pericolose per le persone immunodepresse
  • Pulizia e disinfezione: è utile mantenere puliti e disinfettati gli ambienti domestici, in particolare le superfici frequentemente toccate come maniglie delle porte, interruttori della luce, telecomandi e superfici della cucina e del bagno
  • Luoghi affollati: è opportuno ridurre al minimo le visite a luoghi affollati come centri commerciali, cinema, trasporti pubblici e sale d'attesa dei medici durante l'epidemia di malattie contagiose.


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