1. Panoramica sul vaccino antinfluenzale: che cos'è e perché è importante
2. Efficacia e protezione del vaccino antinfluenzale
3. Sicurezza e effetti collaterali del vaccino antinfluenzale
4. Raccomandazioni per la vaccinazione antinfluenzale
5. Miti e fatti sul vaccino antinfluenzale
1. Panoramica sul vaccino antinfluenzale: che cos'è e perché è importante
L'influenza è una malattia virale altamente contagiosa, che può essere causata da diversi ceppi di virus. I sintomi tipici includono:
- Febbre
- Brividi
- Mal di gola
- Tosse
- Mal di testa
- Affaticamento.
L'influenza può colpire le vie respiratorie superiori e inferiori e può portare a complicazioni gravi, specialmente nei bambini piccoli, negli anziani e nelle persone con condizioni di salute compromessa.
Esistono diverse misure preventive per ridurre il rischio di contrarre l'influenza tra cui:
- Igiene delle mani: lavarsi frequentemente le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi aiuta a ridurre la diffusione del virus. L'uso di disinfettanti per le mani a base di alcol può essere un'alternativa, quando non è disponibile acqua e sapone
- Contatto con persone malate: evitare il contatto ravvicinato con persone che mostrano sintomi di influenza può ridurre il rischio di contrarre il virus
- Copertura della bocca e del naso: coprire bocca e naso con un fazzoletto o con il gomito piegato quando si tossisce o si starnutisce contribuisce a impedire la diffusione del virus nell'aria
- Pulizia e disinfezione: pulire e disinfettare le superfici e gli oggetti che vengono toccati frequentemente, come maniglie delle porte, telecomandi e telefoni, può aiutare a prevenire la diffusione del virus
- Stile di vita sano: mantenere uno stile di vita sano, che includa una dieta equilibrata, sufficiente riposo e attività fisica regolare, può contribuire a rafforzare il sistema immunitario e ridurre il rischio di malattie.
Oltre a queste però abbiamo il vaccino antinfluenzale che rappresenta una delle misure preventive cruciali per contrastare la diffusione dell'influenza e che ha cambiato la storia di questa patologia infettiva, un tempo caratterizzata da un tasso di mortalità piuttosto elevato.
Attualmente in Italia sono disponibili i seguenti vaccini antinfluenzali:
- Vaccino inattivato quadrivalente su colture cellulari: contiene 2 virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e 2 virus di tipo B cresciuti su colture cellulari. E’ autorizzato per l'uso in bambini e adulti di età superiore ai 2 anni
- Vaccino inattivato quadrivalente adiuvato: uno dei prodotti quadrivalenti contiene l'adiuvante MF59, un’emulsione olio-in-acqua composta da squalene come fase oleosa. L’adiuvante ha lo scopo di facilitare l’adeguata risposta immunitaria partendo da una minore quantità di antigene. È indicato nei soggetti di età pari o superiore a 65 anni
- Vaccino ad alto dosaggio: si tratta di un vaccino split quadrivalente che contiene due virus di tipo A (H1N1 e H3N2) e due virus di tipo B contenente 60 mcg di emoagglutinina (HA) per ciascun ceppo virale, per garantire una maggiore risposta immunitaria e quindi una maggiore efficacia. E’ indicato nei soggetti di età pari o superiore a 60 anni
- Vaccino quadrivalente a DNA ricombinante: il vaccino ricombinante è prodotto tramite la tecnologia del DNA ricombinante, che si basa sulla produzione di una proteina di un agente infettivo senza utilizzare il microrganismo selvaggio, mediante tecniche di ingegneria genetica che frammentano il DNA corrispondente e lo esprimono in diversi vettori di espressione "in vitro". È indicato dai 18 anni di età
- Vaccino vivo attenuato: il vaccino vivo attenuato è un vaccino quadrivalente, che viene somministrato con spray intranasale e autorizzato per l'uso in persone di età compresa tra 2 e 18 anni. I ceppi influenzali contenuti nel quadrivalente sono attenuati in modo da non causare influenza e sono adattati al freddo e sensibili alla temperatura, in modo che si replichino nella mucosa nasale piuttosto che nel tratto respiratorio inferiore. È indicato nei bambini e adolescenti a partire dai 2 anni di età.
Tuttavia, non tutti i vaccini autorizzati per l'uso sono necessariamente disponibili sul mercato. Le Regioni infatti decidono annualmente – mediante la partecipazione alle gare per la fornitura di vaccini - tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che saranno utilizzati durante le campagne vaccinali.
La composizione del vaccino antinfluenzale viene aggiornata ogni anno per adattarsi ai ceppi virali predominanti durante la stagione influenzale. Questo adattamento è essenziale per garantire un'efficace protezione contro i ceppi circolanti.
I gruppi a rischio, come anziani, bambini, persone con malattie croniche e donne in gravidanza, sono particolarmente vulnerabili alle complicanze influenzali. La vaccinazione offre benefici significativi a questi gruppi, riducendo il rischio di sviluppare gravi sintomi e complicanze.
2. Efficacia e protezione del vaccino antinfluenzale
L'efficacia del vaccino antinfluenzale è strettamente legata all'adattamento del virus influenzale e alla capacità del sistema immunitario di rispondere alla vaccinazione. I tassi di efficacia possono variare da un anno all'altro a seconda della corrispondenza tra i ceppi vaccinali e quelli circolanti.
Studi sull'efficacia del vaccino antinfluenzale sono condotti regolarmente per valutare le performance e apportare miglioramenti costanti: in linea generale, la sua efficacia nel ridurre le complicazioni dell’influenza e la morte oscilla tra il 70% e il 90%.
Oltre alla protezione individuale dalla patologia, va anche sottolineata l’importanza dell’immunità di gregge. Con questo termine ci si riferisce alla protezione indiretta di individui non immunizzati all'interno di una popolazione, quando una percentuale sufficientemente elevata di persone è immune ad una malattia infettiva. In altre parole, quando una percentuale significativa di una comunità è immune ad una malattia la diffusione della malattia è ostacolata, proteggendo indirettamente anche coloro che non sono immunizzati. Questo concetto è particolarmente importante per diverse ragioni:
- Protezione collettiva: l'immunità di gregge fornisce una forma di protezione collettiva alla comunità. Quando un numero sufficientemente alto di individui è immune, il patogeno ha difficoltà a diffondersi e a causare epidemie
- Protezione dei vulnerabili: alcune persone, come neonati, anziani o individui con sistemi immunitari compromessi, sono più suscettibili a questa patologia. L'immunità di gregge protegge indirettamente questi individui, riducendo il rischio di esposizione al patogeno
- Limitazione delle conseguenze economiche: il controllo della diffusione attraverso l'immunità di gregge contribuisce a mitigare le conseguenze economiche delle epidemie influenzali, consentendo alle società di non subire bruschi cali della produzione.
3. Sicurezza e effetti collaterali del vaccino antinfluenzale
La sicurezza del vaccino antinfluenzale è un aspetto cruciale per il suo utilizzo su larga scala e per questo è oggetto di un costante monitoraggio da parte delle autorità sanitarie e dei ricercatori. Prima che un vaccino venga autorizzato per l'uso, passa attraverso rigorosi studi clinici finalizzati a valutarne l'efficacia e la sicurezza. Questi studi coinvolgono migliaia di partecipanti e forniscono dati essenziali per determinare l'approvazione di un vaccino.
Gli effetti collaterali più comuni associati al vaccino antinfluenzale sono generalmente lievi e temporanei. Questi possono includere dolore o gonfiore nel punto di iniezione, febbre lieve, mal di testa e affaticamento. È importante sottolineare che questi sintomi sono spesso segni che il corpo sta rispondendo alla vaccinazione e che il sistema immunitario sta costruendo una protezione contro il virus dell'influenza.
Sebbene gli effetti collaterali comuni siano di solito benigni, possono verificarsi reazioni avverse più gravi come nel caso di allergia al vaccino o ad uno dei suoi adiuvanti. Ma è importante sottolineare che tali eventi sono estremamente rari. Per coloro che hanno allergie note, è importante informare il personale sanitario prima della vaccinazione: spesso possono essere adottate precauzioni per minimizzare il rischio.
Anche la sicurezza del vaccino antinfluenzale durante la gravidanza è stata ampiamente studiata: le evidenze suggeriscono che le donne in stato di gravidanza, durante la stagione epidemica, è opportuno che vengano vaccinate contro l’influenza per l’aumentato rischio di complicanze gravi e di decesso correlati alla malattia. La vaccinazione, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza.
4. Raccomandazioni per la vaccinazione antinfluenzale
Le raccomandazioni per la vaccinazione antinfluenzale sono essenziali per garantire una copertura ottimale e proteggere i gruppi a rischio. Per la stagione epidemica 2023/2024, il vaccino antinfluenzale è raccomandato e gratuito per le seguenti categorie:
- Persone di età pari o superiore a 65 anni
- Donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza e nel periodo “postpartum”
- Bambini sani nella fascia di età 6 mesi - 6 anni
- Soggetti dai 6 mesi ai 65 anni di età affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza:
a) malattie croniche a carico dell'apparato respiratorio (inclusa l’asma grave, la displasia broncopolmonare, la fibrosi cistica e la broncopatia cronico ostruttiva-BPCO)
b) malattie dell’apparato cardio-circolatorio, comprese le cardiopatie congenite e acquisite
c) diabete mellito e altre malattie metaboliche (inclusi gli obesi con indice di massa corporea BMI >30)
d) insufficienza renale/surrenale cronica
e) malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie
f) tumori in corso di trattamento chemioterapico
g) malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV
h) malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinali
i) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici
j) patologie associate a un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie (ad es. malattie neuromuscolari)
k) epatopatie croniche - Bambini e adolescenti in trattamento a lungo termine con acido acetilsalicilico, a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione influenzale
- Individui di qualunque età ricoverati presso strutture per lungodegenti
- Familiari e contatti di soggetti ad alto rischio di complicanze (indipendentemente dal fatto che il soggetto a rischio sia stato o meno vaccinato)
- Medici e personale sanitario di assistenza in strutture che, attraverso le loro attività, sono in grado di trasmettere l'influenza a chi è ad alto rischio di complicanze influenzali
- Forze di polizia e vigili del fuoco
- Altre categorie socialmente utili che potrebbero avvantaggiarsi della vaccinazione, per motivi vincolati allo svolgimento della loro attività lavorativa
- Persone che, per motivi di lavoro, sono a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani (allevatori, addetti all’attività di allevamento, addetti al trasporto di animali vivi, macellatori e vaccinatori, veterinari pubblici e libero-professionisti)
- Donatori di sangue
5. Miti e fatti sul vaccino antinfluenzale
Esistono diversi miti comuni associati al vaccino antinfluenzale. Ecco alcuni dei principali:
- Il vaccino antinfluenzale non è efficace: la composizione del vaccino antinfluenzale viene aggiornata ogni anno per corrispondere ai ceppi di influenza più diffusi. Nonostante la sua efficacia possa variare sulla base di una serie di fattori, studi consolidati dimostrano che il vaccino riduce sempre il rischio di contrarre l'influenza e, se la malattia si verifica, ne attenua i sintomi
- Il vaccino antinfluenzale è necessario solo per i gruppi a rischio: anche se i gruppi a rischio, come anziani e persone con condizioni di salute preesistenti, possono avere un rischio maggiore di complicazioni legate all'influenza, la vaccinazione è consigliata per tutti, poiché può aiutare a ridurre la diffusione del virus nella comunità
- Il vaccino antinfluenzale può causare autismo: questa è una credenza completamente infondata e smentita da numerosi studi scientifici. Non esiste alcuna connessione tra il vaccino antinfluenzale e l'autismo
- Il vaccino antinfluenzale indebolisce il sistema immunitario: al contrario, il vaccino antinfluenzale stimola il sistema immunitario a produrre una risposta protettiva contro il virus. Non indebolisce il sistema immunitario, ma ne rafforza la capacità di combattere l'influenza
- La vaccinazione è inutile perché l'influenza è solo un raffreddore: l'influenza è una malattia respiratoria grave che può portare a complicazioni serie. A differenza del raffreddore comune, l'influenza può causare ospedalizzazione e nei casi più gravi addirittura la morte, specialmente nei gruppi a rischio.