Salute in Rete

CANDIDA AURIS: SUL WEB L’ALLARME DI UNA NUOVA EPIDEMIA?

Fungo
Candida
Infezione
Auris
Lievito
Orecchio
Martina Amenta

04/04/2023

1. L’allarme in rete: una nuova epidemia?
2. Cosa sappiamo sulla Candida auris?
3. Perché la Candida auris è pericolosa?
4. Quali sono i sintomi dell’infezione da Candida auris?
5. Quali sono i soggetti più a rischio di contrarre la Candida Auris?
6. Quale terapia per la Candida auris?


1. L’allarme in rete: una nuova epidemia?

Mentre negli Stati Uniti continuano a moltiplicarsi i casi di infezione da Candida auris, l’allarme arriva anche in Italia e cresce il timore di possibili focolai.

Il web esplode sul tema: si discute moltissimo in rete dell’ultimo caso registrato in Italia, poche settimane fa, in provincia di Pisa. E non è il primo di quest’anno. Diagnosticata all’ospedale di Cisanello, l’infezione ad oggi sembrerebbe essere sotto controllo. Ma si inizia a temere una vera e propria diffusione di questo super-fungo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha incluso Candida auris nel gruppo di funghi a “priorità critica”.


2. Cosa sappiamo sulla Candida auris?

Candida auris è un fungo descritto per la prima volta nel 2009, che deve il suo nome al termine latino (auris) per indicare l’orecchio perchè inizialmente fu identificato nel canale auricolare di una paziente ricoverata in un ospedale giapponese.

I primi focolai europei risalgono al 2015 in Francia. In Italia il primo caso di infezione invasiva è stato identificato nel 2019, seguito da un focolaio nel Nord Italia sviluppatosi nel biennio 2020-2021.

Candida auris è stato isolato da una serie di siti corporei, tra cui la pelle (molto comune), il tratto urogenitale (comune) e il tratto respiratorio (occasionale). Provoca più raramente infezioni invasive come candidemia, pericardite, infezioni del tratto urinario e polmonite.


3. Perché la Candida auris è pericolosa?

La Candida auris rappresenta una seria minaccia per la salute globale per diversi motivi, come spiega l’Istituto Superiore di Sanità, perché:

  • è spesso resistente a più farmaci antimicotici, tra quelli comunemente utilizzati per trattare le infezioni da Candida
  • è difficile la sua identificazione nei laboratori che non dispongono di tecnologie specifiche, con conseguente rischio di gestione inappropriata
  • può provocare focolai epidemici negli ambienti assistenziali sanitari, anche se non si esclude la possibile diffusione in comunità
  • è molto infettiva: in genere le infezioni sono di bassa entità, tuttavia nei soggetti con immuno-compromissione può causare infezioni gravi
  • presenta un’alta letalità nelle forme invasive.

Questo lievito inoltre è in grado di generare un biofilm capace di resistere ai più comuni disinfettanti e prodotti detergenti usati in ambiente ospedaliero, inclusi perossido di idrogeno e clorexidina, oltre che ovviamente a quelli d’uso domestico. Ciò vuol dire che una volta che il fungo ha colonizzato un'area ospedaliera (o una casa privata), diventa particolarmente complesso da eradicare.


4. Quali sono i sintomi dell’infezione da Candida auris?

I segni e i sintomi dell’infezione da Candida auris variano in base al sito corporeo interessato.

I sintomi possono non essere evidenti, in quanto i pazienti che contraggono l’infezione sono spesso già ospedalizzati e affetti da altre patologie.

I quadri clinici più frequentemente riscontrati nelle infezioni da Candida auris sono:

  • infezioni del torrente ematico (la massa circolatoria del sangue)
  • infezioni intra-addominali
  • infezioni di ferite
  • otiti


5. Quali sono i soggetti più a rischio di contrarre la Candida Auris?

Sono più a rischio di contrarre un’infezione da Candida auris i pazienti che:

  • hanno problemi di salute preesistenti
  • sono ospedalizzati o si trovano in case di cura
  • necessitano di dispositivi medici invasivi (per esempio cateteri vescicali, cateteri venosi centrali, tubi per tracheotomia, ecc)
  • hanno un sistema immunitario indebolito


6. Quale terapia per la Candida auris?

Come altre infezioni da Candida, quelle da Candida auris vengono diagnosticate mediante coltura del sangue o di altri fluidi corporei.

Tuttavia, nei test di laboratorio Candida auris può essere confusa con altre specie di Candida (in particolare Candida haemulonii), per cui sono necessari particolari test di laboratorio per la corretta identificazione: gli strumenti diagnostici basati sulla tecnologia MALDI-TOF sono in grado di distinguere la Candida auris dagli altri tipi di Candida.

Nel momento in cui viene riscontrato un profilo di resistenza particolare di Candida si può sospettare la specie auris, ma per la conferma è necessario rivolgersi ad un laboratorio di riferimento.

La maggior parte delle infezioni da Candida auris sono trattabili con una classe di antimicotici, le echinocandine.

Alcune infezioni risultano tuttavia particolarmente difficili da trattare a causa della multi-resistenza a diversi agenti antifungini, inclusi fluconazolo, amfotericina B e echinocandine.

Questo comporta una terapia con più farmaci e a dosi più elevate.

Anche dopo il trattamento per le infezioni invasive, i pazienti rimangono generalmente colonizzati per lunghi periodi: pertanto, durante e dopo il trattamento dell'infezione da Candida auris devono essere seguite tutte le misure di controllo delle infezioni.

In particolare, i pazienti che vengono colonizzati con Candida auris sono a rischio di sviluppare infezioni invasive in qualunque momento.


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