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FERMENTI LATTICI: COSA SONO E QUANDO ASSUMERLI

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Martina Amenta

23/07/2024

1. Cosa sono i fermenti lattici?

2. Qual è la funzione dei fermenti lattici?

3. Fermenti lattici: a che ora della giornata assumerli?

4. Fermenti lattici ed effetti indesiderati

5. Fermenti lattici ed alimentazione


1. Cosa sono i fermenti lattici?

I fermenti lattici sono microorganismi vivi, prevalentemente batteri, che svolgono un ruolo cruciale nella fermentazione del latte trasformandolo in prodotti come yogurt, kefir, formaggi e altri derivati. Questi batteri appartengono principalmente ai generi Lactobacillus, Bifidobacterium, Streptococcus, e Lactococcus.


2. Qual è la funzione dei fermenti lattici?

La funzione principale dei fermenti lattici è quella di metabolizzare il lattosio, lo zucchero presente nel latte, producendo acido lattico come sottoprodotto.

L'acido lattico è importante per vari motivi. Anzitutto abbassa il pH dell'ambiente, creando condizioni sfavorevoli per la crescita di batteri patogeni e altri microorganismi indesiderati: ciò rende i prodotti fermentati più sicuri e a lunga conservazione. Inoltre, l'acido lattico contribuisce alla consistenza, al sapore e all'aroma caratteristici dei prodotti fermentati.

I fermenti lattici sono conosciuti anche per i loro benefici sulla salute umana. Alcuni ceppi di questi batteri probiotici sono in grado di sopravvivere al passaggio attraverso lo stomaco e l'intestino, colonizzando temporaneamente l'intestino e contribuendo a mantenere un equilibrio della flora intestinale. Questo equilibrio è fondamentale per una buona digestione, per la produzione di vitamine, per il rafforzamento del sistema immunitario e per la prevenzione di disturbi gastrointestinali come la diarrea e la sindrome dell'intestino irritabile.

Inoltre i fermenti lattici possono aiutare nella digestione del lattosio, rendendo i prodotti fermentati più tollerabili per le persone intolleranti al lattosio: ciò accade in quanto i batteri degradano il lattosio durante il processo di fermentazione, riducendone il contenuto nel prodotto finale.


3. Fermenti lattici: a che ora della giornata assumerli?

La scelta dell'orario per assumere i fermenti lattici può influenzare la loro efficacia e i benefici che possono apportare al nostro organismo. Non esiste un orario universalmente migliore per tutti, poiché dipende dalle esigenze individuali e dalle specifiche condizioni di salute. Tuttavia, ci sono alcune considerazioni che possono aiutare a decidere il momento più appropriato per assumerli.

Alcuni esperti consigliano di assumere i fermenti lattici al mattino a digiuno. In questo momento lo stomaco è relativamente vuoto, e il pH è meno acido rispetto a quanto lo è dopo un pasto. Questo ambiente potrebbe favorire la sopravvivenza dei batteri probiotici durante il loro passaggio attraverso lo stomaco, consentendo loro di raggiungere l'intestino in quantità maggiore. Inoltre, assumere i fermenti lattici al mattino può aiutare a preparare il sistema digestivo per la giornata, migliorando la digestione e l'assorbimento dei nutrienti durante i pasti successivi.

Un'altra opzione è assumere i fermenti lattici insieme ai pasti. In questo caso il cibo può agire come un "cuscinetto" protettivo per i batteri, riducendo l'acidità dello stomaco e aumentando le probabilità che i probiotici raggiungano l'intestino. Questa pratica può essere particolarmente utile per coloro che hanno un pH gastrico molto acido o che assumono farmaci che riducono l'acidità gastrica.

In generale, per ottenere i benefici ottimali dai fermenti lattici, è consigliabile assumerli per un periodo di tempo sufficiente a permettere la colonizzazione dell'intestino e il miglioramento della flora intestinale. Questo periodo può variare da poche settimane a diversi mesi. Per esempio, in caso di trattamento di disturbi gastrointestinali temporanei, come la diarrea associata all'uso di antibiotici, il trattamento potrebbe durare solo poche settimane. In questo contesto, i probiotici possono aiutare a ristabilire l'equilibrio della flora intestinale alterata dagli antibiotici.

Per condizioni croniche, come la sindrome dell'intestino irritabile o altre disfunzioni gastrointestinali, potrebbe essere necessario un trattamento più prolungato, che può durare diversi mesi o anche essere continuativo. La continuità nell'assunzione dei probiotici è cruciale per mantenere i benefici ottenuti, poiché la flora intestinale rischia di tornare al suo stato precedente se l'assunzione viene interrotta.

Alcuni studi suggeriscono che, una volta raggiunti i benefici desiderati, si potrebbe passare a un regime di mantenimento, riducendo la frequenza di assunzione dei probiotici ma continuando comunque a integrarli nella dieta per preservare l'equilibrio intestinale.

È anche importante notare che il tipo di fermento lattico utilizzato può influenzare la durata del trattamento. Differenti ceppi di probiotici possono avere effetti diversi e necessitare di tempi di assunzione variabili per raggiungere i risultati ottimali. Ad esempio, alcuni ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium possono richiedere periodi di assunzione più lunghi rispetto ad altri per instaurarsi efficacemente nell'intestino.

Un altro fattore da considerare è la risposta individuale ai fermenti lattici. Ogni persona può reagire diversamente: pertanto, la durata del trattamento può essere personalizzata in base ai sintomi e ai miglioramenti osservati.


4. Fermenti lattici ed effetti indesiderati

L'assunzione di fermenti lattici risulta ben tollerata dalla maggior parte delle persone.

Tuttavia, uno degli effetti collaterali più comuni è il gonfiore addominale. Quando i probiotici iniziano a colonizzare l'intestino, possono produrre gas come sottoprodotto del loro metabolismo: ciò può portare a sensazioni di gonfiore e flatulenza. Questi sintomi tendono a diminuire con il tempo, man mano che il corpo si abitua ai nuovi batteri.

Un altro possibile effetto indesiderato è il mal di stomaco. Alcune persone possono avvertire crampi addominali o una leggera sensazione di disagio digestivo nei primi giorni di assunzione dei probiotici: questo fenomeno è generalmente temporaneo e si risolve con l'adattamento dell'intestino ai nuovi microorganismi.

In rari casi, i probiotici possono causare diarrea. Questo può accadere quando il corpo sta cercando di bilanciare la nuova flora intestinale. Anche se sgradevole, la diarrea tende a essere di breve durata. Se persiste per più di qualche giorno, è consigliabile consultare immediatamente un medico.

Al contrario, alcune persone possono sperimentare costipazione: ciò può succedere se i probiotici alterano temporaneamente il normale ritmo intestinale. Come per la diarrea, la costipazione dovrebbe risolversi una volta che l'intestino si è adattato.

Occasionalmente, i probiotici possono causare reazioni allergiche. I sintomi di una reazione allergica possono includere eruzioni cutanee, prurito, gonfiore, vertigini o difficoltà respiratorie. Per questo motivo, è importante verificare gli ingredienti nei prodotti probiotici per evitare allergeni noti.

In individui con condizioni di salute specifiche, come quelli con sistemi immunitari compromessi, i probiotici possono, in casi estremamente rari, causare infezioni. Questo perché anche i batteri benefici possono diventare opportunisti in un ambiente dove il sistema immunitario non è in grado di controllarli efficacemente.


5. Fermenti lattici e alimentazione

Integrare i fermenti lattici nella dieta è un modo efficace per sostenere la salute intestinale e generale. Scegliendo alimenti ricchi di probiotici e prebiotici e evitando o limitando cibi che possono danneggiare la flora intestinale, è possibile massimizzare i benefici dei probiotici per il benessere complessivo dell’organismo.

Ecco i cibi che sostengono i fermenti lattici:

  • Yogurt naturale e kefir: sono ottime fonti di probiotici, in particolare di ceppi come lactobacillus acidophilus e bifidobacteria. Occorre assicurarsi che siano etichettati come contenenti "culture vive e attive"
  • Crauti e kimchi: sono esempi di alimenti fermentati che contengono probiotici naturali. Questi cibi sono particolarmente ricchi di ceppi come lactobacillus plantarum
  • Kombucha: è una bevanda fermentata a base di tè dolce e funghi scoby (simbionte di colture batteriche e di lieviti), che contiene probiotici in grado di supportare la salute intestinale
  • Alimenti arricchiti con probiotici: alcuni prodotti come latte, succhi e cereali possono essere arricchiti con probiotici. È importante verificare sull'etichetta che contengano ceppi specifici e una quantità sufficiente di probiotici
  • Prebiotici: gli alimenti ricchi di prebiotici favoriscono la crescita dei probiotici nell'intestino. Tra di essi ci sono aglio, cipolle, asparagi, banane, cereali integrali e legumi
  • Alimenti ricchi di fibre: le fibre alimentari favoriscono un ambiente intestinale sano e possono supportare l'azione dei probiotici.


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